Per qualcuno la libertà e viaggiare in auto con il vento tra i capelli. Per altri affrontare percorsi in offroad, raggiungendo luoghi inaccessibili ai più. Da questo mix unico al mondo nasce l'Ares Defender Cabrio, un fuoristrada con tanto di capote nato sulla base della Land Rover Defender.
Un bestione personalizzabile in ogni dettaglio, per chi desidera abbinare l'esclusività all'avventura.
Fuoristrada con stile
A caratterizzare l’Ares è il sistema soft-top removibile, che permette di trasformare in pochi secondi la propria Defender da fuoristrada vecchia scuola a cabrio per l’avventura. Il look della vettura è stato completamente riprogettato dal Centro Stile dell’azienda scomponendo la struttura dell’auto donatrice e inserendo pannelli in fibra di carbonio e alluminio.
Ares Defender Cabrio V8
Ares Defender Cabrio V8, il posteriore
Non mancano le luci a LED per un ulteriore tocco di modernità, mentre un’altra parte importante della trasformazione riguarda gli interni. I sedili vantano cinture di sicurezza incorporate, mentre i rivestimenti in pelle e fibra di carbonio sono completamente su misura. Infatti, i clienti possono scegliere 20 colori di pelli, 45 di alcantara e 27 possibilità di ricamo, rendendo ogni esemplare una vera e proprio one-off.
Un classico V8
A spingere la Defender Cabrio di Ares è un 5.3 V8 da 355 CV e 519 Nm, che presenta una centralina dedicata e un filtro dell’aria sportivo. Il cambio automatico è a 6 rapporti, mentre gli ammortizzatori sono regolabili elettricamente per scegliere così la configurazione desiderata, da quella più rigida per i percorsi stradali a quella più morbida per l’off-road.
Ares Defender Cabrio V8, gli interni
Naturalmente, come un vero fuoristrada che si rispetti, la trazione è integrale con marce ridotte. La dotazione di questa originale Land Rover prevede anche dei cerchi in lega Ares Modena da 18” su pneumatici Cooper Discoverer 305/70 R18 e l’impianto frenante con dischi da 265 mm e pinze a sei pistonicini.
I prezzi non sono comunicati da Ares, ma di partenza è comunque necessario fornire all’atelier una “donor car” che serve come base per tutta la serie di elaborazioni e personalizzazioni.