Immaginate di comprare un bel paio di scarpe nuove ma poi di camminare solo ed esclusivamente sui talloni o sulle punte. Pensate davvero di riuscire ad andare lontani? No, e in più, oltre a stancarvi velocemente, vi faranno male le gambe e probabilmente rovinerete la suola o la pelle delle scarpe. Ecco, è lo stesso principio per cui l'impronta a terra di uno pneumatico è fondamentale.
Eppure, generalmente, la pressione la controlliamo una volta all'anno, generalmente d'agosto, prima di partire per le vacanze. Un'abitudine sbagliata che oltre a compromettere il comfort e l'efficienza, proprio come nel nostro esempio, può avere delle ripercussioni anche per quanto riguarda la sicurezza.
Abbiamo approfittato di una prova con i nuovissimi Ventus S1 evo 3 di Hankook, pneumatici UHP, quindi ad alte performance ma studiati per un uso anche quotidiano, per dimostrare che per controllare la pressione ci vogliono pochi minuti. Vi diamo quattro dritte per farlo in ogni condizione: in altre parole, non avete più scuse!
Controllare la pressione in quattro modi diversi
1. Il primo è banale quanto efficace: andate dal gommista! Userà gli strumenti più adatti, calibrati alla perfezione, e la sua conoscenza da esperto. In questo modo non solo sarete sicuri che il lavoro di controllo della pressione sia ben fatto, ma qualora la vostra auto avesse bisogno di convergenza o equilibratura potrete sistemare tutto in un colpo solo e stare tranquilli. Potreste sorprendervi di come la vostra auto andrà meglio dopo un check-up attento.

2. Ok, andare dal gommista "solo" per una controllatina alla pressione proprio non vi va. Allora potete risolvere dal benzinaio: ci vorranno pochi minuti e l'addetto della stazione di servizio potrà verificare i bar ed eventualmente porre rimedio. Se scegliete questa soluzione, cercate di recarvi sempre dallo stesso operatore: in questo modo, qualora il manometro non fosse tarato alla perfezione, almeno avrete sempre lo stesso riferimento.

3. Chi fa da sé fa per tre. Non è sempre così, ma anche nel caso della pressione gomme ci si può arrangiare. Esistono in vendita dei compressori portatili (su Internet si trovano a poche decine di euro) che vanno collegati alla presa 12V dell'auto. Con un manometro integrato si vede la pressione e basta spegnere il compressore una volta raggiunta quella desiderata. Non tutti i dispositivi sono uguali, perciò leggete bene le istruzioni del modello che avete scelto.

4. Quarta "dritta", che in realtà riprende la terza: il compressore potreste già averlo in dotazione con l'auto e magari non c'è bisogno di acquistarlo a parte. Sempre più Case infatti equipaggiano i nuovi modelli con questi dispositivi anziché montare le ruote di scorta. Ecco che quindi si rivelano utili non solo quando si fora: sul libretto di uso e manutenzione, che magari vi rimanderà al lato interno del montante lato guidatore, trovate gli indici di pressione per la vostra auto.


Perché la pressione è così importante
Abbiamo accennato all'impronta a terra, ma cosa significa? Con questa espressione si intende il corretto contatto del battistrada dello pneumatico con la strada. Tutte le componenti che strutturano la "suola" di uno pneumatico performante e tecnologico, proprio come il Ventus S1 evo 3 (la nostra prova qui sotto), hanno bisogno della giusta pressione interna per aderire all'asfalto e, di conseguenza, assolvere alla funzione per la quale sono stati studiati.
La parte interna del battistrada, per capirci, è quella progettata per limitare l'aquaplaning e gestire al meglio il drenaggio dell'acqua anche in fase di frenata. Per questo motivo è l'area con più tasselli, così che tutti i canali possano appunto far convogliare l'acqua.


Un altro dettaglio del Ventus S1 evo 3 sono le scanalature sfalsate: anche queste lavorano per ridurre l'effetto aquaplaning ma lo fanno garantendo la maneggevolezza sull'asciutto. I tasselli del lato più esterno, invece, sono quelli che, a giusta pressione, garantiscono un'elevata tenuta di strada laterale.

Ok, ma oltre all'impronta a terra c'è anche il supporto verticale, che è demandato alla cosiddetta spalla. È qui che si concentrano il carico e la deformazione in curva, e difatti l'aderenza massima che uno pneumatico sportivo come il Ventus S1 evo 3 può esercitare la si ottiene combinando la pressione dell'aria alla rigidità stessa della cintura.


Non a caso i Ventus S1 evo 3 hanno una spalla rinforzata con una struttura metallica altamente resistente e in grado di assorbire senza problemi gli urti esterni.