Ora è ufficiale: il Governo approva il Bonus benzina da 80 euro per aiutare le fasce deboli della popolazione a fronteggiare il caro carburanti.

La cifra, si apprende da fonti dell’esecutivo, verrà caricata su “Dedicata a te”, la carta da 382,5 euro lanciata a luglio e consegnata alle famiglie con almeno tre componenti e un Isee inferiore a 15.000 euro. Il buono andrà a circa 1,3 milioni di nuclei familiari e costerà 100 milioni di euro, da finanziare con l’extra-gettito Iva, di 2 miliardi.

Pacchetto di sostegno alle famiglie per 1,3 miliardi

Più nel dettaglio, il Consiglio dei ministri di oggi (25 settembre 2023) ha approvato il decreto legge “Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio, nonché proroga di termini normativi e di versamenti fiscali”.

In base a quanto emerge dalle stesse fonti, il provvedimento prevede la proroga e il rafforzamento delle misure contro caro bollette e caro energia per le famiglie e il sostegno alle famiglie per i trasporti con l'estensione della carta “Dedicata a te” per acquistare carburante e il rifinanziamento del bonus Tpl.

“Mancia a impatto zero”

Critiche al bonus arrivano però dal sindacato dei benzinai Fegica: “Il provvedimento non avrà alcun effetto calmierante sui prezzi dei carburanti, esattamente come è già avvenuto con il cartello dei prezzi medi, riconosciuto da tutti come un flop”, commenta il presidente Roberto Di Vincenzo.

“Non si tratta di intervenire a sostegno di questo povero o di quello ricco. Siamo nel pieno di una emergenza economica nazionale che necessita, oltre al resto, di un intervento del Governo diretto sul prezzo e, quindi, inevitabilmente sulle accise, unica leva al momento disponibile, non avendo alcuno strumento per effettuare "operazioni di bonifica" né sull’Opec, né sulle speculazioni dei mercati finanziari internazionali.

Utilizzare il maggiore gettito non previsto di Iva, conseguente all’aumento dei prezzi, per tagliare di almeno 1,5 cent/lt le accise da qui alla fine dell’anno, non è solo possibile, ma è già legge dello Stato, così come previsto dalla Finanziaria approvata dal Governo all’inizio del 2023”.