Auto elettriche cinesi. Ecco il nemico dell'Europa. Modelli provenienti dal colosso orientale con prezzi più bassi rispetto a quello delle controparti con passaporto occidentale. Un pericolo per i nostri costruttori, tanto da indurre - sotto pressione di vari governi - l'Unione Europea ad avviare un'indagine "anti-dumping", volta a fare chiarezza sui prezzi dei modelli importati da Pechino.

Lungi da noi voler difendere a spada tratta l'industria cinese o attaccare i vertici europei, le Case auto del Vecchio Continente e la nostra classe politica. Ciò che ci preme è un'altra cosa, ovvero rispondere alla domanda: ma i prezzi delle auto elettriche cinesi sono davvero così economici?

A portata di click 

Per nostra fortuna questo interrogativo nasce nel 2023, con un internet infarcito di informazioni e listini. Proprio lì ci siamo fatti un giro, per mettere a confronto i prezzi dei modelli orientali con quello delle controparti occidentali.

Abbiamo preso in considerazione compatte, SUV e classiche ammiraglie con carrozzeria da berlina. Tutte sovrapponibili per dimensioni, caratteristiche tecniche e prestazioni. Due modelli per ciascun confronto. Ecco cosa è emerso.

Naturalmente ogni confronto tra i prezzi delle auto è puramente indicativo, indipendentemente dalla loro area di origine. Una valutazione reale dei listini, peraltro quasi impossibile, dovrebbe tener conto delle rispettive dotazioni e dei singoli allestimenti. Per questo noi abbiamo preso come riferimento il solo prezzo base.

MG4 vs Renault Megane E-Tech Electric

Partiamo dalle compatte, con assetto rialzato. E con un'eccezione: prendiamo un modello cinese e tre europei, questo perché il segmento C è quello più numeroso e "popolare". Da una parte la MG4, dall'altra Renault Megane E-Tech Electric, Volkswagen ID.3 e Peugeot 2008. Le dimensioni vanno dai 4,2 metri della Megane ai 4,3 della Peugeot. A livello di meccanica e motorizzazioni l'offerta è sovrapponibile, le autonomie invece viaggiano da 406 a 546 km.

MG4

MG4

Test drive Renault Megane E-Tech (2022)

Renault Megane E-Tech Electric

Guardiamo però ora ai prezzi: la MG4 (la più economica) parte da 30.790 euro, la Peugeot 2008 da 39.600, la Renault Megane E-Tech Electric da 40.950 e la Volkswagen ID.3 da 41.900. 

Peugeot 2008 restyling (2023)

Peugeot 2008 restyling (2023)

Foto - Volkswagen ID.3 2023, com'è cambiata con il restyling

Volkswagen ID.3 restyling (2023)

Bisogna poi fare una precisazione: la MG4 è una cinese atipica. Se infatti il passaporto è orientale, il brand è uno di quelli storici del Vecchio Continente, quel Morris Garage amato da schiere di appassionati al di là e al di qua della Manica. 

Modello MG4 Peugeot 2008 Renault Megane E-Tech Electric Volkswagen ID.3
Lunghezza (metri) 4,28  4,3 4,2 4,26
Bagagliaio (litri) 363 405 389 385
Autonomia max (WLTP) 520 406 470 546
Prezzo base 30.790 39.600 40.950 41.900

Aiways U5 vs Skoda Eniaq iV

Agli automobilisti piacciono i SUV. Una regola che vale sia per i modelli classici sia per quelli 100% elettrici. Per il segmento D prendiamo in considerazione la Aiways U5 per la Cina e la Skoda Enyaq iV per l'Europa. Anche in questo caso le dimensioni sono sovrapponibili: 4,68 metri per la prima e 4,65 per la seconda. E i prezzi?

La Aiways U5 parte da da 43.500 euro mentre la Enyaq sale a 48.400.

Aiways U5

Aiways U5

Skoda Enyaq iV (2021) im Test

Skoda Enyaq iV

Modello Aiways U5 Skoda Enyaq iV
Lunghezza (metri) 4,68 4,65
Bagagliaio (litri) 432 585
Autonomia max (WLTP - km) 410 509
Prezzo base (euro) 43.500 48.800

BYD Han vs Volkswagen ID.7

Le berline non sono morte e resistono all'avanzata dei SUV, trasformandosi (anche) in elettriche. Andando sulle ammiraglie da una parte in questo segmento c'è la BYD Han dall'altra la Volkswagen ID.7, fresca di debutto.

Le dimensioni dicono 4,99 euro per la cinese, 4,96 per la tedesca con prezzi di partenza fissati rispettivamente a 70.490 e 64.850 euro. 

Foto - BYD Han - Immagini - Prova su strada

BYD Han

Foto - Volkswagen ID.7

Volkswagen ID.7

Modello BYD Han Volkswagen ID.7
Lunghezza (metri) 4,99 4,98
Bagagliaio (litri) 410 532
Autonomia max (WLTP - km) 521 700
Prezzo base (euro) 70.490 64.850

Seres 3 vs Volvo XC40

Finiamo la comparativa di prezzi tra auto cinesi e occidentali con la Seres 3 da una parte e la Volvo XC40 dall'altra. In questo caso bisogna fare una premessa: la prima porta il logo di un brand generalista, all'inizio della propria avventura commerciale, la seconda invece appartiene a un marchio premium. 

Detto questo a livello di lunghezza la XC40 si posiziona davanti con 4,44 metri, 6 cm in più rispetto ai 4,38 della Seres 3. Per quanto riguarda i listini la cinese parte da 41.885 mentre la Volvo da 51.850 euro.

Seres 3

Seres 3

Foto - Volvo XC40 e C40 2024

Volvo XC40

Modello Seres 3 Volvo XC40
Lunghezza (metri) 4,38 4,44
Bagagliaio (litri) 310 419
Autonomia max (WLTP - km) 300 572
Prezzo base (euro) 41.885 51.850

Facciamo chiarezza

Guardando i listini balzano all'occhio due fatti. Primo: i prezzi delle auto elettriche cinesi non sono poi così tanto bassi come crediamo, anche se spesso sono inferiori a quelli delle controparti europee. Secondo: mancano le piccole.

Se infatti i costruttori del Vecchio Continente stanno lanciando modelli a batterie con lunghezze intorno ai 4 metri (o anche meno) per ora dalla Cina arrivano auto dal segmento C in su. Una l'eccezione: la Dacia Spring che, pur assemblate all'ombra della Grande Muraglia, appartiene a un marchio europeo.

Al Salone di Monaco di citycar & co ne abbiamo viste e sappiamo che potrebbero arrivare nel corso del 2024. Staremo a vedere.

Dacia Spring Extreme

Dacia Spring

Chi le vende? 

Sempre alla kermesse tedesca è emerso un altro dato degno di nota: come verranno vendute le auto elettriche cinesi? Attualmente sul mercato italiano solo due marchi operano direttamente: Aiways e BYD. Per il resto ci si affida a importatori, con i pro e i contro.

Da una parte le Case risparmiano sull'apertura di una rete (niente affitti, niente stipendi a dipendenti etc...), dall'altra non si può contare su una capillare diffusione delle concessionarie - fondamentali almeno a inizio commercializzazione, se non altro per farsi conoscere - e anche la questione assistenza può essere complicata.

Foto - Aiways U6 - Prova

Aiways U6

BYD Seal, la prova su strada

BYD Seal

Girando per gli stand dei costruttori cinesi pronti ad arrivare in Europa la sensazione è stata che ci sia ancora confusione sul da farsi.

Un (buffo) esempio: al Salone di Monaco ho chiesto a un alto dirigente di una Casa cinese quale fosse la strategia commerciale per l'Europa "Vendita diretta o importatore?" la mia domanda. "Si, Thomas" la risposta. Chi sia questo Thomas non mi è ancora chiaro. Un fantomatico signore responsabile dell'import dei modelli in Europa. Thomas, come un Carneade qualsiasi.

C'è poi la questione reputazione: tutti conosciamo Volkswagen, Renault, Citroen, Fiat, BMW e tutti gli altri brand europei, apprezzandone alcuni e criticando altri per vari parametri come qualità, dinamica di guida, affidabilità e via dicendo. Lo stesso non si può dire per le centinaia di Case cinesi esistenti. Forthing, Saic, Xpeng, Denza - giusto per fare qualche esempio - le conoscete? Sapreste citarne pregi e difetti? 

Foto - La reputazione: una sfida per le case auto cinesi

La reputazione dei brand cinesi e di quelli europei (Motor1 Numbers)

Un elemento fondamentale per il mercato, specialmente nel caso di auto con listini non così popolari. Se infatti nel mare magnum dei marchi generalisti la battaglia può essere alla pari, se si sale di livello arrivando al premium gli automobilisti europei non fanno sconti. Perché pagare più di 100.000 euro per un'auto significa sapere che affidabilità, tecnologia e qualità sono di alto livello. Questo varrà anche per - giusto a titolo esemplificativo - una HiPhi Z, super berlina venduta in alcuni mercati europei a 105.000 euro.

Foto - Porsche Taycan GTS Hockenheimring Edition (2022)

Porsche Taycan GTS Hockenheimring Edition

Hi-hi-z

HiPhi Z

Il caso DR

Di auto cinesi in Italia ne girano già da un bel po', anche se non elettriche. Si tratta dei modelli firmati DR (e i vari brand del Gruppo come Evo, Sportequipe e ICKX). Modelli provenienti dalla Chery, ribrandizzati e modificati nella fabbrica di Macchia d'Isernia.

DR 1.0

DR 1.0 EV

Dalla DR5, primo modello a essere commercializzato, alla gamma attuale il costruttore molisano si è prima concentrato su classici modelli termici - puntando forte su motorizzazioni bifuel benzina/GPL - e ora si sta lanciando nel mondo dell'elettrico con la piccola (è lunga 3,2 metri) DR 1.0, in vendita a 26.500 euro (tre le auto a batteria più economiche sul mercato) e con autonomia di 300 km. 

Meglio vicini che nemici

Facciamo ora un passo indietro e cerchiamo di capire - in maniera semplice e veloce - il perché dell'avanzata delle auto elettriche cinesi. La risposta è forse fin troppo semplice: la Cina è da decenni la fabbrica del mondo. I paesi occidentali hanno approfittato dei vantaggi economici della produzione in Oriente, per poi ritrovarsi ad avere a che fare con un colosso dell'industria. 

La soluzione? Da una parte l'Unione Europea ha detto la sua, su pressioni di alcuni stati membri, avviando l'inchiesta. Dall'altra si potrebbe seguire l'esempio degli Stati Uniti e dell'Inflation Reduction Act varato dall'amministrazione Biden: costruite dentro i nostri confini. Solo così potrete accedere agli incentivi. 

"Se non puoi sconfiggere il tuo nemico, fattelo amico". Un'amicizia dettata da meri interessi economici che potrebbero portare benefici ai brand (che potrebbero vendere senza incorrere in eventuali sanzioni) e per i paesi della UE, che vedrebbero nascere nuove fabbriche, con benefici per occupazione e indotto.