Quando pensiamo ad auto a 7 posti vengono ormai in mente quasi esclusivamente SUV, eppure la terza fila di sedili non è esclusiva dei modelli alti da terra. E con la Dacia Jogger, nuova arrivata della Casa rumena, ne abbiamo una prova inconfutabile. Erede della Lodgy ne riprende lo spirito da auto per famiglie con tanto bisogno di spazio, crescendo non solo nelle misure ma in termini di qualità percepita, tecnologia e dinamica di guida.
Un passo avanti importante che discosta Dacia dalla vecchia concezione di "low cost", intesa come estrema povertà nell'offerta, grazie soprattutto alla piattaforma CMF-B dell'alleanza, quella utilizzata dalla sorella Sandero e dalle varie Renault Clio, Captur e Kadjar.
Esterni | Interni | Guida | Curiosità | Prezzi
Esterni
Inquadrare stilisticamente la Dacia Jogger può non essere semplice: c'è chi la considera una station wagon rialzata, chi invece un MPV più slanciato, altri un SUV. Ed è tutti e 2, diventando quindi una crossover nel vero senso della parola, un'auto che "attraversa" differenti tipologie di modelli pescandone qua e là determinate peculiarità. E così dalle familiari prende le linee della carrozzeria, addobbate però con alcuni elementi tipici dei SUV e con altezza da terra di 20 cm, mentre dal mondo dei multispazio c'è - appunto - lo spazio. Ma ci arriveremo dopo.

Rispetto alla Lodgy le dimensioni crescono attestandosi ora a 4,55 metri di lunguezza, 1,78 di larghezza, 1,63 di altezza e soprattutto con passo di 2,9 metri, un valore superiore di circa 20 cm rispetto a modelli con lunghezza simile. Per intenderci, siamo più vicini a una Mercedes Classe S che a una Renault Arkana.
Anche lo stile cambia profondamente, abbracciando molti elementi già visto sulla Sandero Stepway come le protezioni passaruota e sottoscocca, la mascherina sviluppata in orizzontale, le luci LED con disegno a Y, a dare al muso un bel carattere. La fiancata riesce a essere slanciata, merito anche del muso particolarmente lungo, mentre il posteriore è dominato dalla verticalità delle luci, sistemate a cornice del largo portellone.


Interni
Passo di 2,9 metri dunque: elemento di un'equazione che come risultato dà un'abitabilità di ottimo livello, assieme a una capacità di carico a prova di famiglia numerosa. Certo, se si viaggia in 7 il bagagliaio della Dacia Jogger fa segnare appena 180 litri, ma togliendo i sedili della terza fila ecco 708 litri a disposizione, per passare ai 1.819 ottenuti abbattendo il divanetto di mezzo, con 2 metri di profondità e 1 di larghezza.


Parlando di auto a 7 posti la domanda poi sorge spontanea: come si sta se si viaggia in fondo? Secondo gli uomini Dacia ci stanno comodi anche adulti alti anche 1,8 metri. E si, il mio metro e ottantuno, spalmato su un fisico non propriamente da ballerino, ci sta comodo. Spazio per le gambe ce n'è, idem per la testa e con bracciolo, porta bicchieri e vetro apribile a compasso ci sono anche quei piccoli dettagli che possono fare la differenza. Unico neo: accedere alla terza fila non propriamente facile. Se dovete trasportare la nonna, fatela sedere davanti o sul divanetto.
Divanetto sistemato in posizione particolarmente rialzata, lo spazio per le gambe è buono e quello per la testa davvero abbondante. Non ci sono bocchette dell'aria e nemmeno prese USB, ma solo una 12 V.


Sulla plancia si ritrova lo stesso arredamento della Sandero, ordinato ed essenziale ma non povero, col monitor da 8" sistemato a sbalzo e, pur non essendo tra i più ricchi in circolazione, offre tutto quello che serve - compresi Android Auto ed Apple CarPlay anche wireless - con icone grandi e grafica molto chiara. Al di sotto sono presenti i comandi del climatizzatore (automatico sulle versioni più ricche).
Le plastiche sono rigide, intervallate da inserti in tessuto su plancia e braccioli delle portiere, ma non danno la sensazione di fragilità e sono assemblate con sufficiente precisione.

Guida
Dimenticate le eccessive morbidezze della Lodgy: come detto la Dacia Jogger grazie alla nuova piattaforma fa un netto passo in avanti per quanto riguarda la dinamica di guida, con un assetto estremamente composto che mai indugia in rollio, restituendo una grande sensazione di sicurezza anche nel misto stretto e in veloci cambi di direzione, con lo sterzo che di contro non lo asseconda al meglio, risultando un po' pigro e non un campione di comunicatività.

Il comfort è molto buono, merito anche dei cerchi da 16" (ormai quasi una rarità) con pneumatici con spalla 60, a smorzare ulteriormente le imperfezioni del terreno. Soluzione che permette di passare sopra a una certa durezza del sedile, buoni per sostenere e contenere il corpo, ma che alla lunga possono affaticare: un qualche grado di morbidezza in più non avrebbe guastato.
Per la prova ho scelto il 3 cilindri bifuel benzina/GPL, unità che sulla carta promette 1000 km di autonomia grazie al serbatoio da 40 litri per il GPL e da 50 per la benzina. Valore che naturalmente non ho potuto verificare con mano, ma che visti i consumi - registrati durante la prova - pari a 8,7 litri ogni 100 km per il gpl e 6,7 per la benzina non sembra essere così fuori portata.

Non si tratta chiaramente di un motore che ha nello sprint la propria dote migliore, ma mi ha stupito per l'elasticità, assente però quando si viaggia in sesta, tipica marcia di "appoggio", e si affronta anche un minimo dislivello o si vuole effettuare un sorpasso, con la scalata d'obbligo per riacquistare la giusta spinta, col risultato di una marcata rumorosità in fase di forte accelerazione. Fortuna il cambio, con una leva non troppo lunga, è sempre fluido e mai contrastato.
Assistenti alla guida? Come sulle sorelle l’offerta non è all’avanguardia ma offre ciò che serve, come cruise control, frenata d’emergenza, avviso dell’angolo cieco più vari sensori di parcheggio e telecamera posteriore.

Curiosità
Un elemento piccolo nelle dimensioni ma molto utile nella vita di tutti i giorni è il porta telefono (disponibile sulle top di gamma) ancorato al fianco del monitor dell'infotainment, con una presa USB sistemata subito dietro, così da non avere fili "volanti" lungo la plancia. Soluzione furba che assicura anche un'ottima tenuta, evitando possibili "crolli" dello smartphone durante la marcia.
Prezzi
Definire “low cost” la Dacia Jogger indicandone una povertà di offerta è ormai fuori luogo, ma lo stesso termine si accorda perfettamente al listino: i prezzi della Jogger partono infatti da 14.650 euro per la versione base Essential a 5 posti con motore GPL, mentre per il benzina si attacca a partire da 14.950 euro, per arrivare ai 18.900 euro della top di gamma Extreme Up a 7 posti.
I 7 posti non sono disponibili per la entry level e “pesano” sul listino per 750 euro in più. La dotazione di serie comprende luci LED ad accensione automatica, cerchi in acciaio da 16”, limitatore di velocità e barre al tetto. L’intermedia Comfort aggiunge cerchi in lega da 16”, barre al tetto modulari, plancia con inserti in tessuto, monitor da 8”, cruise control, sensori di parcheggio posteriori e climatizzatore manuale.

La Extreme si completa invece con tavolini pieghevoli posteriori, climatizzatore automatico, telecamera posteriore e sistema keyless. Nel 2023 arriverà poi la versione ibrida, con lo stesso powertrain di Clio e sorelle e sarà l’unica a disporre del cambio automatico.
Fotogallery: Foto - Dacia Jogger (2021)
Dacia Jogger