All'inizio del terzo millennio, la dirigenza del Gruppo Volkswagen decide di riorganizzare la strategia dei brand e portare Volkswagen un po' più vicino ad Audi. L'idea non è campata in aria, perché se modelli come Polo e Golf mantengono saldamente posizione e vocazione da auto del popolo, la Passat si ritrova sovente accostata alle medie premium della stessa Audi, Mercedes e BMW e fa capire che nell'alto di gamma c'è posto.
La Casa non perde tempo e lancia nello stesso anno, il 2002, ben due modelli molto ambiziosi: la berlina Phaeton e il SUV Touareg. La prima, nonostante caratteristiche e qualità più che degne di un'ammiraglia, sarà destinata a uno scarso successo; il secondo modello troverà la giusta via, trasformandosi nel vero portabandiera del marchio nel settore del lusso.
Una costola di Cayenne
La prima generazione di Touareg è sviluppata sulla piattaforma PL71 del Gruppo Volkswagen che più o meno nello stesso periodo dà vita anche a Porsche Cayenne e ad Audi Q7. La parentela più stretta è quella con il primo, che ha in comune dimensioni, impostazione e alcune caratteristiche della trasmissione, sebbene i due modelli abbiano design, motori e personalità distinte, mentre il large SUV Audi arriva qualche anno dopo ed è profondamente diverso.



Touareg misura 4,75 metri di lunghezza, ha 5 posti e interni spaziosi, confortevoli e lussuosi, con largo impiego di legno e pelle. Debutta nel 2002 con una coppia di motori in cui, contrariamente alla consuetudine, è il diesel a fare la voce grossa: accanto al 6 cilindri benzina 3.2 della famiglia VR da 220 CV, che saranno poi portati a 240, c'è infatti un incredibile V10 turbodiesel da 5 litri e 313 CV con una coppia di 750 Nm, in assoluto il motore a gasolio di serie più potente mai visto.

A questo, nei mesi successivi, si aggiungono un V8 4.2 a benzina da 300 CV e l'interessante turbodiesel R5 da 2,5 litri e 174 CV, di fatto "mezzo V10", che è anche l'unico motore in gamma a offrire soltanto come optional il cambio automatico Tiptronic a 6 rapporti, di serie su tutti gli altri. La trasmissione a 4 ruote motrici è del tipo a tre differenziali con bloccaggio del centrale e del posteriore e le ridotte sono di serie. In più, V8 e V10 TDI hanno le sospensioni pneumatiche ad altezza regolabile, a richiesta per gli altri.

Come accennato, a differenza di Phaeton, a cui il marchio Volkswagen sulla calandra impedisce di competere con le berline più blasonate, per Touareg la suggestione riesce e le vendite vanno alla grande, nonostante alcuni iniziali problemi alla trasmissione e consumi di carburante (e pneumatici) mediamente elevati.
La presenza nella gamma Porsche Cayenne di soli motori a benzina, almeno nella fase inziale della carriera, e il suo prezzo maggiore allontanano il rischio di concorrenza, anzi, si può dire che i due modelli si completano dividendosi perfettamente il mercato.

La prima generazione di Touareg arriva al restyling del 2006, poco dopo aver incluso nella gamma un sontuoso benzina W12 di 6 litri (lo stesso montato anche su Phaeton e Audi A8) e 450 CV.
L'aggiornamento estetico è leggero, i fari diventano più arrotondati e la mascherina riceve una specie di "single frame", una cornice argentata che va dai paraurti alla calandra ispirata ai modelli Audi, ma soprattutto arrivano implementi tecnologici, come l'Abs Plus, capace di adattare le sue logiche alla marcia fuoristrada, e il cruise control attivo con mantenimento della distanza di sicurezza.

Nel 2007 arrivano un nuovo motore 6 cilindri, da 3,6 litri e con iniezione diretta FSI da 280 CV, e un 3.0 V6 TDI da 224 CV (poi 240) che colma il vuoto tra R5 e V10. Quest'ultimo tocca l'apice con la versione R50, dall'abbigliamento particolarmente sportivo e la potenza elevata a 350 CV, gli stessi raggiunti dal V8 a benzina, passato anch'esso all'iniezione diretta FSI.

La seconda generazione e il downsizing
Nel 2010, a ben otto anni dal primo debutto, Touareg si rinnova completamente con una seconda generazione rivisitata profondamente a che se l'aspetto non lo tradisce così tanto. Sono gli anni del downsizing e della prima corsa al taglio dei consumi, un imperativo che coinvolge anche la cugina Cayenne portando una riduzione del peso di un buon 10% e motori meno esagerati e più efficienti.
Touareg si allunga fino a sfiorare i 4,8 metri e guadagna centimetri nel passo e in larghezza, ma riduce l'altezza, acquisendo proporzioni un pochino più atletiche e ulteriore spazio interno (i passeggeri però restano cinque), e ridimensiona la gamma a tre motori, di cui due turbodiesel: ritroviamo infatti il 3.0 V6 Bluetech Technology da 240 CV affiancato da un nuovo 4.2 TDI V8 che sostituisce il mitico V10 offrendo 340 CV e ben 800 Nm di coppia e consumi migliorati, anche grazie al nuovo cambio Tiptronic a 8 rapporti di serie su tutti i modelli.

La terza opzione è per la prima volta ibrida: si tratta di un powertrain sviluppato con l'aiuto di Toyota e composta da un 3.0 V6 con compressore e iniezione diretta da 333 CV e da un motore elettrico montato sulla trasmissione, sprigiona complessivamente 380 CV ed è dotato di funzioni di veleggiamento e altri stratagemmi per risparmiare carburante, con un consumo dichiarato di oltre 12 km/l.
Anche la trasmissione è più snella: di base è offerto, come su Cayenne, un sistema con differenziale centrale autobloccante più leggero e semplice, mentre quella con riduttore e bloccaggi si può avere come optional con il solo motore V6 TDI e un pacchetto Terrain Tech specifico per il fuoristrada.

Touareg II non riceve rivoluzioni particolari durante la sua carriera: su altri mercati sono disponibili ulteriori benzina, come i già noti 3.6 FSI, il 3.0 TSI non ibrido e il 4.2 V8, mentre in Italia ci si limita alla gamma già descritta. Anche il restyling del 2015 passa quasi inosservato, riservando soltanto nuovi fari bi-xeno e migliorie ad alcuni sistemi di sicurezza, più l'aggiunta del sistema di monitoraggio posteriore anti-collisione.

La consacrazione
Quando, nella primavera del 2018, viene presentata la terza generazione di Touareg, Phaeton è definitivamente uscita di produzione e il SUV è identificato universalmente come il modello più elevato e rappresentativo della gamma. La base stavolta è una piattaforma ultra-flessibile, la MLB, utilizzata per l'intero alto di gamma a motore longitudinale del Gruppo, dunque anche per modelli Bentley oltre che Audi e Porsche, e per il futuro SUV Lamborghini Urus.

Touareg accentua l'evoluzione in auto di lusso aumentando ancora lunghezza e larghezza fino a 4,88 per 1,98 metri ma abbassando ancora il tetto di 7 mm e dandosi un tocco di slancio in più nella linea, ma soprattutto rendendo più preziosi gli interni. In un abitacolo che spinge su materiali ancora più ricercati e lussuosi come legno, pelle e metalli lavorati, debutta l'Innovision Cockpit, che abbina un quadro da 12” e un grande display centrale touch da 15” chiamato Discover Premium, orientato verso il conducente.
Sotto pelle ci sono invece nuove sospensioni pneumatiche con un'escursione maggiore, controllo dinamico delle barre antirollio con un sistema elettrico a 48 Volt, retrotreno autosterzante, che riduce il diametro di volta di un metro (11,9) un nuovo ganci odi traino estraibile e un sistema di assistenza al traino che agevola le manovre in retromarcia, fari intelligenti I.Q.Light a matrice di Led, Night Vision e assistenza attiva alla marcia in colonna.

A dispetto di quanto ci si potrebbe aspettare, Touareg III non si lancia a capofitto nell'ibrido, anzi, l'unica motorizzazione elettrificata arriva soltanto un anno dopo il lancio e su mercati come quello cinese. in Europa e in Italia, la gamma si compone di un terzetto di 3.0 V6, un benzina TSI da 340 CV e due turbodiesel TDI da 231 e 286 CV ed è destinata a non subire nessun cambiamento fino al 2020, quando vengono introdotte le versioni eHybrid da 380 CV che tuttavia escono di scena dopo il restyling del 2021.