Ci sono delle Fiat che, appena nate, fecero invecchiare la concorrenza con estrema rapidità, automobili stilisticamente proporzionate e affascinanti, spaziose, sicure, innovative e, allo stesso tempo, accessibili.

Il successo della Fiat 127 però non può essere riassunto in così poche righe. Così il nostro Andrea, per i 50 anni di questo modello, dedica un’intera puntata alla 127, sottolineando una versione particolarmente interessante, la Rustica.

Da subito, un riferimento

Nato per sostituire l’ormai obsoleta Fiat 850, il nuovo modello della Casa torinese debutta nell’aprile del 1971 portando in dote un pianale completamente nuovo, il motore anteriore trasversale (903 di cilindrata, quattro cilindri da 47 CV), la trazione anteriore, le sospensioni McPherson all’avantreno e ruote interconnesse dietro, ovvero tutto quello che oggi è considerato la normalità ma che all’epoca fu una eccezionale novità.

Fiat 127 1971-1987

Bella e proporzionata grazie alla matita di Pio Marzù, compatta e anche spaziosa, con un bagagliaio da 365 litri, la Fiat 127 spopola e presto arrivano nuove varianti di carrozzeria, motori e allestimenti, prima fra tutti la Special del 1975, per non parlare della quattro porte prodotta dalla Seat grazie a una collaborazione con Fiat.

Fiat 127 1971-1987

La seconda serie della 127 è il frutto di un profondo restyling che debutta nel maggio del 1977. Oltre a svariati ritocchi estetici si aggiornano totalmente gli interni, mentre gli allestimenti si articolano in L (base), C (comfort) e CL (comfort lusso), con la gamma motori che cresce con l’arrivo del 1.050 e la Sport che, nel 1978, tocca i 70 CV di potenza.

Fiat 127 1971-1987

Alla fine del 1981, viene poi presentata terza generazione di 127: in Fiat hanno già in testa quella che sarò la futura Uno, quindi bisogna risparmiare. I lamierati della 127 rimangono ma tutto il resto – paraurti e paracolpi - diventa plastica. Anche in questo caso le versioni sono tre: Special, Super e Sport (con motore 1.3), mentre in quanto a trasmissione, finalmente arriva la quinta marcia.

Fiat 127 1971-1987

Rustica: il Toro brasiliano

Quando arriva nel 1979 la Rustica costa circa 4.700.000 lire, 400.000 lire in meno della CL, e ancora non può sapere che in pratica, 50 anni dopo, l’avrebbero considerata un piccolo crossover, però più caro dei modelli da cui deriva.

La scocca è quella della 147 brasiliana (una versione più robusta della 127 italiana tradizionale), con però l’avantreno e il cambio che sono quelli del 128, mentre la balestra posteriore è trilama, senza considerare i vari rinforzi alla scocca, necessari per l’utilizzo più gravoso legato alle strade brasiliane. Il motore è il 1.050 da 50 cavalli con una rapportatura più corta del cambio per favorire lo spunto.

Fiat 127 1971-1987

Esteticamente la si riconosce per l’assetto un po’ rialzato, protezioni tubolari e reti metalliche sui gruppi ottici, eventualmente portabagagli tetto (optional da oltre 100.000 lire all’epoca) e poi il colore, Beige Coloniale. Dentro ancora meno fronzoli: del resto, qui bisognava caricare più cose che persone, ed ecco il vano di carico di capacità variabile tra 300 e 1000 litri.

Parte della sua storia riguarda poi il suo assemblaggio: la scocca della 147 semifinita veniva inviata allo stabilimento di Lamborghini a Sant’agata Bolognese per essere ultimata, dettaglio prestigioso ai giorni nostri, ma che influenzò poco la clientela dell’epoca. Così, già nel corso del 1981, La 127 Rustica uscì di produzione.

Fiat 127 1971-1987

Oggi trovarne in Italia degli esemplari in buone condizioni e con tutti gli accessori originali non è facile, con le richieste tra i 5.000 e gli 8.000 euro che sono la norma.

Con questo elogio alla Rustica, il nostro Andrea non vuole mancare di rispetto alle altre celebri versioni della 127, come TOP o Sport, ma per la Rustica (lo avrete capito) ha un debole. Condividete la vostra opinione sulla 127 nei commenti, e buona visione!

Fotogallery: Fiat 127 1971-1987