Volvo ha siglato un accordo per fornire una flotta di XC90 all’azienda cinese Didi Chuxing (specializzata nel car sharing) con l’obiettivo di sviluppare la guida autonoma. La compagnia integrerà nei SUV i suoi software per la guida senza conducente ed è pronta ad entrare nel mercato azionario locale con un’offerta pubblica iniziale di almeno 100 miliardi di dollari.

La risposta a Tesla e GM

Con questa mossa, Volvo si dimostra decisa ad affinare ulteriormente le sue tecnologie per il futuro della mobilità e a non perdere terreno nei confronti di Tesla e General Motors. In quest’ultimo caso, la startup americana Cruise, spalleggiata proprio da GM, aveva recentemente comunicato un’iniezione di capitali di 2,75 miliardi di dollari per continuare il suo programma incentrato sulla guida autonoma.

La Casa svedese, di proprietà della holding cinese Zhejiang Geely fornirà inizialmente un centinaio di XC90. Successivamente, stando alle parole del direttore strategico dell’azienda cinese Alexander Petrofski, la flotta si allargherà ulteriormente.

“Per noi si tratta di un’opportunità importante per capire come questi veicoli si comportano nel mondo reale”, ha detto Petrofski in un’intervista all’agenzia Reuters. “E’ qualcosa da cui tutti trarremo beneficio, soprattutto quando questa tecnologia troverà applicazione nei modelli di serie”, ha aggiunto il dirigente.

Verso i “robotaxi”

Volvo non è nuova a rendere disponibili i suoi veicoli per i test sulla guida autonoma. Nel 2016, la Casa aveva consegnato diversi modelli ad Uber, prima che quest’ultima vendesse le sue quote alla startup Aurora nel corso del 2020.

Volvo XC90 guida autonoma Uber
La Volvo XC90 fornita ad Uber

Tutte le XC90 fornite a Didi sono equipaggiate con numerosi sistemi di assistenza alla guida. In questo modo, combinando l’intervento dei dispositivi elettronici col sistema autonomo dell’azienda cinese, Volvo confida di implementare la tecnologia nei primi “robotaxi”, ovvero i taxi senza conducente.