Leasing ed Auto: due parole che un tempo erano prerogativa esclusiva per i professionisti. Oggi la situazione è decisamente più fluida, tanto più che oramai è sovente accostare queste parole a privati senza partita IVA. Già, ma di cosa stiamo parlando nello specifico? La questione non è di poco conto, considerando come vi sia una certa tendenza a confondere questa formula con il noleggio auto a lungo termine per i privati . Chi prende la vettura in affitto, alla fine del contratto deve restituirla alla concessionaria; con il leasing invece, la storia ha un approccio differente: il cliente, pur guidando la vettura, non è proprietario del mezzo. Paga un canone mensile per tutta la durata del contratto. Solo alla scadenza di quest'ultimo, l’automobilista si trova di fronte a un bivio: restituire il veicolo, senza dover pagare o ricevere nulla, oppure versare il riscatto finale e diventare proprietario del mezzo. 

Leasing: i fattori in gioco 

  • Anticipo e canone. Di solito, il cliente deve versare un anticipo, così da poter iniziare a guidare la vettura: è tutto indicato nelle promozioni auto nuove  sui vari siti delle Case, con pagine web specifiche dedicate ai privati senza partita IVA. Il cliente non è titolare della macchina, la utilizza. Dopodiché, paga un canone mensile, in genere tramite addebito su conto corrente bancario. La quota che si versa ogni mese include immatricolazione e tassa di proprietà regionale (bollo auto). A seconda della formula scelta dalla Casa, il canone può includere altro. Quella più frequente prevede che il clienti debba provvedere da sé alle polizze: Rc auto , ma anche Furto e incendio  e Kasko . Se l’automobilista causa un incidente o se avviene un sinistro come il furto, il cliente è coperto dalle polizze: la compagnia risarcirà la Casa (o la società di leasing) proprietaria della vettura.

  • Clausole e riscatto. Il leasing auto a privati ha una durata e una percorrenza massima totale. Per esempio, 3 anni con 45.000 km complessivi: chi sfora il tetto dei km, paga una penale. Alla firma del contratto viene fissato il riscatto: l’importo che il cliente versa se tiene l’auto alla fine del leasing. Pertanto, con alcuni parametri indicativi, in 3 anni e 45.000 km massimo, con anticipo di 3.000 euro, canone di 500 euro e riscatto di 20.000 euro, il consumatore parte con le idee chiare.
  • Manutenzione per arricchirlo. La Casa offre un ampio ventaglio per arricchire il leasing: in particolare, la manutenzione ordinaria e straordinaria nel corso di tutto il contratto. Con l’auto da portare nelle officine della rete del Costruttore. Analogamente, durante il fermo della macchina, può esserci il servizio di auto sostitutiva, che di solito è una citycar. Attenzione però: il veicolo, alla fine del leasing, va restituito nelle condizioni previste dal contratto. In caso contrario, scattano addebiti, anche se è stata seguita tutta la manutenzione prevista.

Come un finanziamento

Proprio come se fosse un normale finanziamento, anche il leasing è soggetto ad approvazione, sulla base del reddito e di altre informazioni che verranno richieste: le Case e le società potranno consultare database specifici per avere il profilo del cliente, pur se alla fine la decisione varia in base a parametri non definiti con precisione. Vanno infine soppesati TAN (gli interessi) e TAEG (include tutti i costi della pratica), indicati per legge dalla Casa.