In Europa è il momento del "tutti contro le auto elettriche cinesi". Se da una parte l'Unione Europea vuole indagare su storture di mercato provocate da una "spinta" da parte di Pechino di propri costruttori, dall'altra i singoli paesi iniziano a pensare a contromisure più immediate.
È il caso della Francia dove, a partire dal 15 dicembre 2023, per usufruire dei nuovi incentivi auto si terrà conto anche della CO2 emessa durante la produzione. E potrebbe essere un grosso problema per i modelli provenienti dal colosso orientale.
Galeotto fu il carbone
In Cina infatti il carbone è ancora oggi fondamentale per la produzione energetica (tra il nel 2022 sono stati approvati 106 gigawatt di capacità, 4 volte in più rispetto al 2021) e di certo non è amico dell'ambiente. Le emissioni di CO2 sono altissime e viene da sé: un'auto, anche se elettrica, prodotta con energia derivante dal carbone non è può dirsi 100% ecologica.

BYD Seal U
Ed è proprio qui che vuole arrivare la Francia: incentivare l'acquisto di modelli elettrici ma prodotti con energia pulita. E non è certo un caso che ciò vada a colpire quelli provenienti da Pechino.
"Finora gli incentivi sono stati condizionati da peso, prezzo e gas serra emessi durante l'uso" ha dichiarato il ministero francese dei trasporti in un comunicato. "Questo approccio non premia i veicoli più virtuosi, perché non tiene conto delle emissioni legate all'intero ciclo di vita, dalla produzione all'utilizzo su strada".

Dacia Spring Extreme
Ancora non si conoscono le tabelle degli incentivi in Francia ma potrebbero ricalcare quelli in vigore fino a oggi, tra i più generosi di tutta l'Unione Europea: dai 5.000 ai 7.000 euro, a seconda del reddito, oltre a un bonus per la rottamazione di un veicolo usato, per arrivare a un massimo di 10.000 euro di sconto.

Nuova Tesla Model 3 (2023)

MG4 XPower (2023)
Stoppare l'invasione
Incentivi che, secondo alcune fonti, sarebbero destinati per circa 1/3 all'acquisto di auto provenienti dalla Cina, come modelli marchiati MG e Saic oltre alla Dacia Spring (assemblata a Shiyan) e Tesla Model 3 (proveniente dalla Gigafactory di Shanghai).
Con i nuovi incentivi tali auto potrebbero uscire dalla lista di quelle acquistabili a prezzo scontato. Anche se i colossi cinesi potrebbero attuare politiche ancora più aggressive, sfruttando i tanto criticati - e al centro dell'inchiesta dell'Unione Europea - sussidi statali, per rimanere competitive, specialmente su fasce di prezzo medio alte.