Era il 2017 quando la Kia Stonic arrivava sul mercato. A distanza di circa sei anni, il piccolo SUV coreano si aggiorna in maniera lieve ma decisa per combattere ad armi pari in un segmento che vede sempre più agguerrite concorrenti.

Esterni più decisi, interni più tecnologici e, sotto al cofano della versione in prova, il 1.0 tre cilindri mild-hybrid da 120 CV con cambio automatico a sette marce. Scopriamo tutto in questo #PerchéComprarla.

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Dimensioni | Interni | Guida | Consumi | Prezzi

Pregi e difetti

Ci piace Non ci piace
Intuitività di guida Mirroring solo via prese USB-A
Dotazione completa Risoluzione retrocamera al buio
Sistema a 48V efficace (mild-hybrid) Lettura display da 4,2"

Verdetto

7.2 / 10

La Stonic è un’auto che ti fa simpatia per la sua intuitività, ma è anche capace di soddisfare chi cerca un’auto con lo stile personale e un sistema ibrido intelligente ed efficace ma dal prezzo più contenuto rispetto al full hybrid.

Kia Stonic

Kia Stonic

Dimensioni, bagagliaio e spazio

La Kia Stonic è tra le più compatte della categoria, con una lunghezza di 4 metri e 14. Il bagagliaio, di conseguenza, è tra i più piccoli con 352 litri. La soglia d'accesso è alta ma gli spazi regolari. Su questa mild-hybrid sotto al piano di carico non c’è un vero doppiofondo ma si può sistemare qualcosa attorno alla batteria del sistema ibrido. Non ci sono prese di ricarica ma due ganci alti, dei fermi per una rete ai quattro estremi e un altro gancio furbo al centro della cappelliera. Lo schienale si abbatte in configurazione 60:40 e ci sono pure le fessure per tenere in posizione le cinture.

Kia Stonic

Kia Stonic GT-Line

Dietro si accede con facilità ma serve piegarsi un po’. Lo spazio per le ginocchia per chi, come me, è alto oltre 1 metro e 90 è "giusto", mentre per la testa ce n’è a volontà. Il divano è sagomato per due ma al centro comunque non si sta male visto che il tunnel è limitato. Il problema al massimo può essere in larghezza. Niente bocchette dell’aria sulla console ma solo una presa USB classica.

Le misure

 

Fuori

 

Lunghezza

4,14 metri

Larghezza

1,76 metri

Altezza

1,52 metri

Passo

2,58 metri

Dentro

 

Bagagliaio

352 – 1.155 litri

Plancia e comandi

La grinta che la Stonic sfoggia fuori qui viene un po’ meno, ma su questa GT-Line che vedete in video c’è comunque qualche tocco in più come una fascia centrale che richiama il carbonio, dei sedili profilati in tessuto e simil pelle con impunture a contrasto e un volante dalle velleità sportiveggianti tagliato in basso.

Kia Stonic

Kia Stonic GT-Line

Per il resto pochi fronzoli, i materiali sono duri praticamente ovunque tranne che all’altezza dei gomiti, pure dietro. La plancia è intuitiva, con lo schermo a sbalzo in alto, cresciuto rispetto a prima, e sotto i comandi del climatizzatore, in questo caso automatico monozona, con tasti grandi e sempre facili da azionare.

Sotto c’è una mensola gommata e una vasca con fondo in plastica zigrinata e, in mezzo, una USB e una 12V. Doppio portabicchieri vicino alla leva del freno meccanico e un portaoggetti sotto al bracciolo, non regolabile, abbastanza capiente e con moquette sul fondo. Stessa moquette che ritrovi anche nel portaocchiali. I vani laterali sono buoni per una bottiglietta da mezzo litro, il cassetto, infine, mediamente capiente.

Kia Stonic

Kia Stonic GT-Line

Rispetto alla versione pre-aggiornamento, l'infotainment è dotato di servizi live come le info sul traffico, le previsioni del tempo, i punti di interesse per la navigazione che sfrutta anche dati in cloud, i prezzi del carburante e dettagli sui parcheggi in zona. Il navigatore però ha un aspetto datato e un po’ tutto il sistema non sfoggia grafiche accattivanti, però nella sua semplicità è facile da usare. Apple CarPlay e Android auto sono sempre di serie.

Il computer di bordo da 4,2” nel quadro strumenti è intuitivo da usare ma, a seconda della schermata o della funzione, si riempie di scritte e informazioni.

Come va e quanto consuma

Compatta, leggera, la Stonic ti mette subito a tuo agio. La visibilità è buona, giusto dietro il montante crea un po’ un cono d’ombra ma ci sono sensori e telecamera posteriore. Lo sterzo è leggero e in generale la manovrabilità molto buona. Le sospensioni lasciano filtrare qualche vibrazione sulle sconnessioni cittadine.

Come anticipato, ho guidato la versione mild hybrid: un 1.0 tre cilindri da 120 CV è abbinato a un modulo elettrico da 48V che fa da starter-generatore, dunque attraverso una cinghia non solo recupera energia elettrica ma è effettivamente in grado di supportare il termico con l’aggiunta di 12 kW, o 16 CV che dir si voglia.

Kia Stonic

Kia Stonic GT-Line

Questo rende l’avviamento silenzioso e in generale la guida molto fluida, grazie anche al cambio doppia frizione a sette rapporti che ha una logica di funzionamento puntuale ma non rapida. E se le modalità di guida su un’auto di questo tipo di solito sono trascurabili, sulla Stonic devo dire non è così perché cambiano davvero la sua risposta adattandola alle diverse situazioni.

In città, per esempio, la mappa Eco è perfetta: l’erogazione è controllata ma comunque ideale per il traffico. Con la Normal si ha un bilanciamento di risposta e con la Sport, oltre alla disponibilità più immediata dei 200 Nm, si irrigidisce anche un po’ lo sterzo, che altrimenti è troppo leggero e poco preciso in curva (comunque resta sempre un po’ vuoto al centro). Ad ogni modo il comportamento dinamico è molto equilibrato e composto, e dunque prevedibile: ho apprezzato la risposta del telaio e anche il rollio è contenuto.

Detto questo, a meno che non si abbia fretta, la mappa Eco è quella ideale per sfruttare tutte le potenzialità di questo sistema che, a seconda delle condizioni, quando si rilascia l’acceleratore è in grado di veleggiare per svariate centinaia di metri, dunque col motore a benzina spento, fino a 125 km/h. A proposito, in autostrada l’isolamento acustico potrebbe migliorare ancora.

Kia Stonic

Kia Stonic GT-Line

Dalle sorelle maggiori Kia, la Stonic eredita il pacchetto di ADAS, cioè dispositivi di ausilio alla guida, e questa è un’ottima cosa perché i sistemi del brand coreano funzionano molto bene. 
Ce ne sono tanti ma, ad esempio, mi è piaciuto avere la possibilità di passare dal mantenitore di corsia al centraggio di traiettoria oppure disattivare tutto. E il centraggio funziona anche quando il cruise control adattivo non è attivato, perciò posso gestire direttamente acceleratore e freno ma a sterzare ci pensa lei.

Venendo ai consumi, in città si fanno 17,5 km/l. In extraurbano circa 16,5 km/l e in autostrada, invece, quasi 15 km/l, dunque la media è di oltre 16 km/l, cioè 6,1 litri per 100 km.

Versione provata

 

Motore

1.0 benzina mild-hybrid

Potenza

120 CV

Coppia

200 Nm

Cambio

Automatico a 7 marce

Trazione

Anteriore

Prezzi e concorrenti

Il listino della Kia Stonic parte da poco più di 21.000 euro per la versione a GPL nell’allestimento d’ingresso Urban. Il 1.2 benzina costa 22.000 euro mentre per l’ibrida mild si parte da poco più di 24.000 euro per la 100 CV e da poco più di 26.000 per la 120 CV di questa prova, che nell’allestimento GT-Line che vedete raggiunge i 28.250 euro.

Kia Stonic

Tra le rivali dirette ci sono la Volkswagen T-Cross e la Opel Mokka. La Ford Puma è anche lei mild-hybrid, così come la Fiat 600 del 2024. Se poi si passa alle full hybrid ci sono Toyota Yaris Cross, Honda Jazz e Renault Captur.

Fotogallery: Kia Stonic (2023)