Insieme alla Civic è un po' la bandiera della Honda in Europa, dal momento che la gamma della casa giapponese è piuttosto limitata e soprattutto poco nota (in modo particolare in Italia), nonostante l'ottimo livello tecnologico e prestazionale dei prodotti. Per portarsi "sulle spalle" il peso di un marchio, la CR-V si è dunque rifatta il look. Ma anche cuore e cervello sono passati attraverso un trapianto e un allenamento intensivo, rispettivamente. Fuori di metafora, il vecchio motore diesel 2.2 da 5 CV lascia posto al nuovissimo .6 da 6 CV, rivisto in parecchi particolari rispetto all'.6 da 2 montato sulla Civic e "affidato" ora a un cambio automatico a nove marce, che sostituisce il vecchio automatico a 5 rapporti. Quanto alla tecnologia, ricordiamo che il SUV giapponese monta il cruise control attivo con rilevatore di pericolo tamponamento (e frenata automatica) dal 27. Ecco perché, mentre altri lo stanno implementando adesso sulle loro vetture, Honda lo evolve radicalmente: è ora disponibile la nuova, preziosissima funzione in grado di riconoscere i movimenti delle auto che percorrono le corsie adiacenti e, in caso di cambio di direzione da parte di una di esse, di intervenire prima con un avvisatore e poi sui freni al fine di scongiurare la collisione.


Gli immancabili LED e qualche cromoatura in più


A leggere quanto profondi sono stati gli interventi di natura meccanica e tecnologica, mi viene naturale associare il nuovo look, più tagliente e appuntito, all' "aguzzato ingegno" della SUV jap. I fari anteriori, per esempio, sono ora incorniciati da luci a led che si raccordano con la mascherina, a sua volta rinnovata grazie a un profilo cromato più evidente. Dietro, la maggiore novità della Honda CR-V restyling è rappresentata dalla placca cromata posizionata sul portellone fra lunotto e portatarga. Risultato: la maggiore particolarità estetica, ovvero il posteriore "curvo" che la fa sembrare più compatta di quanto sia in realtà, rimane, mentre il resto della vettura risulta forse un filo appesantito dalle nuove appendici applicate.


Spaziosa per persone e bagagli 


Ancor prima di analizzare i numeri, la sensazione che si ha mettendo piede nella CR-V è quella di totale libertà di movimento: tanto spazio in tutte le direzioni, pavimento quasi completamente piatto e superfici vetrate ampie. Poi si legge la scheda tecnica e si scopre un vano di carico di 589 – .669 litri, molto capiente in rapporto ai 4,6 metri di lunghezza. Ancora, se anche chi siede davanti supera il metro e novanta di altezza, fra lo schienale dei sedili anteriori e il divano rimane spazio a sufficienza per qualcuno alto altrettanto. Non solo: la notevole distanza fra i pannelli porta rende possibili viaggi in cinque, impensabili con alcune SUV e crossover più ingombranti. Quanto alla qualità, il livello dei materiali è mezzo gradino sotto al premium, mentre l'assemblaggio è davvero rigoroso: l'auto dà la sensazione di essere costruita per durare a lungo, privilegiando la sostanza ai fronzoli. Non è delle più immediate – ma questa non è una novità in casa Honda – l'ergonomia dei comandi, con tasti e leve che richiedono un minimo di studio prima di essere utilizzati a "occhi chiusi".


A un passo dalla guida autonoma 


C'è chi fa proclami e chi, come Honda, il cruise control attivo – capace cioè di tenere in automatico la distanza di sicurezza dai veicoli che precedono - lo offre da 8 anni. Un arco di tempo sufficientemente lungo, che ha consentito agli ingegneri giapponesi di spostare più in alto l'asticella: nello specifico, è stato trovato un algoritmo che tiene conto non solo del movimento e della posizione degli altri veicoli, ma anche dello stile di guida più diffuso sulle strade europee. In questo modo, se un'auto invade la propria corsia (o potrebbe farlo, in base ai calcoli del sistema, per esempio perché la differenza di velocità con il veicolo che la precede è elevata e la distanza tra i due è ridotta) l'i-ACC si attiva circa 5 secondi prima che il potenziale pericolo si traduca in realtà. Tanto per iniziare, si accende una spia e, se il guidatore non interviene, vengono azionati i freni fino a scongiurare il pericolo. Sappiate però che se volete questo validissimo supporto, siete obbligati a optare per la versione top di gamma Executive, l'unica su cui è disponibile (come optional).


Più fluida di prima, ma non sportiva


6 CV e 35 Nm di coppia sono numeri che non danno spazio a chissà quali velleità sportive, ma che mi avevano fatto pensare a un po' di brillantezza in più. Il nuovo turbodiesel della Honda, invece, forse più a causa della massa della CR-V (oltre .6 kg) che per demeriti suoi, non riesce a essere molto reattivo né in accelerazione, né in ripresa. Non si ha mai la sensazione di "fiato corto", sia chiaro; solo, la spinta è meno decisa di quanto ci si potrebbe aspettare. Non rapidissimo il cambio: si tratta di un automatico ZF a nove marce che spicca per fluidità di funzionamento, ma che impiega quell'attimo di troppo a trovare il rapporto giusto in fase di sorpasso. Quanto al comfort, la giapponese mostra un equilibrio invidiabile fra contenimento del rollio e assorbimento delle irregolarità dell'asfalto, mentre l'isolamento acustico è esemplare per quello che riguarda pneumatici e aerodinamica, migliorabile lato motore. Non ci si aspettino, ovviamente, risposte particolarmente rapide dallo sterzo: non è nella mission della vettura. Il consumo? Su un percorso prevalentemente extraurbano e autostradale, al termine della nostra prova il computer di bordo indicava 6,6 l/ km: un buon valore tenuto conto di dimensioni, massa e trazione integrale, ma lontano dal 4,9 l/ km dichiarato.


In vendita da aprile. Prezzi da circa 27. Euro


Il lancio della nuova CR-V è programmato per il 8 e 9 aprile, mentre il listino verrà ufficializzato a inizio aprile. Si sa già, però, che i prezzi partiranno da circa 27 (la 2WD .6 i-DTEC da 2 CV), mentre per la .6 i-DTEC da 6 CV 4WD ci vorranno circa 3 in più; altri 2. sono da aggiungere nel caso in cui si voglia il cambio automatico.

Fotogallery: Honda CR-V, restyling a primavera