L'auto elettrica è sempre più al centro dei pensieri di Renault che, con la sua Renaulution, vuole cambiare passo diventando protagonista della mobilità a emissioni zero. Proprio all'interno di questo cammino nasce Renault ElectriCity, nuova società controllata al 100% dalla Losanga, al quale spetterà il compito di controllare gli stabilimenti francesi di Douai, Maubeuge and Ruitz, tutti nel nord della Francia.

Fabbriche fondamentali per l'elettrificazione di Renault: lungo le loro linee produttive infatti prenderanno vita i futuri modelli emissioni zero della Casa. A partire dalla nuova generazione di Renault Megane.

Inizio ad assetto rialzato

Proprio il nuovo crossover compatto infatti avrà il compito di portare Renault in una nuova fase, fatta di modelli a batterie con produzione che - una volta a regime - sfornerà circa 400mila unità all'anno, "spalmati" sui 3 stabilimenti. Una novità che porterà anche nuovi investimenti e la creazione di 700 posti di lavoro, che si aggiungeranno ai circa 5.000 dipendenti che già lavorano a Douai, Maubeuge and Ruitz.

Renault Megane E-Tech Elettrico
Renault Megane E-Tech Electric

Al fianco della Megane elettrica, prodotta a Douai sulla piattaforma CMF-EV, si aggiungeranno una nuova compatta a emissioni zero e una piccola di segmento B, probabilmente la tanto ammirata R5, basata su una piattaforma dedicata. Il sito di Mauberge è invece la "casa" della Renault Kangoo, pronta a diventare 100% a partie dal 2022, mentre a Ruitz verranno assemblati nuovi componenti necessari per la fabbricazione delle nuove auto elettriche.

Renault R5 Prototype, la nuova elettrica che guarda alla tradizione
Renault R5 concept

L'ok dei sindacati

La nascita di Renault ElectriCity è stata vista di buon occhio dai sindacati francesi, citati da Luciano Biondo (direttore della neonata società) nel suo discorso di presentazione del progetto

Sono molto orgoglioso di aver contribuito alla creazione di Renault ElectriCity, simbolo del know-how e dell'innovazione tecnologica di Renault, e di partecipare al rafforzamento dell'attrattiva economica e sociale dell'Hauts-de-France in Europa. Questo accordo, firmato con tutti i sindacati, è la prova che l'impegno dei dipendenti, un dialogo sociale costruttivo e una forte presenza locale sono la chiave per creare un modello industriale solido e attraente