Alle berline non sempre viene concessa la giusta attenzione quando si tratta di sportività, ma la storia – per fortuna – ci concede svariate eccezioni. Una di queste è di certo la BMW M5, la creatura equipaggiata con un favoloso motore V8 con cui il nostro Andrea ha voluto festeggiare i 50 anni del reparto BMW Motorsport... e tanti AUGURI!

Storia

Al Salone di Amsterdam del 1984 debutta la prima BMW M5 serie E28 dotata del motore 6 cilindri in linea da quasi 3,5 litri mutato dalla M635CSi e capace di 286 CV.

La serie successiva invece, la M5 E34, viene lanciata Salone di Parigi del 1988 coi cavalli che toccano quota 315, arrivando poi a 340 CV con la 3.8 nel 1992, in occasione di un lieve restyling che accompagna anche l’arrivo della variante Touring.

BMW M5 E34
BMW M5 E34

E’ invece il 1998 l’anno scelto per il lancio della M5 E39, che abbandona l’architettura a 6 cilindri in linea abbracciando il V8, peraltro col doppio vanos, sempre abbinato a un cambio manuale, qui a 6 rapporti.

Rimasta al centro della scena fino al 2003-2004, la E39 protagonista del nostro video cede poi il passo alla M5 E60, celebre per l’introduzione del motore V10 e per il ritorno della variante Touring, la E61, carrozzeria familiare non adottata però dalle successive e più recenti M5, serie F10 ed F90.

BMW M5 E60
BMW M5 F10
BMW M5 F90

Pro & Contro

Proporzionata e massiccia: l’M5 E39 mantiene la compostezza e la solidità tipiche della serie E39, aggiungendo quel tipo di muscolatura genuina che attira le attenzioni giuste. Così, il paraurti maggiorato davanti non risulta eccessivo, come non lo sono le minigonne laterali o il moderato spoilerino posteriore. Certo, i quattro terminali di scarico sono una chiara dichiarazione di intenti, sia stock che “personalizzati” come nel nostro caso, mentre assai ricercati sono cerchi i cerchi da 18 pollici, che calzano pneumatici 245/40 davanti e 275/35 dietro.

Al volante poi, ergonomia e visibilità sono ottimali, così è davvero istantaneo raggiungere un fruttuoso e duraturo feeling coi comandi di guida di questa berlina. Ha tre pedali, un cambio manuale getrag a 6 rapporti e la trazione posteriore, un mix di piacere che viene massimizzato dal telaio e, soprattutto, dal motore, il celebre S62.

BMW M5 E39
BMW M5 E39
BMW M5 E39

Quelli che vedete librarsi presso l’Autodromo di Modena sono 400 CV tondi tondi erogati a 6.600 giri, con la coppia di 500 Nm che raggiunge il suo picco ben prima dei 4.000 giri, e questo già preannuncia quale sia il perimetro di utilizzo dell’M5.

La velocità massima è di 250 orari autolimitai e lo 0-100 km/h è coperto in circa 5 secondi, ma a stupire è il come ci arriva. Nella zona più iniziale del contagiri o in quella dove i l’illuminazione tende al rosso, questo motore sembra non finire mai, anche quando non si preme il tasto “sport” che rende ancora più impulsivo il suo temperamento.

BMW M5 E39

Se poi ne state cercando una, occhio al comparto frizione-volano che, vista la coppia motrice in gioco, tende a cedere con facilità; lo stesso discorso vale anche per i bracci anteriori e silent-block che devono supportare un bel peso. Preventivamente poi verificate i vanos e i sensori di posizione degli alberi a camme.

Prezzo

Un solo allestimento per l’M5 E39 che nel passaggio da lire a euro ha subito un lieve rincaro, nonostante la dotazione sia rimasta circa la stessa, ovviamente completabile attingendo alla lista optional: nel 1999 infatti costava 156.292.000 di Lire, mentre nel 2002 si è saliti a 81.084 euro.

Ai giorni nostri le quotazioni della M5 sono passate da 15-20000 euro di qualche anno fa, fino agli attuali 35-40.000 euro per esemplari con un chilometraggio contenuto, manutenzione certificata e magari un colore particolare (tipo il Blu Le Mans della nostra prova), con la scelta tra la prima M5 E39 e la restyling che diventa puramente soggettiva.

Fotogallery: BMW M5, la storia