Quasi senza dare tregua agli automobilisti, i prezzi dei carburanti in Italia continuano gradualmente a salire. Anche oggi, infatti, si registrano aumenti sulla rete della Penisola, con diverse compagnie che portano all’insù di 3-5 centesimi i prezzi raccomandati di benzina e diesel.
E, come se non bastasse, le prospettive di breve e medio periodo non sono affatto rosee. A lanciare il nuovo allarme è John Kemp, editorialista della Reuters, che ha messo sotto la lente l’andamento del mercato petrolifero, da cui dipendono a cascata i prezzi dei carburanti. Con risultati preoccupanti.
Come va il petrolio
Secondo la sua analisi, i grandi investitori del settore sono tornati infatti a scommettere sul rialzo delle quotazioni. Lo spauracchio di una recessione economica in Europa e Nord America, con i suoi effetti ribassisti sul prezzo del barile, è stato infatti più che compensato da elementi rialzisti come le sanzioni Ue alla Russia e l’allentamento dei lockdown in Cina. Un mix che induce il mercato a temere un "corto" dell'offerta di greggio rispetto alla domanda, con conseguente salita dei prezzi.

In più, scrive sempre Kemp, i segnali che arrivano dalla costa orientale degli Stati Uniti non sono rassicuranti: qui le scorte dei cosiddetti distillati, tra cui rientra il gasolio auto, stanno diminuendo, riflettendo una carenza di stoccaggi in Nord America. E a surriscaldare particolarmente i prezzi del diesel è anche l'alto livello di importazioni europee dalla Russia per questo carburante: i rubinetti ancora non sono chiusi, ma è evidente che la guerra in Ucraina abbia reso il mercato del prodotto estremamente volatile.
Dubbi poi sul fatto che il previsto aumento di produzione dei Paesi dell'Opec+ a luglio e agosto possa cambiare le cose. E tutto questo si riflette sulle quotazioni del petrolio, che continua a non scendere, rimanendo a quasi 120 dollari al barile per il Brent (riferimento per il mercato europeo) e a 118-119 $/b al WTI (riferimento per il mercato statunitense).
Gli automobilisti, intanto, continuano a sperare che le cose cambino. La data da segnare sul calendario è l’8 luglio, quando scadrà il taglio delle accise sui carburanti. Il Governo sta facendo delle riflessioni sulla proroga della misura, ma nulla è stato deciso. Di certo c’è che qualcosa andrà fatto prima che in milioni si mettano sulle strade per le agognate ferie. Non ci dimentichiamo che nonostante la sforbiciata decisa dall'esecutivo la soglia psicologica dei due euro è stata rotta in molti casi.

I prezzi alla pompa
Vediamo quindi i prezzi dei carburanti in Italia pubblicati oggi da Quotidiano Energia ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei gestori all’Osservatorio del ministero dello Sviluppo economico.
Il prezzo medio nazionale in modalità self della benzina si attesta a 1,970 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,954 e 1,986 euro/litro (media no logo a 1,968 euro/litro). Quanto al prezzo del diesel, sempre in modalità self, la media è pari a 1,879 euro/litro, con le compagnie posizionate tra 1,869 e 1,893 euro/litro (no logo a 1,870 euro/litro).
Venendo al servito, il prezzo della benzina in media è di 2,103 euro/litro, con le compagnie che oscillano tra 2,068 e 2,169 euro/litro (no logo 2,017). La media del diesel è arrivata invece a 2,017 euro/litro, con i singoli player tra 1,975 e 2,085 euro/litro (no logo 1,921).
Il Gpl si muove infine tra 0,837 e 0,849 euro/litro (no logo 0,823), mentre il prezzo del metano si posiziona in media tra 1,740 e 1,938 euro/kg (no logo 1,778).
Prezzi benzina e diesel al 7 giugno 2022
Tipo rifornimento | Benzina (€/litro) | Diesel (€/litro) |
Self service | 1,970 | 1,879 |
Servito | 2,103 | 2,017 |