Anche se se ne parla moltissimo, più di 5 italiani su 10 non hanno ancora ben presenti le differenze tra i vari livelli di elettrificazione delle auto oggi in commercio. Le norme, incluse quelle sugli incentivi, non fanno distinzione, assegnando a tutte lo status di "ibride" senza andare nel dettaglio e demandando al livello di emissioni il compito di decidere quali sono quelle più "green".
Per fare chiarezza e guidare gli automobilisti nel momento della scelta, abbiamo realizzato una serie di semplici ed esaurienti video guide che mostrano i concetti di base e i vantaggi e svantaggi dei vari livelli di elettrificazione.
Il primo step si chiama mild hybrid (traducibile con "ibrido leggero") ed è ormai utilizzato da sempre più Case e su modelli differenti, dalle citycar alle ammiraglie, passando naturalmente per l'ampio universo di SUV di tutte le taglie.
Come funziona
Lo schema tecnico è semplice: al classico motore benzina o diesel è affiancato un piccolo elettrico, che non offre però la possibilità di viaggiare in modalità a emissioni zero.
Il motore elettrico infatti ha unicamente il compito di aiutare l'endotermico in accelerazione, aiutando quindi a contenere consumi ed emissioni, recuperando l'energia in frenata immagazzinandola in un pacco batteria da 12 o 48 Volt, con potenze che viaggiano tra 0,10 e 0,30 kWh.
Nella guida di tutti i giorni non si avvertono quindi differenze tra un'auto mild hybrid e una classica endotermica, senza passaggi di "spinta" tra i 2 motori. L'unica differenza avvertibile è lo spegnimento del motore endotermico quando si scende (in media, ogni modello è differente) sotto la soglia dei 25-30 km/h.
Auto mild hybrid, vantaggi e svantaggi
Vantaggi | Svantaggi |
Non richiede cambio di stile di guida | Non sempre beneficiano di incentivi per l'acquisto |
Non richiede soste per la ricarica | Consumi ed emissioni ridotti ma non come full hybrid e plug-in |
Spesso omologazione come auto ibrida, con vantaggi fiscali a seconda della regione in cui si vive |