Attualmente una multa per divieto di sosta è di 42 euro, mentre parlare al telefono tenendo lo smartphone in mano corrisponde a una sanzione di 165 euro. Prezzi che dal primo gennaio 2023 potrebbero aumentare di circa il 10% (valore che potrebbe aumentare o diminuire) seguendo la rimodulazione delle sanzioni prevista dal Codice della Strada.
Ma perché avviene? Il motivo va ricercato nell'inflazione e nel FOI, vale a dire l'indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (quidi di lavoratori dipendenti), in costante crescita e che - se i valori dovessero rimanere quelli attuali - vedrà appunto gli importi delle multe crescere del 10%.
Indice FOI, cos'è e come funziona
L'indice FOI viene elaborato e pubblicato mensilmente dall'ISTAT prendendo come riferimento il paniere di riferimento, ovvero l'insieme di 1.772 prodotti elementari che "fotografano" le abitudini di spesa delle famiglie. Quello pubblicato a Luglio, ultimo mese preso in considerazione dall'ISTAT, ha visto una crescita del 9,8% rispetto a dicembre 2022.
Perché aumentano le multe
Dopo benzina, diesel e altri tipi di carburanti per auto (limitati parzialmente dal taglio delle accise) bollette varie e listini auto gli italiani dovranno quindi prepararsi a una nuova serie di aumenti. Di certo evitabili - basta seguire le indicazioni del Codice della Strada - ma di certo l'ennesima lista di rincari non fa piacere.
Proprio per questo l'ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) ha lanciato un nuovo appello al Governo e alle forze politiche impegnate in campagna elettorale affinché blocchino il programmato aumento biennale delle sanzioni al Codice della Strada.
"Un blocco dell’aumento previsto per il biennio 2023-2024, in attesa di tempi migliori, non andrebbe ad inficiare le attività complessive di repressione ai comportamenti di guida più pericolosi" ha sottolineato in un comunicato stampa Giordano Biserni, Presidente ASAPS "Questa volta le forze politiche ci devono ascoltare, perché troppe volte siamo rimasti come una voce nel deserto, come le richieste di riforma del Codice della Strada, la sospensione della patente per l’uso del cellulare alla guida alla prima violazione, ma questa volta si rischia il “default” stradale”.
Come calcolato dall'Associazione si passerebbe da 165 a 181 euro per l’uso del cellulare alla guida e per il superamento dei limiti di velocità compreso tra i 10 e i 40 km/h, mentre entrare in zone a traffico limitato costerebbe 91 euro, 8 in più rispetto all'importo attuale.
Se le forze politiche non dovessero intervenire - le elezioni e la formazione di un nuovo Governo non aiutano certo - quello del primo gennaio 2023 potrebbe essere il terzo rincaro più alto degli ultimi 26, dietro solo al +21% del biennio 1999-2000 e il +17,5% del 1997-1998.
Di seguito tutte le variazioni delle sanzioni amministrative dal 1996 a oggi riportate dall'ASAPS
- decreto 20.12.1996 G.U. 28.12.1996 nr. 303 +17,5% (quadriennio 1992-1996)
- decreto 22.12.1998 G.U. 28.12.1998 nr. 301 +21,2%
- decreto 29.12.2000 G.U. 30.12.2000 nr. 303 +4,8%
- decreto 24.12.2002 G.U. 30.12.2002 nr. 304 +5%
- decreto 22.12.2004 G.U. 30.12.2004 nr. 305 +4,1%
- decreto 29.12.2006 G.U. 30.12.2006 nr. 302 +3,6%
- decreto 17.12.2008 G.U. 30.12.2008 nr. 303 +5%
- decreto 22.12.2010 G.U. 31.12.2010 nr. 305 +2,4%
- decreto 19.12.2012 G.U. 31.12.2012 nr. 303 +5,4%
- decreto 16.12.2014 G.U.31.12.2014 nr. 302 +0,8%
- decreto 20.12.2016 G.U.30.12.2016 nr. 304 +0,1%
- decreto 27.12.2018 G.U.29.12.2018 nr. 301 +2,2%
- decreto 31.12.2020 G.U. 31.12.2020 nr. 323 - 0,2%
- decreto DICEMBRE 2022 STIMA +10%