La guida autonoma è il futuro dell’auto. Ma è anche il presente. A dimostrarlo è stata la monoposto elaborata dal gruppo di ricerca del Politecnico di Milano che ha raggiunto una velocità di 309,3 km/h sul rettilineo della pista di atterraggio della NASA a Cape Canaveral. Un primato storico che avvicina ulteriormente le auto senza conducente al motorsport.
A oltre 300 km/h senza conducente
In realtà il team PoliMOVE (costituito anche da studenti dell’University of Alabama) aveva superato il precedente record di 282,4 km/h stabilito nel 2019 da Roborace già il 26 aprile, ma il gruppo di ricerca ha deciso di alzare la posta in palio provando a superare la barriera dei 300 km/h.
Il tentativo di record è stato eseguito con successo il giorno dopo, il 27 aprile, con la monoposto che ha percorso avanti e indietro lo stesso tratto di rettilineo di 1 km per eliminare l’influenza del vento e raggiungendo un picco di 311,9 km/h.
Il gran premio del futuro
Il record del mondo è frutto del grande lavoro del gruppo di ricerca negli scorsi mesi. PoliMOVE, infatti, ha preso parte lo scorso gennaio all’Indy Autonomous Challenge (IAC) vincendo la competizione tra auto guidate dall’intelligenza artificiale e raggiungendo i 278,4 km/h.
Un vero e proprio gran premio senza piloti, quindi, che rappresenta per certi versi una finestra sul futuro del motorsport. Tra l’altro, c’è Italia anche nella monoposto stessa. L’auto a guida autonoma più veloce del mondo, infatti, è la Dallara AV-21 realizzata dall’azienda di Parma, la quale fornisce i propri telai anche ai team del campionato Indy Car.
Nei prossimi giorni, l’auto del PoliMOVE tenterà di replicare l’impresa sul tracciato di Atlanta in un circuito più tecnico che alterna rettilinei e curve.