Il 2022 verrà di certo ricordato come l'anno della guerra in Ucraina, l'avvenimento che più di tutti ha segnato l'anno che sta per finire. Una tragedia per la popolazione e un duro colpo per l'economia mondiale, a generare insicurezza e peggiorare la già grave crisi dei materiali. In primis per il mondo auto.

Auto che ha vissuto un 2022 ancora una volta turbolento, tra coda lunga del Covid (specialmente in Cina) e una transizione energetica ancora in essere che guarda con preoccupazione al 2035, l'anno in cui l'Europa dirà stop ai motori termici. 

Di seguito vogliamo tirare le somme dell'anno ormai agli sgoccioli, passando in rassegna i 10 fatti + 1 che hanno segnato il 2022 dell'auto.

La guerra in Ucraina

Proprio dal conflitto in Ucraina iniziamo. Lasciamo ad altri analisi e commenti politici, concentrandoci su ciò che l'invasione della Russia ha scatenato nel mondo auto. Un mondo che si è scoperto fortemente dipendente da Kiev, specialmente per quanto riguarda forniture di cablaggi. Elementi fondamentali per le auto moderne, elettriche e non. Linee produttive messe in pausa, tempi di consegna ulteriormente dilatati e modelli a volte introvabili sono solo alcune delle ripercussioni.

Carburanti (benzina e diesel) e Putin (crisi Russia-Ucraina)

Il 24 febbraio 2022 la Russia ha invaso l'Ucraina, con forti ripercussioni anche sull'economia globale

La guerra in Ucraina ha portato con sé anche rialzi dei prezzi del gas e del petrolio, con prezzi di benzina e diesel alle stelle che hanno portato (ci arriveremo dopo) a un taglio delle accise in Italia

Infine la chiusura al mercato russo da parte della stragrande maggioranza delle Case auto: fabbriche chiuse o (come nel caso di Renault con AvtoVaz) cedute al governo di Mosca e stop alle esportazioni.

La questione incentivi  

Le discussioni interne al Governo Draghi relative agli incentivi auto sono durate mesi, per poi arrivare al dunque a maggio. Incentivi per auto con emissioni fino a 135 g/km, terminati in pochissime ore per i modelli della fascia 61-135, mentre quelli per le auto elettriche e ibride plug-in non hanno invogliato gli automobilisti italiani a passare in massa alla mobilità alla spina.

Acquisto auto con incentivi

Varati a maggio 2022 gli incentivi auto per i modelli elettrici non hanno sfondato

Un mezzo flop cui il Governo ha provato a rimediare rimodulando le tabelle degli incentivi 2022 aggiungendo un ulteriore sconto per chi ha un Isee inferiore a 30.000 euro. Risultato? Nessun boom di immatricolazioni e i fondi messi a disposizione non si sono volatilizzati in un battibaleno, come (forse) in molti si aspettavano. Certo, inflazione galoppante, limiti al prezzo delle auto e tempi di attesa lunghissimi hanno fatto la loro parte. La sensazione però è che serva ben altro per aiutare il mercato auto. Specialmente quello delle elettriche. E se avete pensato alle infrastrutture di ricarica siete sulla buona strada.

Stati Uniti vs Europa

Rimaniamo in tema incentivi ma guardando al di là dell'Atlantico, dove l'amministrazione Biden ha varato l'Inflation Reduction Act, pacchetto di riforme ambientali e sanitarie da 437 miliardi di dollari contenente anche nuovi incentivi auto. Ma non per tutte: per ottenere uno sconto di 7.500 dollari gli automobilisti statunitensi dovranno acquistare vetture assemblate in Nord America.

bill-ford-and-joe-biden-with-the-2022-ford-f-150-lightning

Il Presidente Joe Biden con l'Inflation Reduction Act ha aperto a incentivi per auto, ma solo se prodotte in Nord America

Apriti cielo: Europa e Corea del Sud hanno immediatamente sollevato grandi proteste contro questo protezionismo automobilistico che di fatto taglia fuori tutti quei brand che non hanno stabilimenti nel Continente americano. Stretta di mano in stretta di mano il Presidente Biden pare essere intenzionato a modificare la legge dichiarando "Mai ho pensato di escludere gli amici che cooperano con noi. Non era quella la mia intenzione". Per ora di modifiche non ce ne sono state, anche se pare che la speciale task force Usa-Ue stia lavorando alacremente per giungere a un compromesso.

Europa tra Euro 7 e 2035

Un anno cerchiato di rosso sul calendario di Case auto e automobilisti di tutta Europa. Dal 2035 infatti nel Vecchio Continente non si potranno più vendere auto benzina e diesel. Tutto dovrà essere elettrico. Ci saranno delle tappe intermedie e di anno in anno l'Unione Europea valuterà "i progressi fatti per raggiungere l'obiettivo del 100% di riduzione delle emissioni e l'eventuale necessità di modificare gli obiettivi fissati, tenendo conto dello sviluppo tecnologico, come le ibride plug-in, e della necessaria equità sociale verso una transizione a zero emissioni". 

Stop motori endotermici 2035

Dal 2035 nell'Unione Europea non si potranno più vendere nuovi modelli con motore termico

Nel frattempo il 1° luglio 2025 entrerà in vigore la nuova normativa Euro 7, il cui raggio d'azione si allargherà considerando non solo le emissioni allo scarico ma anche quelle di impianti frenanti e pneumatici. Inoltre, il ciclo di omologazione WLTP diverrà ancora più severo e vicino all'utilizzo reale delle auto.

Due mosse accolte con polemiche da parte del mondo auto, fortemente critico, con le Case che potrebbero saltare direttamente un passaggio diventando 100% elettriche prima del tempo.

L'Italia e l'auto 

Il 2022 per l'Italia è stato un anno anomalo dal punto di vista politico: per la prima volta si sono svolte elezioni a settembre per definire il nuovo Parlamento a ranghi ridotti, con la formazione del Governo Meloni a prendere il posto di quello guidato da Mario Draghi. Un passaggio di consegne in un periodo difficile, tra legge finanziaria da scrivere e vari temi caldi sul tavolo del Premier. Premier che, nella conferenza stampa di fine anno, ha indicato la scadenza del 2035 come "Profondamente lesiva del nostro sistema produttivo" sottolineando come ci sia una "convergenza trasversale a livello nazionale". Cosa succederà? Solo il tempo ce lo potrà dire.

Altro tema caldo: i prezzi dei carburanti. Il nuovo Esecutivo ha confermato il taglio delle accise, poi diminuito facendolo passare da 30,5 a 18,3 centesimi litro per benzina e diesel, lasciando una grossa incognita per il 2023. 

Matteo Salvini ministro

Matteo Salvini è il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo guidato da Giorgia Meloni

Per il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, una delle priorità è rappresentata dalla riforma del Codice della Strada, con la proposta di un ritiro a vita della patente per chi provoca indicenti sotto l'effetto di alcool o droghe e una maggior tutela per ciclisti e pedoni. 

C'è poi la questione auto elettriche: Salvini non ha mai nascosto il proprio giudizio negativo nei confronti dello stop alle endotermiche in Europa, tanto da arrivare - in campagna elettorale - a proporre un referendum per stoppare (in Italia) il provvedimento. Intanto, però, Salvini si dice pronto a spalancare le porte a Musk per uno sbarco in Italia.

La sfida più grande per il neo ministro è però un'altra: il ponte sullo stretto di Messina. Opera le cui origini si perdono nella notte dei tempi e che ciclicamente ritorna. Per ora è stata riaperta la società Stretto di Messina spa (in liquidazione da quasi 10 anni) e nella Legge di Bilancio 2023 l'opera è definita "prioritaria e di preminente interesse nazionale". Che sia davvero la volta buona?

Il complicato anno di Elon Musk 

Elon Musk era l'uomo più ricco del mondo. Un titolo perso qualche tempo fa, anche per via dei 44 miliardi di dollari spesi per acquistare Twitter. Un'operazione giunta al termine dopo un lungo tira e molla e partita di certo non sotto i migliori auspici. Tra licenziamenti di massa, cancellazione di profili e riattivazione di altri (Donald Trump in primis), spunte blu a pagamento e abbandono da parte di alcuni inserzionisti, il social network dei cinguettii non è stato di certo il miglior affare per l'imprenditore sudafricano naturalizzato USA. 

elon-musk

Il 2022 per Elon Musk è stato uno degli anni più complicati di sempre da quando è alla guida di Tesla

Ad aggiungere pensieri su pensieri c'è la situazione non rosea di Tesla: blocco delle assunzioni, tagli al personale (sono 10.000 i licenziamenti annunciati), la fabbrica di Shanghai con andamento a singhiozzo, aumento dei prezzi e valore delle azioni crollato del 70% rispetto al picco del novembre 2021 (ma ancora con su quotazioni decisamente alti) hanno giocato una parte fondamentale per rendere il 2022 l'annus horribilis del "povero" Elon. Assieme alla questione Starlink in Ucraina: all'inizio della guerra Musk ha offerto connessione internet gratis alla popolazione, per poi batter cassa presso il Governo statunitense. Per fortuna però non sono mancate le buone notizie.

Dall'inaugurazione della tanto discussa Gigafactory di Berlino al fenomeno Model Y, auto più venduta in Europa a settembre e novembre, passando per la presentazione di Optimus, robot umanoide che per ora è capace di svolgere compiti non particolarmente complicati. 

Alfa Romeo Tonale

Parliamo ora di auto in quanto tali. E della presentazione dell'Alfa Romeo Tonale, modello con il quale il Biscione punta al rilancio definitivo prima di avventurarsi nel mondo dell'elettrico. Un SUV compatto, come chiede il mercato, elettrificato con powertrain mild hybrid e plug-in, con tanta tecnologia e (per il disappunto degli appassionati) la trazione anteriore.

Alfa Romeo Tonale Veloce - Tre quarti anteriore

La Tonale rappresenta la prima Alfa Romeo elettrificata della storia

Per ora pare che l'operazione sia stata un successo: gli ordini di Alfa sono cresciuti di 10 volte rispetto a quelli del 2021 e la Tonale dovrebbe chiudere l'anno tra i 30 e i 35mila contratti firmati

Il 2023 sarà poi l'anno dell'arrivo (tra fine anno e inizio 2024) della Brennero (anche se il nome non sarà quello), SUV di segmento B e prima Alfa Romeo - anche - 100% elettrica. La base meccanica sarà quella della Jeep Avenger, con stile 100% Alfa. 

Ferrari Purosangue

Da un SUV a un FUV. Perché di SUV in Ferrari non vogliono sentir parlare. La Purosangue non vuole legarsi a quel concetto. Preferisce essere un'auto sportiva con assetto rialzato. Un modello 4 posti e 5 porte (prima assoluta per il Cavallino) che non rinuncia a ciò che ha reso grande Maranello: motore V12 aspirato e non elettrificato, 725 CV e uno stile che ruba gli sguardi.

Ferrari Purosangue rossa

La Ferrari Purosangue pur con l'assetto rialzato non rinuncia al motore V12 aspirato 

E se i puristi storcono il naso i clienti fanno la fila e i tempi di attesa sono superiori a un anno. Eppure la produzione non verrà aumentata e non supererà il 20% del totale. 

Rivoluzione Volkswagen

Un post sui social per salutare i colleghi e augurare loro buone vacanze, dandosi appuntamento al rientro. Rientro che per Herbert Diess non c'è mai stato. Il Consiglio di Sorveglianza del colosso tedesco ha infatti optato per un cambio al vertice, promuovendo Oliver Blume (numero uno di Porsche) e salutando Diess dopo 4 anni.

Herbert Diess - CEO of Volkswagen Group

Herbert Diess è stato CEO del Gruppo Volkswagen da aprile 2018 ad agosto 2022

L'inizio di una serie di cambiamenti in quel di Wolsburg, alle prese con i noti problemi al software ai quali nel 2023 verrà posto rimedio. Problemi che hanno portato anche al ritardo del lancio della Porsche Macan elettrica e che potrebbero veder slittare anche l'auto figlia del progetto Trinity

Zero Covid in Cina

Sembra di tornare indietro a inizio 2020, quando la pandemia la faceva da padrona bloccando di fatto il mondo. Sono passati 2 anni, il Covid c'è ancora ma fa meno paura. Tranne che in Cina dove la politica "Zero Covid" ha bloccato il Paese, tra quarantene obbligatorie e fabbriche chiuse anche solo per un caso di contagio.

 La fabbrica Volvo di Chengdu, Cina

La fabbrica Volvo di Chengdu, Cina

Così l'onda lunga della crisi dei chip continua, tra timidi segnali di ottimismo contrapposti a chi vede un 2023 ancora senza semiconduttori. E se Taiwan - capitale mondiale dei chip - non risente delle continue chiusure cinesi, la logistica legata alla Cina ha imposto pesanti rallentamenti negli approvvigionamenti. Basta pensare alle 500 navi container rimaste ferme fuori dal porto di Shanghai a maggio.

Forniture a singhiozzo come a singhiozzo è la produzione nelle fabbriche auto. Ora che il Partito pare aver deciso di passare oltre, riaprendo tutto e abolendo le restrizioni, con impennate di casi in tutto il Paese. 

600.000 grazie

Per finire ci prendiamo un po' di spazio per noi. E per voi. Certo, non pretendiamo che un domani, nel parlare del 2022, qualcuno ci citerà. Ma per noi, per il nostro mondo, quest'anno è stato importante. Perché ha visto il nostro canale Youtube raggiungere (e superare) quota 600.000 iscritti (oggi sono - anzi siete - 621.135) per un totale di più di 406 milioni di visualizzazioni e 24,4 milioni di ore davanti agli schermi "spalmate" sui quasi 3.700 video pubblicati.

Nel 2022 abbiamo raggiunto e superato 600.000 iscritti al nostro canale Youtube, dove sono presenti quasi 3.700 video

Video di tutti i tipi, dai classici Perché Comprarla a prove speciali, passando per test in giro per il mondo e approfondimenti sulle tecnologie più moderne. Sempre con l'auto al centro. Sempre creati per informarvi, intrattenervi e condividere con vuoi la nostra inesauribile passione.