Cosa vi viene in mente quando pensate al profumatore per auto? Siamo pronti a scommettere che molti di voi si siano immaginati una forma di albero appesa allo specchietto retrovisore.
Perché sì, di profumatori ce ne sono tantissimi (e tante Case auto vendono il proprio anche in concessionaria), ma l’iconicità dell’Arbre Magique – costruita in 60 anni di storia nel nostro Paese - sembra essere imbattibile. Ma com’è nata la “moda” di questo particolare profumatore?
L’intuizione
Arbre Magique nasce nel 1952 da un’intuizione di Julius Sämann, un chimico e imprenditore di origine svizzera. Durante i suoi studi sugli aromi delle conifere nelle foreste del Canada, Sämann ha un'illuminazione grazie all'incontro con un lattaio che si lamentava dell'odore insopportabile dei latticini che trasportava. Unendo innovazione e design, Sämann crea così l'alberello profumato.
È Giancarlo Tavola, attuale presidente di Tavola spa (gruppo che detiene tuttora il marchio di Arbre Magique nel nostro Paese), a portare i profumi Arbre Magique in Italia nel 1964. Tavola scopre il prodotto durante un viaggio di lavoro a New York grazie a un tassista che lo utilizza nella sua auto. Affascinato dall'innovativo oggetto, l’imprenditore decide di importarlo nel Bel Paese.
Fino al 1975, Tavola spa importa Arbre Magique dagli Stati Uniti distribuendoli lungo tutta la Penisola, ma il rapido successo porta l’impresa ad avviare una produzione propria.
L’evoluzione
L'arrivo di Gianpaolo Re, attuale Amministratore Delegato, segna un importante cambiamento: Arbre Magique viene introdotto anche nella grande distribuzione, aumentando significativamente il suo successo.
Contestualmente, iniziano i primi investimenti in comunicazione, rafforzando la presenza del prodotto sul mercato. Dal 2006, l'azienda organizza anche concorsi per aumentare il coinvolgimento dei consumatori con il marchio e i suoi prodotti.
Arbre Magique, le fragranze 2024
Nel corso degli anni, Arbre Magique rinnova la sua immagine con un nuovo logo e lancia fragranze più complesse e sofisticate, ispirate ai profumi di alta profumeria, mentre di recente l’azienda ha dato un’impronta “green” alla produzione, scegliendo materie prime e processi produttivi che rispettano criteri ambientali certificati.
Un’evoluzione che non ha cambiato l’immagine immediatamente riconoscibile dell’alberello profumato, presente ormai in milioni di auto in tutta Italia.