Negli ultimi anni, il livello prestazionali delle segmento C sportive è cresciuto esponenzialmente: in molte sfiorano la fatidica soglia dei 400 CV e alcune di queste fanno il verso alle supercar più blasonate con sistemi di trazione integrale che, con qualche trucchetto, permettono anche di andare di traverso facendo il verso alle trazioni posteriori pure.
L'Audi RS 3 è sicuramente tra queste e si identifica in tutte le caratteristiche appena citate qui sopra. Gli ingegneri Audi, però, lanciata sul mercato non si sono fermati e hanno sviluppato la Performance Edition, un'edizione speciale e limitata della RS 3 da 407 CV, migliorie meccaniche ed estetiche e una dotazione completissima. L'abbiamo provata tra i cordoli del Circuito di Monteblanco, in Spagna vicino Siviglia. Come va? Leggete qui sotto per scoprirlo!
Freni carboceramici e scarico sportivo: è tutto di serie
Da fuori, un occhio poco attento potrebbe scambiarla facilmente per una RS 3 standard, ma le differenze seppur minime ci sono. La Performance Edition monta di primo equipaggiamento cerchi in lega specifici in grigio satinato a 10 razze incrociate con logo RS che, dietro, lasciano intravedere l’impianto frenante carboceramico (-10 kg rispetto a quello in acciaio) con dischi anteriori da 380 mm e pinze a sei pistoncini verniciate di blu. Al retrotreno operano dischi in acciaio da 310 mm.
Le novità però non si fermano qui. L’impianto di scarico è sportivo con terminali neri, lo stesso colore che si ritrova su tutti i profili e sulle appendici aerodinamiche. Lo sguardo è poi incattivito dai fari a matrice di LED dalla finitura brunita, con quelli davanti che sono caratterizzati da animazioni dinamiche: all’apertura delle portiere, vengono rappresentate una bandiera a scacchi in corrispondenza del lato passeggero e la sequenza "3-0-0" lato guida, evocativa della realizzazione a tiratura limitata e della velocità massima del modello. Quest’ultima sequenza viene sostituita, alla chiusura delle portiere, dalla sigla "R-S-3".
Anche dentro ci sono diverse novità: per la prima volta su una RS 3 i sedili anteriori sono a guscio, con schienale in carbonio opaco e rivestiti in microfibra Dinamica (al 45% realizzata in poliestere riciclato) e pelle Nappa. Alcuni dettagli richiamano poi al colore esterno: le finiture blu per le cinture, la tacca alle ore 12 della corona del volante, le impunture della sezione centrale delle sedute, dei braccioli e dei tappetini.
407 CV e 0-100 in 3,8 secondi. È un missile!
Di solito, le versioni speciali di auto sportive di questa categoria non cambiano mai tanto sottopelle. Qui, invece, il discorso è diverso perché gli ingegneri Audi hanno voluto incattivire la RS 3 sotto tutti i punti di vista a partire dall'assetto: il camber è più marcato, i bracci inferiori delle sospensioni sono più rigidi e le barre antirollio specifiche. In più, di serie ci sono gli ammortizzatori a controllo elettronico che, grazie a una valvola elettroidraulica, ottimizzano il flusso d’olio negli steli in funzione dei parametri vettura, delle condizioni dell'asfalto, dello stile e della modalità di guida selezionata.
Abbiamo avuto occasione di provare questa Performance solo su pista e non su strada, ambito in cui sicuramente sarebbe emersa maggiormente un'eventuale differenza di comfort di marcia. In pista questo non si avverte ma si percepisce molto bene come tutta la taratura sia effettivamente più rigida regalando alla RS 3 una maggiore incisività tra le curve e una maggiore stabilità generale. L'auto è sempre incollata a terra (a meno che vogliate il contrario, sia chiaro) e il merito è anche delle gomme che, volendo, possono essere semi-slick di primo equipaggiamento, nello specifico delle Pirelli PZero Trofeo R.
L'elemento cardine dell'esperienza, però, non può che essere la tecnologia RS Torque Splitter che garantisce all'auto un comportamento tendenzialmente sovrasterzante grazie a due frizioni elettroidrauliche montate sui semiassi posteriori in grado di ripartire la coppia destinata al retrotreno su una singola ruota. Questo permette di ridurre il sottosterzo quando si cerca una guida pulita e veloce, di massimizzare la prestazione sul dritto e di divertirsi in drift quando si vogliono finire le gomme.
Nonostante tutto questo, però, la RS 3 rimane pur sempre una sportiva a trazione integrale, il che la rende intuitiva e semplice da controllare. Quando si va di traverso, per esempio, le ruote davanti continuano a spingere, restituendo sempre una sensazione di sicurezza totale e di controllo anche ai meno esperti. Basta alzare il piede dall'acceleratore per far rimettere dritta la macchina in un batter d'occhio. Si tratta di manovre sicuramente spettacolari ma, se volete far vedere il fumo ai vostri amici, tenete a mente che bastano pochissimi minuti per bruciare quattro gomme!
Rispetto alla concorrenza, la caratteristica principale rimane il motore turbo benzina a cinque cilindri, suona bene e tira fortissimo. La Performance è la RS 3 più veloce e potente mai realizzata: il 2.5 TFSI ha una maggiore pressione di sovralimentazione (1,6 bar) ed eroga 407 CV a 5.700 giri/min con una coppia di 500 Nm da 2.250 a 5.700 giri/min, numeri che le permettono di toccare i 300 km/h di velocità massima e di bloccare il cronometro a 3,8 secondi nello 0-100 con launch control attivato. Anche il cambio S Tronic doppia frizione a sette rapporti è stato ottimizzato e ora è più veloce e incisivo in salita di marcia e in scalata.
Quanto costa l'Audi RS 3 Performance Edition
L'Audi RS3 Performance arriverà in Italia nel primo semestre del 2023 con un prezzo di listino a partire da 82.700 euro sia in carrozzeria Sportback che Sedan. Si tratta di un'edizione speciale e limitata a 300 esemplari di cui 30 (tutti Sportback) destinati al mercato italiano e già venduti.