Tutti abbiamo sentito parlare dei grandi progetti delle case automobilistiche cinesi. Come accade per le Case automobilistiche occidentali e i loro obiettivi di elettrificazione nei prossimi anni, anche i costruttori cinesi sono in corsa per espandere le loro attività ben oltre i confini del mercato nazionale. Sono stati fatti alcuni progressi con risultati interessanti in regioni specifiche.
Tuttavia, tutti devono lavorare sulla reputazione negativa dei consumatori all'estero.
Il piano di espansione che sta portando aziende come SAIC, BYD, Geely, GAC, Chery, JAC, Dongfeng, Changan e Great Wall prevede due direzioni. Le case della Repubblica Popolare vogliono raggiungere sia le economie sviluppate, sia quelle in via di sviluppo con una gamma di prodotti in grado di soddisfare i diversi tipi di clienti di quei mercati.
Progressi su scala mondiale
L'anno scorso, i produttori automotive cinesi hanno raggiunto una quota di mercato a due cifre in regioni come il Medio Oriente e l'Eurasia e il 10% in Africa. In America Latina, invece, la 'market share' è aumentata di due punti percentuali rispetto al 2021. La quota di mercato dei marchi automobilistici cinesi nelle economie povere e in via di sviluppo è passata dal 4,79% del 2021 al 6,46% del 2022. Al contrario, i marchi europei hanno perso 2,7 punti di quota e i coreani un punto.

Nel primo semestre di quest'anno si sono registrati ulteriori progressi. In Sudafrica, per esempio, la quota di mercato è aumentata dal 6,08% nel 2022 all'8,83% nel primo semestre del 2023 per le autovetture. In Israele, la percentuale è balzata dall'8,51% al 16,26% negli stessi periodi.
La Russia e il suo isolamento dall'Occidente a causa delle sanzioni, sono diventati il grande premio per le auto cinesi. La loro quota di mercato è più che raddoppiata, passando dal 20,17% nel 2022 al 50,20% nel primo semestre del 2023. Qualcosa di simile è accaduto anche nel vicino Kazakistan.
I cinesi stanno accelerando la loro penetrazione anche nel Sud-Est asiatico. In Paesi come la Thailandia, i marchi cinesi stanno passando dal 9,39% nel 2022 al 15,34% nel primo semestre del 2023. Più a sud, in Australia e Nuova Zelanda, due mercati sviluppati, MG e altri operatori stanno scuotendo le vendite.

La situazione in Europa
L'Europa è uno dei sogni a lungo termine delle case automobilistiche cinesi. È uno dei mercati più importanti del mondo e una tappa obbligata per ogni marchio che voglia diventare globale. Alcuni brandi vendono le loro auto già da alcuni anni, ma molti altri arriveranno nella regione nei prossimi mesi.
Secondo i dati di JATO Dynamics e di altre fonti nazionali, la percentuale dei marchi cinesi sulle vendite di autovetture è aumentata dallo 0,67% nel 2021 all'1,57% nel 2022, fino al 2,37% nel primo semestre del 2023.

In Paesi come il Regno Unito, dove MG sta scalando velocemente le classifiche, la penetrazione sul mercato delle auto Made in China ha totalizzato il 4,26% nel primo semestre di quest'anno, o il 4,12% in Italia (DR Automobiles considerata cinese), il 3,45% in Spagna.

Ma le auto cinesi ci piacciono davvero?
Nonostante i progressi, c'è ancora un tema di reputazione da risolvere. A causa di problemi di copyright, dei bassi standard qualitativi del passato e delle crescenti tensioni politiche con le società occidentali, le auto cinesi non godono di una buona 'fama' all'estero.
Molte persone sono ancora riluttanti a provarle a causa di una percezione negativa alimentata anche dalla politica e dall'economia. La mia interazione con gli oltre 140.000 follower del mio canale Instagram lo dimostra: le auto cinesi ricevono un 62% di giudizi negativi nei sondaggi, contro un 40% per le vetture dei marchi occidentali. Per cambiare questa negatività saranno necessari investimenti e soprattutto tempo.
L'autore dell'articolo, Felipe Munoz, è Automotive Industry Specialist di JATO Dynamics.