La Opel Insignia ci lascia per sempre, sia in versione berlina che station wagon. L'annuncio lo danno gli ingegneri, i progettisti e i dirigenti di Russelshiem, storico quartier generale tedesco della Casa.
Nata nel 2008, periodo di massima richiesta di questo genere di auto, la Insignia si è evoluta nel segno della tecnologia e della sportività, portando al debutto tante soluzioni pionieristiche per il segmento di appartenenza; quello delle wagon medie non premium. Ripercorriamone la nascita, l'ascesa, il successo e il declino.
Il debutto e la prima generazione
Siamo a metà degli anni 2000 a Russelsheim, in Germania. In questi anni gli ingegneri tedeschi sono al lavoro per realizzare quella che diventerà l'erede spirituale della Opel Vectra, la storica "media" del Blitz di cui la terza generazione, nome in codice C, sta, proprio in questi anni, faticando a conquistare i cuori dei tanti padri di famiglia europei.
Passano anni di ricerca e sviluppo del nuovo prodotto e nel 2008 arriva sul mercato la Opel Insignia. Un'auto completamente diversa dalla precedente, anticipata da diversi concept e basata su un pianale rivisto, in comune con il Gruppo GM - lo stesso su cui sarà costruita pochi anni dopo l'ultima Saab 9-5 - e dalle forme tondeggianti.

La storia della Opel Insignia

La versione Sedan della prima Opel Insignia

La versione Hatchback della prima Opel Insignia
Viene presentata prima in versione berlina e hatchback (della differenza ne parliamo più avanti) a Londra - marchiata ovviamente Vauxhall - in un evento stampa unico nel suo genere alla Tower Bridge. Pochi mesi dopo, vengono tolti i veli alla versione wagon, la stessa che negli anni successivi sarebbe diventata una vera best seller del segmento.
All'arrivo sul mercato, alla fine proprio del 2008, l'Insignia di prima generazione - con nome in codice letterario "A", come da tradizione Opel - conquista fin da subito il pubblico europeo, grazie principalmente a due condizioni favorevoli: la prima riguarda le tante caratteristiche "furbe" di cui è dotata, la seconda riguarda la concorrenza diretta.
Negli stessi anni, infatti, quest'ultima è composta sostanzialmente da due auto: la terza generazione di Ford Mondeo, le cui vendite vengono minate internamente dalle fortunate S-Max e Galaxy, e dalla Volkswagen Passat B6, nata nel 2005 e che inizia già a soffrire un po' il peso degli anni (il restyling arrivarà soltanto nel 2010, nome in codice B7).

Il bagagliaio della Opel Insignia A1

Il tetto panoramico della Opel Insignia A1
Nel corso del primo anno ufficiale di carriera, l'Insignia ottiene il premio di Auto dell'Anno (il 2009, senza considerare i pochi mesi finali del 2008), vendendo in tutta Europa ben 137.714 unità, un numero che, seppur con lievi variazioni, ottiene anche nel 2010 e nel 2011.
Negli anni seguenti, le vendite della media del Blitz restano stabili, complice anche il restyling di metà carriera (nome in codice A2), che porta in dote alcune nuove caratteristiche di design utili a svecchiarne le linee e a restare al passo con la concorrenza (nel frattempo aggiornata).

Il restyling della prima generazione di Opel Insignia in versione Country Tourer

La storia della Opel Insignia

La storia della Opel Insignia
La seconda generazione
Passano alcuni anni e al Salone di Ginevra del 2017 la prima generazione, molto apprezzata negli anni anche per le flotte aziendali, lascia il passo alla seconda (nome in codice B), che debutta con un design completamente nuovo, linee più spigolose e dotazioni tecniche e tecnologiche totalmente riviste.
Sia in versione berlina che wagon, la rinnovata Insignia - purtroppo - non ottiene il forte successo della precedente, iniziando la sua fase di declino. Negli anni seguenti, infatti, complice l'arrivo sul mercato di SUV sempre più accessibili, tutto il settore delle grandi wagon non premium inizia una fase di pesante crisi dalla quale, purtroppo, non si rialzerà più. Oggi, infatti, di Insigna, Mondeo e Passat, resta solo quest'ultima, esclusivamente in versione familiare.

La Opel Insignia B1
Le innovazioni del modello
La prima generazione di Opel Insignia, nel 2008 viene presentata, come anticipato, in due carrozzerie berlina, una Hatchback e una Sedan. Si tratta di una differenziazione voluta in fase progettuale per inseguire la Ford Mondeo, nata due anni prima proprio con queste due tipologie di carrozzeria.
A cambiare tra le due non è il passo - come accade oggi - bensì la tipologia di portellone posteriore, nella prima ad apertura completa (lunotto incluso) nella seconda ad apertura ridotta (solo il baule). Storia insegna che a vincere negli anni seguenti sarà la seconda (seppur con ridotti numeri di vendita rispetto alla familiare).

La storia della Opel Insignia
La vera regina della gamma, infatti, resta per tutta la carriera della media del Blitz la wagon, che si presenta (come la berlina) con diverse motorizzazioni e diversi powertrain. Iniziando con i motori a benzina, trovano posto sotto al cofano un 1.4 Turbo da 140 CV a trazione anteriore (non offerto in Italia), un 1.6 Turbo da 180 CV, un 2.0 Turbo da 220 CV, a trazione anteriore o integrale, un 2.8 V6 Turbo da 280 CV e con trazione integrale e, infine, la potentissima OPC, elaborata dal reparto sportivo della Casa e dotata dello stesso 2.8 V6 Turbo ma portato a 325 CV, sempre abbinato alla trazione integrale.
Parlando di diesel, invece, il protagonista indiscusso della gamma è il 2.0 CDTi, sia in versione monoturbo da 136 o 160 CV sia in versione biturbo (arrivata successivamente) da ben 190 CV, abbinato in opzione anche alla trazione integrale.

La Opel Insignia A1 OPC
Parlando invece di soluzioni intelligenti, la prima Opel Insignia porta nel suo segmento alcune idee innovative a livello di telaio e dotazioni mai viste prima. Per esempio, il baule posteriore della wagon con un'apertura in diagonale da record, utile a caricare anche gli oggetti più ingombranti, oppure il sistema FlexRide, cioè un primo esempio di sospensioni a controllo elettronico molto accurato, oppure un sistema di guide per assicurare i carichi nel bagagliaio, infine l'innovativo FlexFix, un portabici integrato nel paraurti posteriore ed estraibile.

L'ultima Opel Insignia, la B2
Con la seconda generazione debuttano, invece, i fari Intellilux a matrice di LED, che con il restyling diventano ancora più precisi e accurati, insieme a dei sistemi ADAS più intelligenti e alle versioni GSi a trazione integrale.

Tutti i numeri di vendita della Opel Insignia - fonte Jato Dynamics