In un mondo pieno di station wagon, ancora ignaro di un futuro gremito di SUV e Crossover, il Costruttore di Ingolstadt ha avuto la forza e la lungimiranza di osare, e questa sua scommessa è stata ricompensata.
Dopo la prima RS-wagon, il post millenium-bug delle Audi Avant è marchiato allroad quattro, la prima Audi crossover che, esattamente nella sua tinta di lancio, in questo perché comprala classic mi ha incantato grazie anche al suo motore V6, il 2.7 T biturbo benzina. Quello giusto.
Storia
Se per l’Audi A6 il debutto della seconda generazione C5 è arrivato nel 1997, con l’Avant che viene lanciata l’anno successivo, il 2000 in casa Audi è ancora ricordato come l'anno in cui viene presenta al mondo la prima allroad di sempre.
L’Audi A6 allroad quattro, o semplicemente allroad, nasce col preciso scopo di creare una wagon senza compromessi, ovvero capace di eccellere sia su strada che quando l’asfalto finisce, elevando i valori prestazionali e gli standard tecnologici rispetto alla concorrenza fatta prevalentemente di Volvo Cross Country (poi XC70) e Subaru Outback.

Audi allroad quattro
Oltre alle peculiarità stilistiche espressamente dedicate a questa prima allroad, sono le sospensioni pneumatiche a regolazione elettronica che rendono famigerata questa A6, che può variare la sua altezza da terra da circa 14 a quasi 21 cm consentendo di fatto un utilizzo più poliedrico che mai per una A6 Avant come mai si era vista e guidata prima.
Inizialmente disponibile con due motori, il 2.5 TDI V6 da 180 CV alimentato ovviamente a gasolio e il 2.7 biturbo V6 da 250 CV a benzina (quello di questa prova per intenderci), nel corso del tempo la gamma si amplia verso il basso col TDI da 163 CV, ma anche verso l’alto col V8 benzina da 300 CV che arriva nel 2003. La trazione integrale “quattro”, naturalmente, è una costante per tutte.

Audi allroad quattro 4.2 V8
La produzione di questa fantastica allroad di prima generazione, tra l’altro mai inclusa nella gamma A6 C5 ma sempre trattata come modello a sé, continua fino al luglio del 2005, quando questo modello è pronto a cedere il passo alla successiva A6 nota come C6.
Pro & Contro
L’altezza variabile diventa filosoficamente “credibile” quando l’estetica dell’auto asseconda queste polverose o fangose o nevose ambizioni, e con quest’Audi l’obiettivo è stato raggiunto.
Progettata per risultare visivamente differente da una A6 Avant mantenendone le forme, la allroad aggiunge paraurti specifici, fascioni sottoporta e archi passaruota in plastica grezza non verniciata, senza contare listelli sottoporta cromati, rails su di un tetto trattato con una verniciatura opaca differente rispetto al resto della carrozzeria.
Bellissimi sono poi i cerchi in lega rinforzati a doppie razze parallele con pneumatici specifici di dimensioni 225/55 R17, i più idonei per la filosofia di questa allroad. Se poi il colore della carrozzeria verde Altipiano metallizzato 7S trova continuità negli interni con la pelle Cricket verde abbinata alla Radica di noce lucida... il gioco è fatto!

Gli interni dell'Audi allroad quattro
Riguardo alla meccanica, non volendo tirare in ballo le Audi RS, di certo quello questa allroad 2.7 T, all’occorrenza, può essere un’auto veloce, anche se non dirompente nella sonorità. Sì perché la spinta non è rumorosa ma al contrario dei decibel sprigionati, è assai poderosa.
Le misure | |
Fuori | |
Lunghezza | 4,810 metri |
Larghezza | 1,85 metri |
Altezza | 1,55 metri |
Passo | 2,76 metri |
Ruote | |
Anteriore + Posteriore | 225/55 R17 |
Dentro | |
Bagagliaio | 455/1.590 litri |
I CV sono 250 a 5.800 giri ma col biturbo è la coppia a stregare e a scalpitare da subito. Il cambio manuale a 6 rapporti poi rende tutto più amalgamato, ritmando la progressione del V6 con precisione e decisione, cosa che non può avvenire col Tiptronic, col riduttore “Low Range” che era un optional solo sul cambio manuale.
Ma venendo ai “punti deboli”, la potenza considerevole, l’aerodinamica è più impattante rispetto a una normale A6 Avant e la massa è più elevata, ne consegue che i consumi non sono decisamente il piatto forte del Menu offerto da questa allroad 2.7 T (meglio il TDI se puntate all’autonomia).

Audi allroad quattro
Versione provata | |
Motore | V6 di 2.671 cc |
Potenza | 250 CV a 5.800 giri/min |
Coppia | 350 Nm a 1.800 giri/min |
Cambio | Manuale a 6 rapporti |
Poi, oltre alla potenza dell’impianto frenante, che risulta sottodimensionato, bisogna parlare di loro, delle sospensioni elettroniche. Tutti le amano, ma molti di più le hanno odiate e adesso sono la motivazione per trattare sul prezzo perché hanno la tendenza a rompersi con costi di ripristino esagerati in caso di sostituzione con pezzi originali Audi.
Quanto costa
Premium in tutto e per tutto: per la prima allroad della storia di Ingolstadt i prezzi erano elevati: circa 92.500 mila lire per la 2.5 TDI, oltre 103 milioni per la 2.7 T di questa prova.
Le quotazioni odierne rispecchiano questo andamento, e oggi si possono trovare delle allroad c5 diesel con richieste comprese tra circa 2 e 8 mila euro, mentre per quelle a benzina, si parte da non meno di 6 a salire, con le allroad 2.7 T con cambio manuale che sono di certo quelle più appetitose per chi guarda lontano, con le V8 che rimangono un mondo a parte.