La Lamborghini Countach ha ormai superato i cinquant'anni ma le sensazioni che suscita sono ancora sempre quelle dell'esordio: la forma a cuneo e le linee tesissime frutto della matita di Marcello Gandini avvolgono una vettura dalla potenza quasi rude che esprime forse nel modo migliore lo spirito arrembante del marchio.

Tra le Lamborghini è senza dubbio il modello più longevo: quasi 20 anni, infatti, separano la prima versione serie dall'ultima, la 25° Anniversario del 1990.

La nascita

Il progetto Countach è opera del già citato Marcello Gandini per le linee e di Paolo Stanzani per la parte meccanica. Il prototipo ha una struttura a pianale e monta per la prima volta ("virtualmente", visto che la prima concept di stile in realtà non è meccanizzata) il mitico V12 della Casa, in una inedita versione da 5,0 litri e 440 CV. 

Lamborghini Countach 1971-1990

Lamborghini Countach, la concept

La versione di serie arriva a tutti gli effetti nel 1973 e cambia schema adottando la soluzione della struttura tubolare. Il motore al lancio è quello della Miura, da 4,0 litri e 375 CV scelto soprattutto per questioni d’affidabilità e costi e abbinato a un cambio rivolto verso l’abitacolo, per accentrare le masse e migliorare il comportamento su strada.

Lo stile è diverso da qualsiasi auto mai vista prima di allora. Spigolosa come non mai, bassissima (si arriva a sento al metro di altezza), larga e con delle innovative portiere con apertura verso l’alto, una caratteristica rimasta poi sul praticamente ogni nuova Lamborghini. Altra caratteristica sono i fari a scomparsa, per non "sporcare" linea e aerodinamica quando non necessari. 

Lamborghini Countach 1971-1990

Lamborghini Countach LP400 1973

Lamborghini Countach 1971-1990

Lamborghini Countach 5000 Quattrovalvole 1978

L'evoluzione

La Countach LP400 viene affiancata nel 1978 dalla LP400S, con lo stesso, motore ma una serie di interventi estetici e tecnici che includono anche pneumatici e passaruota allargati.  Per vedere un motore davvero più "grosso" occorre aspettare il 1982 e la versione LP500S, con cilindrata elevata a 4,8 litri. La potenza è sempre di 375 CV, ma crescono la coppia e le prestazioni, con 290 km/h di velocità massima nonostante il peso sfiori i 1.500 kg.

La 5000S evolve nel 1985 nella 5000 Quattrovalvole: la cilindrata sale a 5,2 litri e la potenza balza a 455 CV, la velocità massima tocca i 295 km/h e l'accelerazione da 0 a 100 km/h ferma il cronometro a 5 secondi netti.

Lamborghini Countach 1971-1990

Lamborghini Countach 25° Anniversario 1989

L'ultimo step arriva nel 1989 con la 25° Anniversario, che si distingue per la carrozzeria rivista con appendici maggiorate, cofano ridisegnato, l'eliminazione dell'alettone e, sotto pelle, una rivisitazione delle sospensioni. Questa versione, prodotta in poco meno di 700 unità, chiude la serie dopo circa 2.050 esemplari complessivi. Lamborghini la sostituisce con la Diablo, disegnata ancora da Gandini.

Il nome Countach

Anche se è un episodio conosciuto, vale ricordare la genesi del nome "Countach", espressione di stupore in dialetto piemontese che corrisponde ad "accidenti", pronunciata secondo alcune voci da uno dei tecnici alla vista della carrozzeria finita e secondo altre da Nuccio Bertone in persona quando viene a sapere che l'auto non ha ancora un nome ufficiale. Quale che sia la verità, il risultato è  decisamente efficace, tanto da divenire la denominazione ufficiale del modello.

Lamborghini Countach, la prova tra passato e presente

Fotogallery: Lamborghini Countach 1972-1990