Si fa presto a dire "auto elettrica": se infatti sappiamo come ormai il futuro della mobilità privata (e non solo) sia a batterie, tra le idee e la loro realizzazione c'è di mezzo un mare di questioni tecniche, sociali e di business da attraversare. E le vele che porteranno i costruttori dall'altra parte ci sono e ci saranno, grazie a un investimento totale che - secondo quanto calcolato dalla Reuters - sarà di 515 miliardi di dollari, pari a 460 miliardi di euro. Per fare un paragone, siamo vicini al PIL (Prodotto Interno Lordo) del Belgio nel 2020. O 30 volte quello del Burkina Faso.

Una cifra monstre, circa la metà di quanto messo sul piatto dall'Europa per il NextGenerationEU, il piano di ripresa economica post pandemia che coi suoi 1.210,9 miliardi di euro destinato ai Paesi dell'Unione.

Sempre di più

Meno di tre anni fa, un'analisi molto simile firmata sempre dalla Reuters, indicava in 300 miliardi di dollari gli investimenti per l'auto elettrica. Ma si era agli "inizi" della transizione energetica, con molti colossi che ancora dovevano muoversi e capire quanto avrebbero potuto investire sulla mobilità a zero emissioni.

A guardare i vari Gruppi davanti a tutti c'è Volkswagen con 98 miliardi di euro, mentre le altre tedesche come BMW e Daimler investiranno da qui al 2030 un totale di 165 miliardi di euro. Rimanendo in Europa Stellantis ha annunciato di voler mettere sul piatto 30 miliardi di euro da qui al 2025, 5 in più rispetto ai 25 miliardi dell'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi (con termine 2030). Passando dall'altra parte dell'Atlantico c'è General Motors con oltre 30 miliardi di euro, mentre Ford ne investirà 10.

Delle Case cinesi non ci sono dettagli, Reuters parla di un totale di più di 90 miliardi di euro, con SAIC in testa, fino alla fine del 2030 mentre guardando al Giappone Toyota a dicembre ha parlato di un investimento di 31,2 miliardi di euro fino alla fine della decade per un totale - nel Paese del Sol Levante - di 40 miliardi contanto anche Honda, la quale però la scorsa primavera aveva annunciato 46 miliardi da investire in ricerca e sviluppo. Rimanendo in oriente il Gruppo Hyundai si unisce al nutrito gruppo con quasi 78 miliardi di euro.

La mappa degli investimenti elettrici elaborata dalla Reuters

 

 

Corsa e rincorsa

Investimenti arrivati - per dirla come il CEO Stellantis Carlos Tavares - a seguito di decisioni politiche come quella di bandire le auto a combustione nel 2035 in Europa. Se quindi fino a un anno fa non c'era una deadline precisa, ora chi vende auto nel Vecchio Continente sa che - a meno di clamorosi dietrofront da parte di Bruxelles - tra 13 anni non ci sarà più posto per benzina o diesel.

C'è anche un altro elemento definito "guerra fredda" da Brian Maxim, responsabile delle previsioni powertrain globali di AutoForecast Solutions "Una volta che alcuni produttori hanno annunciato programmi EV, tutti gli altri hanno dovuto annunciare i loro per dare l'impressione di non aver perso terreno".

Investimenti a rischio perché, come sottolineato dallo stesso Maxim "Un sacco di produttori pianificano volumi significativi per una categoria di veicoli della quale non si capisce ancora il grado di accettazione da parte dei consumatori, con profitto che potrebbe essere minimo o nullo per anni".

Se infatti, pandemia a parte, le previsioni di vendite di auto classiche hanno uno storico sul quale appoggiarsi, quello delle elettriche è un mercato nuovo e gli analisti brancolano nel buio. Anche perché, come sottolineato più volte, il mercato delle emissioni zero dipende dalla presenza infrastrutture di ricarica. Avere auto elettriche a buon mercato, con autonomie soddisfacenti, ma non poterle ricaricare è una questione che non riguarda unicamente i costruttori ma anche altri player del mercato, dai governi ai fornitori di energia.

Se ne parla da tempo e per l'Europa è stato varato il Green Deal che all'interno dei 260 miliardi all'anno fino al 2030 prevede anche 20 miliardi destinati alle infrastrutture di ricarica, per arrivare ad avere 3 milioni di colonnine pubbliche nei prossimi 9 anni.