L'aumento dei pedaggi autostradali è realtà. Dopo giorni di incertezza una nota del Mit (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) mette nero su bianco la cosa. Dal primo gennaio 2023 viaggiare in autostrada costerà il 2% in più, al quale si aggiungerà un ulteriore 1,34% ma solo dal primo luglio 2023.
Nuovi aumenti in vista per gli automobilisti, ma unicamente sulle tratte gestite da Autostrade per l'Italia. Un rincaro atteso già per il 2022 ma che non c'è stato, almeno per il 98% della rete autostradale italiana, grazie all'intervento del Governo Draghi.
Nella nota del Mit il Ministro Salvini sottolinea l'aver scongiurato "un aumento che sfiorava il 5%" aggiungendo come "Nel nostro Paese, gli incrementi sulle tratte interessate è inferiore all'inflazione".
Pedaggi autostrada, non solo aumenti
Sempre nella nota diramata dal Mit e ripresa dalle agenzia è confermato lo stop agli aumenti sulle Autostrade A24/A25 Roma-L'Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara, con approfondimenti da parte del Ministero per un'eventuale riduzione.
Come detto quindi viaggiare sui tratti autostradali gestiti da Autostrade per l'Italia costerà il 2% in più. Pedaggi che aumentano dopo 5 anni di stop, come evidenziato anche da Aiscat che in una nota ricorda come in Italia gli ultimi rincari risalgano al 2018 "diversamente da quanto previsto dalla normativa vigente", aggiungendo
In ogni caso si ricorda che gli incrementi tariffari medi proposti dalle concessionarie sono assai inferiori rispetto a quelli già concessi in altri Paesi europei dotati di sistemi concessori e regolatori simili (ne è un esempio la Francia con un +4,7 e la Spagna +4)
Magra consolazione per gli automobilisti che si chiedono quanto costerà mantenere l'auto nel 2023, con un sempre più probabile ritorno delle accise su benzina e diesel e inflazione galoppante.