Da quando DS è diventato un marchio indipendente da Citroen tutta la gamma è stata rivista e, dopo la DS 5 e la DS 3, ora è il momento della DS 4, la compatta leggermente rialzata dallo stile ricercato che oggi proviamo con un inedito accoppiamento tra motore e cambio. La silhouette cambia poco rispetto al 2010, ma nel frontale ci sono un nuovo paraurti e una calandra col logo DS, che accompagnano i gruppi ottici con luci LED e allo xenon. Lunga 4,28 metri ha un bel bagagliaio da 385 litri, anche se la soglia di ingresso non è tra le più basse; inoltre, se l’auto è equipaggiata con l’impianto stereo Denon si perde un po’ di spazio. Il confort a bordo non manca, anche dietro lo spazio per le gambe è discreto, così come quello per la testa. Peccato per l'assenza delle bocchette d’aerazione, perché coi finestrini posteriori fissi se ne sente proprio la necessità. Quanto alla qualità, è ben visibile nella scelta dei materiali e delle finiture: c'è pelle ovunque. Su cruscotto e portiere, oltre che sui sedili dove la lavorazione trasmette una sensazione di estrema morbidezza sia al tatto che visivamente.

 

Pregi e difetti

 

La DS4 ha una dotazione di serie molto completa che comprende fendinebbia con funzione cornering, fari a LED, retrovisori ripiegabili, sensori i parcheggio e Hill Assist. Il cambio automatico EAT6 - che sta sostituendo il vecchio robotizzato su tutti i modelli PSA - è piacevolissimo, soprattutto su un diesel come il 1.6 BlueHDi da 120 CV che si fa apprezzare soprattutto per la coppia di 300 Nm già a 1.750 giri. Ottimi anche i consumi, in città mai sotto i 15,4 km/litro, mentre fuori si sale fino ai 17/18, che diventano anche 22 km/litro con un po' di attenzione. Lo sterzo in città è troppo pesante, mentre la disposizione del comandi relativi ai sedili riscaldabili e massaggianti non è delle migliori, anche perché non ci sono segnali di attivazione sul display dell’infotainment. Infine, la portiera posteriore: il design è accattivante e generalmente per la sicurezza dei bambini i finestrini è meglio tenerli chiusi, ma quando dietro ci sono gli adulti emergono tutti i limiti della soluzione.

 

Quale scegliere

 

La gamma della DS4 spazia tra propulsori a benzina con prezzi compresi tra i 22.600 del PureTech 130 S&S Chic e i 28.300 euro del performante THP 210 S&S Sport Chic, senza dimenticarsi i più gettonati BlueHDi, che hanno un listino che spazia dai 24.300 euro della 1.6 Chic fino ai 33.750 euro del 2.0 da 180 CV EAT6. Lasciando perdere le velleità sportive del 2.0 HDi da 180 CV, preferiamo il 1.6 BlueHDi da 120 CV della nostra prova, abbinato all’ottimo cambio automatico EAT6 che da una bella mano in quanto a comfort, mentre gli allestimenti So Chic e Business offrono il giusto equilibrio tra accessori e stile.

Fotogallery: DS 4 si scopre in una live chat nel Virtual Showroom