Sono passati più di 2 anni dal lancio dell'ultima generazione di Seat Ibiza, la segmento B di Martorell che vanta alle spalle oltre 30 anni di storia e più di 5 milioni di esemplari venduti. Lei è stata la prima a portare su strada la piattaforma MQB A0, base poi di Polo, A1 e relativi B-SUV del gruppo Volkswagen. Nel frattempo la concorrenza ha decisamente affilato le armi, con Renault Clio e Peugeot 208 che sembrano dettare il passo quanto a tecnologia di bordo e non solo (motorizzazioni ibride o elettriche). Come se la cava il progetto Ibiza dopo questo primo periodo sul mercato?

La versione in prova è la 1.0 L TSI da 116 CV in allestimento FR con cambio DSG a 7 rapporti. Di norma questa trasmissione è una garanzia, ma in questo caso, approfittando delle inerzie ridotte del motore, sembra ancora più discreto e anche nel passaggio dalla prima alla seconda è impercettibile. La logica di funzionamento è buona e la reattività quando si preme sul pedale dell'acceleratore per effettuare un sorpasso non manca, anche senza cercare il kick down. Ancora meglio in modalità manuale, dove la reattività colpisce soprattutto quando si cominciano a chiedere gli "straordinari" tramite le palette al volante. Richiamando le marce, infatti, la puntualità è notevole e già qui si sente l'impostazione più sportiva che Seat dedica ai suoi modelli per il pubblico più giovane.

I 3 cilindri non sono ancora nei cuori di tutti gli automobilisti, visto che si rivolgono a chi non esagera con le percorrenze e prevalentemente si limita ad usare l'auto in città. Il 1.0 L TSI da 115 CV sotto al cofano della Ibiza sarebbe in grado di far cambiare idea a molti. Non solo per i costi di gestione più contenuti rispetto ad altri frazionamenti, ma anche per il livello di comfort ed efficienza raggiunto. Ai bassi quasi non si sente e fila via liscio grazie al turbo, mentre agli alti tiene botta con parecchio fiato fino a 6000 giri, con il rumore del motore che si fa più presente, senza dare fastidio, pur non avendo una melodia eccelsa. Ottimi anche i consumi, in autostrada a 120-130 Km/h si riesce a stare sui 15 Km/L, mentre in ambito extraurbano, 80-90 Km/h, la media sale tranquillamente verso i 20 Km/L, a patto di avere un piede accorto. Meno brillante in città con un consumo prossimo ai 12-13 Km/L.

Forse in molti non si ricordano che questa Ibiza è stata una della prime segmento B a poter contare su una strumentazione interamente digitale. Il cockpit virtuale ha a disposizione 4 schermate che si selezionano dal pulsante "view" posto sulla razza destra del volante. Ognuna è chiara e da accesso a tutte le informazioni relative allo stato della vettura, consumi e sistemi di assistenza alla guida. Per i nostalgici sono anche replicate le care vecchie lancette. Molto intuitivo anche il sistema di infotainment con schermo da 8", che rimane attuale e facile da fruire, dando accesso anche alla connettività Car Play e Android Auto.

Un optional molto interessante è la presenza del tasto "mode" che da accesso a 3 differenti modalità di guida più l'individual. Questo sistema agisce su sterzo, motore e cambio, ma non sugli ammortizzatori che non hanno il DCC. L'intervento di uno o l'altra è sensibile sui vari parametri, ma il bello è poter configurare l'auto nella modalità individual dove, per esempio, a noi è piaciuta con tutti gli aspetti in comfort, escluso lo sterzo, per il quale abbiamo scelto la modalità sportiva.

Quasi da non crederci. La Ibiza in versione FR vi fa riscoprire il bello delle auto con pochi cavalli ma con l'assetto bello tosto. Le ruote da 18" vi danno tanta stabilità anche quando la spingete dentro le curve più chiuse e quasi sembra che il rollio sia del tutto assente. Tutto questo è dovuto ad un peso molto contenuto, che in questo caso supera di poco la tonnellata.

Si può scegliere tra benzina, diesel e metano (TGI), ma la prima alimentazione è disponibile solo in versione 3 cilindri. Come già detto, non si può dire niente a questo motore, il fatto è che manca il raffinato e interessante 1.5 L 4 cilindri da 150 CV e 250 Nm di coppia. Un motore che su una piccola come lei alzerebbe ancora di più l'asticella del divertimento. Peccato.

I sistemi di assistenza alla guida possono contare su frenata automatica di emergenza e cruise control adattivo, ma è qui che la Ibiza paga rispetto alle concorrenti più giovani, che hanno introdotto il lane keeping, portando gli ADAS al secondo livello sulle segmento B (Clio, 208, Corsa). Non una mancanza grave visto lo spirito per lo più cittadino. Inoltre, c'è da ammettere che il funzionamento dei sistemi può vantare una taratura tra le più precise in circolazione, in termini di intervento.

Di nuovo lui. Eh sì, l'assetto, perché se su una strada liscia lontano dalla città la rende una delle più divertenti, in città su buche, dossi, binari del tram e pavé la Ibiza FR fa soffrire. L'isolamento acustico all'interno dei passaruota non è il massimo e con le gomme della prova (Bridgestone Touranza) a circa 80 km/h entra in gioco un discreto rumore di rotolamento. Ecco perché non ci sarebbe dispiaciuto poter contare sul magico DCC.

Non c'è il soft touch. Per alcuni è il pelo nell'uovo ad altri potrebbe far storcere il naso. In generale c'è da dire che il design dell'interno è molto dinamico, ma sono pochi i punti in cui viene utilizzata una copertura morbida. Sulla parte superiore della plancia e delle portiere regna una plastica che non rende giustizia ad un abitacolo molto curato anche dal punto di vista progettuale, con un'ottima ergonomia, tanto spazio e una posizione di guida invidiabile.

Quanto ci sarebbe piaciuta. Dopo la presentazione di un prototipo, la scorsa estate, Luca De Meo, presidente Seat, ha confermato l'abbandono del progetto da parte del neo brand Cupra. A quanto pare la divisione sportiva si concentrerà sui due SUV Formentor e Tavascan, visto che è il mercato che comanda. La versione più pepata, secondo la casa non solo non avrebbe venduto abbastanza, ma gli stessi ricavi non avrebbero permesso di ricoprire il budget necessario per sviluppare un nuovo motore (diverso dal 2.0 L della Polo GTI) capace di portare la Ibiza al vertice della sua categoria. Meglio per la Fiesta ST, dunque.
Foto di Laura Arena