Quando quelli di Ssangyong dicono che "la Tivoli non è solo una nuova auto, ma un nuovo inizio per Ssangyong Motor" non stanno esagerando, perché un modello dai grandi numeri come un B-SUV, per un costruttore dai volumi globali ridotti (poco più di 141.000 unità vendute nel 2014) come quello coreano rappresenta un investimento fondamentale per il futuro, specie sul mercato europeo. Giuliano ha già provato la Ssangyong Tivoli 1.6 benzina a trazione anteriore arrivata in Italia a giugno, ma un'auto di questo segmento da noi si vende soprattutto con alimentazione a gasolio e magari con la trazione integrale utile per le gite fuoriporta. Proprio la Ssangyong Tivoli dotata del nuovo 1.6 turbodiesel da 115 CV è stata l'oggetto del mio test e l'ho guidata sulle strade (già leggermente innevate) della Germania in tutte le sue declinazioni: cambio manuale o automatico a 6 rapporti, trazione anteriore o AWD. Prima di passare alle impressioni di guida, però, una piccola nota sui tempi d'introduzione delle novità tecniche: mentre il diesel è già disponibile sul nostro mercato da settembre, la trazione integrale sulla Tivoli (anche per le motorizzazioni benzina e GPL già in listino) arriverà entro fine anno.


Diesel, dettagli che fanno la differenza


Dentro e fuori la Ssangyong Tivoli diesel è identica alla sorella a benzina, salvo che per un piccolo particolare: la placchetta grigia e azzurra sul portellone posteriore con la sigla "XDi", che segnala la presenza sotto il cofano del nuovo 1,6 litri turbodiesel sviluppato da Ssangyong. Quest'unità che eroga 115 CV e 300 Nm di coppia massima disponibile da 1.500 a 2.500 giri/min regala al B-SUV coreano una piacevolezza di guida che il benzina 128 CV d'identica capacità - "un po' pigro nel salire di giri", come registrato da Giuliano - non riesce a offrire, grazie soprattutto alla spinta aggiuntiva disponibile in basso, dove serve di più nell'uso di tutti i giorni. In conferenza stampa gli uomini SsangYong hanno insistito sulle qualità di questo diesel inedito e progettato in casa, descrivendolo come frugale e sportivo allo stesso tempo, oltre che capace di competere con i più blasonati concorrenti europei. Con queste (ambiziose) affermazioni in mente, mi sono seduto al volante - purtroppo regolabile solo in altezza - di una Ssangyong Tivoli 1.6 e-XDi160 a trazione anteriore con cambio manuale e devo ammettere che le prime impressioni sono state convincenti: la sportività è forse un attributo eccessivo per un motore da 115 CV che deve muovere 1.355 chilogrammi in ordine di marcia; quella coreana, però, è effettivamente un'unità elastica e rifinita, con vibrazioni minime e una buona spinta sin dai regimi più bassi, che non si perde del tutto in allungo. La potenza massima del motore, infatti, arriva già a 3.400 giri/min ma si mantiene costante fino ai 4.000, numeri che si traducono in un'erogazione piacevole e rotonda. Il cambio manuale a 6 marce è un po' duro e nell'uso veloce può impuntarsi, ma sfruttando la coppia del motore la Tivoli diesel rimane silenziosa e i suoi consumi ridotti. Se la Casa per questa versione dichiara nel ciclo combinato un consumo di 4,3 litri/100 km ed emissioni di 113 g/km di CO2, nel mio breve test sono riuscito a fare circa 16 km/l senza prestare troppa attenzione al piede destro, un risultato nella media per modelli di queste dimensioni e potenza. Per quanto riguarda le qualità dinamiche della SsangYong Tivoli, invece, richiamo le osservazioni fatte da Giuliano: lo sterzo a tre modalità non brilla per precisione e feeling, mentre le sospensioni hanno un'impostazione di base confortevole e s'irrigidiscono solo sulle asperità più pronunciate e in presenza dei cerchi da 18" offerti di serie con l'allestimento più completo, che in Italia si chiama "BE". In generale la Tivoli è piacevole da portare a spasso, ma non si può dire che sia "affilata" quando invece si spinge.


AWD e cambio automatico, per muoversi senza pensieri


Dopo la manuale a trazione anteriore, sono passato a una Ssangyong Tivoli dotata di due optional che in Italia costano 1.800 euro ciascuno, ossia la trazione integrale AWD e il cambio automatico. Quest'ultimo è un Aisin a 6 rapporti di tipo tradizionale, che non ha palette al volante ma permette la selezione manuale delle marce tramite un comando insolito e poco intuitivo, ossia agendo su un pulsante posto sul lato sinistro della leva. Si finisce in breve per lasciar lavorare da solo il cambio automatico, che in queste condizioni fa il suo mestiere in modo onesto ma senza guizzi: la risposta alle accelerazioni mi è sembrata ragionevolmente rapida, mentre nel kick-down - quando si chiede tutto per un sorpasso - il comfort acustico peggiora sensibilmente, perché il motore lavora sopra i 3.000-3.500 giri/min e la sua voce diventa più ruvida e percepibile con l'avvicinarsi della zona rossa. Un cambio turistico, insomma, che a confronto dei più moderni "doppia frizione" paga un po' in termini di prestazioni. Se l'automatico della Ssangyong Tivoli non brilla rispetto alla concorrenza, la disponibilità della trazione 4x4 - non così comune nel segmento - è un punto a favore del B-SUV coreano. Con il sistema AWD che passa impercettibilmente da anteriore a integrale solo in caso di necessità, la Tivoli guadagna inoltre sospensioni posteriori multi-link al posto del ponte torcente della versione a due ruote motrici. Alla guida la differenza tra le due configurazioni non è particolarmente percepibile, se non sulle imperfezioni più pronunciate dell'asfalto, che provocano rimbalzi più contenuti nel caso del multi-link. L'altezza da terra di 167 mm non permette il fuoristrada duro, ma comunque la SsangYong Tivoli AWD se l'è cavata bene tra le strade leggermente innevate della Germania e ha dalla sua la funzione LOCK, che offre la possibilità di bloccare simmetricamente la distribuzione della coppia tra asse anteriore e posteriore per affrontare passaggi di sterrato un po' più complicati del solito vialetto di ghiaia.


Una gamma versatile e prezzi col sorriso


La Ssangyong Tivoli non sarà al vertice del segmento, ma offre una gamma che permette di combinare singolarmente trazione integrale e cambio automatico con ognuna delle tre motorizzazioni 1.6 proposte (benzina, bi-fuel GPL e diesel) e un rapporto qualità-prezzo che, a parità di dotazioni rispetto alle concorrenti, fa risparmiare qualcosa. Il suo listino parte da 15.950 euro per la 1.6 benzina in allestimento "base" START, mentre per GPL e diesel la versione d'ingresso è un gradino sopra in termini di contenuti, si chiama GO e costa in entrambi i casi 19.600 euro. A questa cifra la dotazione include - tra gli altri - clima manuale, sette airbag, sensori di pressione pneumatici, cruise control, luci diurne a LED, cerchi in lega da 16" e impianto audio con Bluetooth. Cambio automatico e trazione integrale sono disponibili in opzione già da questo allestimento intermedio a 1.800 euro ciascuno, mentre invece chi vuole il massimo può optare per la versione BE aggiungendo 1.750 euro. Qui i cerchi in lega diventano da 18" e il clima automatico bizona, ma per il valido navigatore touch sviluppato da TomTom servono altri 750 euro. Le variabili non finiscono, perché tramite alcuni pacchetti è possibile arricchire ulteriormente la dotazione e l'estetica della SsangYong Tivoli. Purtroppo anche tra le opzioni mancano i dispositivi di sicurezza attiva più recenti che cominciano ad essere disponibili in questo segmento, ma per chi non vuole rinunciare alla trazione integrale e/o al cambio automatico anche in un B-SUV, la Tivoli è una candidata da tenere in seria considerazione. Con in più la tranquillità di una garanzia per 5 anni o 100.000 chilometri.

Fotogallery: SsangYong Tivoli, la Corea del Sud celebra l'Italia