Fanno ancora discutere le parole dal Forum Ambrosetti di Cernobbio del ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, che ha parlato di trattative in corso con la Commissione Ue per un'esenzione che permetta ai piccoli costruttori italiani di supercar e auto di lusso di continuare a produrre auto a benzina anche oltre il limite proposto del 2035.

L'ultimo appello lanciato da Cingolani si aggiunge a quello di luglio, quando evidenziava come la Motor Valley sarebbe andata incontro a una chiusura definitiva se costretta ad adeguare le sue supercar all'elettrico al 100%. Ora però arriva la risposta di Porsche, marchio tedesco già ben avviato sulla strada dell'elettrificazione, che dice no alla deroga chiesta dal ministro italiano.

"L'Europa non ceda alle richieste italiane"

Il botta e risposta in questa sfida a distanza Italia-Germania e termico-elettrico - che ha già fatto il giro d'Europa e del mondo - continua infatti con le dichiarazioni del ceo Porsche, Oliver Blume, che sempre su Bloomberg TV dice che per l'Europa sarebbe un errore cedere alle richieste del governo italiano su un esonero per le supercar a benzina.

Oliver Blume
Oliver Blume

Blume rileva che questa sarebbe una mossa sbagliata anche sul fronte delle prestazioni pure, visto che "nel prossimo decennio le auto elettriche saranno imbattibili", ricordando in ogni caso che "la decarbonizzazione del pianeta è una questione globale e tutti dovrebbero contribuire al suo raggiungimento".

Nessuna conferma da Bruxelles

Prima di Blume intanto era arrivata anche la dichiarazione di Tim McPhie, portavoce per l'azione per il clima e l'energia della Commissione europea che, pur senza rispondere direttamente a Cingolani, nega l'esistenza di trattative tra la Commissione e i Paesi membri, compresa quella su una possibile esenzione per le supercar italiane e aggiunge:

"Abbiamo visto i commenti, ma noi non commentiamo mai i commenti."

"Le deroghe oggi esistenti per i piccoli Costruttori che producono tra le 1.000 e 10.000 auto all'anno saranno eliminate nel 2030, come proposto a luglio nel pacchetto Fit for 55".

Cosa dice Ferrari

A dire il vero, non erano state esattamente in linea con le esternazioni del ministro anche le parole di John Elkann, presidente e allora ceo Ferrari (adesso è entrato in carica Benedetto Vigna), che a inizio agosto aveva detto nel corso di un incontro con gli analisti: "Per noi il nuovo regolamento è il benvenuto".

Sempre Elkann aveva poi aggiunto:

"L'opportunità offerta dall'elettrificazione, dall'elettronica e dalle altre tecnologie in arrivo ci permetterà di creare prodotti ancora più unici e distintivi".

Le supercar elettriche italiane

A ben vedere, la situazione non appare così grave per il settore delle supercar, hypercar e sportive di lusso italiane, in gran parte prodotte nella Motor Valley in Emilia Romagna. Ferrari, Lamborghini e Pagani hanno già annunciato di voler presentare il loro primo modello totalmente elettrico a metà di questo decennio. Automobili Pininfarina è invece già pronta a consegnare entro fine 2021 la sua elettrica Battista ai primi clienti.

Altrettanto imminente è poi il debutto della prima elettrica Maserati, la GranTurismo Folgore attesa per il 2022, mentre Dallara non ha ancora svelato i piani per le su prossime sportive a zero emissioni. Qui sotto trovate un semplice calendario con gli arrivi previsti per le più famose supercar elettriche dei marchi italiani.

  • 2021 - Pininfarina Battista
  • 2022 - Maserati GranTurismo Folgore
  • 2023 - Maserati MC 20 Folgore
  • 2023 - Maserati Quattroporte Folgore
  • 2024 - Pagani elettrica
  • 2025 - Ferrari elettrica
  • 2025 - Lamborghini elettrica

Cos'ha detto Cingolani

Durante l'intervista rilasciata a Cernobbio, Roberto Cingolani ha detto che c'è una chiara consapevolezza della necessità di passare alla mobilità elettrica, ma che

"Esiste una nicchia del settore rappresentata dalle supercar per cui sono in corso discussioni con la Commissione europea in merito al modo di applicare le regole proposte a Costruttori che producono molte meno auto dei marchi tradizionali".

Roberto Cingolani
Roberto Cingolani

Il ministro ha poi aggiunto che "queste auto hanno bisogno di una tecnologia molto speciale e di batterie per la transizione. Un passo importante è che l'Italia raggiunga l'autonomia nella produzione di batterie ad alte prestazioni" e perciò il Paese è pronto a lanciare un programma "gigafactory" per la produzione su larga scala delle batterie. E qualcosa in questa direzione si sta muovendo, anche nelle ultime ore.

Oliver Zipse
Oliver Zipse

Un sostegno alla richiesta di Cingolani arriva invece da Oliver Zipse, il presidente dell'Acea che rappresenta i principali produttori europei di auto. L'attuale ceo di BMW ha infatti detto nel corso del Salone di Monaco:

"Per i Costruttori più piccoli, che contribuiscono in maniera quasi irrilevante alle emissioni inquinanti, ci sono buoni motivi per considerare queste esenzioni."

Addio ad auto a benzina e diesel dal 2035: la proposta Ue

Per conoscere meglio tutta la questione del divieto di vendita proposto dalla Commissione europea per le auto con motore a combustione (benzina, diesel, metano, GPL e ibride), vi rimandiamo a questo approfondimento.