Un'auto importante come la Range Rover Evoque che ha trovato tanti estimatori e ha traghettato la Casa britannica verso un futuro più roseo non si può certo stravolgere da un giorno all'altro e questo spiega perché la nuova Evoque assomigli tanto sia alla prima serie che alla più grande Velar. In otto anni di carriera il SUV compatto inglese è stato venduto in oltre 772.000 esemplari e ha permesso a Range Rover di ampliare il suo bacino di clienti, composto ora anche da giovani.
Di conseguenza la nuova Evoque non si allontana dallo spartito a lei noto e non deluderà chi ha sempre apprezzato le sue linee possenti, ma eleganti. La nuova Range Rover Evoque è già ordinabile anche in Italia e ha un prezzo base di 44.500 euro per la versione Td4 150 CV 4x4 Automatica; la due ruote motrici non sarà invece disponibile al momento del lancio.
Con il nuovo telaio si guida meglio
Lo stile della nuova Range Rover Evoque ricalca quello del vecchio modello, da cui riprende le luci sottili e le fiancate massicce, ma vi aggiunge dettagli ripresi dalla Velar come le maniglie a scomparsa, i fregi nelle fiancate e la mostrina in plastica scura al di sopra della targa. Il nuovo modello però cambia nella sostanza a livello meccanico, perché si basa sulla nuova piattaforma PTA, sempre a trazione anteriore o integrale ma irrigidita del 13% (migliora la precisione di guida fra le curve) e con passo allungato di 2,1 cm, a tutto vantaggio dello spazio a bordo: il baule infatti è più capiente del 10% (da 591 a 1.383 litri) e ci sono 2 cm in più per le ginocchia dei passeggeri posteriori. La casa inglese ha ricavato inoltre vani portaoggetti più spaziosi fra i sedili anteriori e davanti al sedile anteriore destro.
Ibrido leggero e plug-in
La verà novità della meccanica PTA è la predisposizione per i motori ibridi, che sulla nuova Evoque saranno due: uno “leggero” mild hybrid e uno plug-in, atteso però nel 2019. La mild hybrid 48 V fa affidamento su un generatore elettrico con funzione di motorino d’avviamento, che recupera l’energia altrimenti dispersa nei rallentamenti e la stiva in una batteria, dove poi viene riutilizzata per migliorare i consumi e rendere più “corpose” le riprese.
Il sistema di recupero funziona al di sotto dei 17 km/h quando il guidatore frena, frangente in cui il motore a pistoni si spegne per risparmiare carburante. Il sistema mild hybrid (MHEV) è disponibile sulle diesel Td4 da 150 CV e 180 CV, sulla diesel Sd4 da 240 CV e su altrettante motorizzazioni a benzina: Si4 200 CV, 250 CV e 300 CV. La prossima Evoque con motore ibrido plug-in farà affidamento su un tre cilindri. In alternativa, ma per ora non in Italia, sono previsti convenzionali benzina e diesel da 150 a 300 CV, ma è possibile anche scegliere le quattro ruote motrici e il cambio automatico a 9 marce.
L'Evoque fra prima e seconda generazione
Tessuti tecnici, più triplo schermo
Dove la Evoque 2018 fa un bel salto in avanti rispetto al vecchio modello è sul fronte delle tecnologie. All’interno per esempio ci sono tre schermi: uno da 12,3” per la strumentazione e due da 10” nella consolle, uno sopra l’altro, che permettono di gestire il sistema multimediale e il clima. L'abitacolo, con sistema di ionizzazione dell'aria, propone per la prima volta rivestimenti in tessuti tecnici alternativi alla pelle che impiegano anche plastica riciclata, come ad esempio il misto lana Kvadrat, lo scamosciato Dinamica e le opzioni Eucaliptus e Ultrafabrics.
Non mancano poi l’head-up display, i fari LED Matrix, il sistema Terrain Response 2 per ottimizzare la motricità sui fondi difficili (sono presenti calibrazioni specifiche per l’asfalto, la sabbia, la ghiaia ed i solchi) e due anteprime assolute.
Guardare la strada attraverso il cofano
Parliamo del Wade Sensing che fa affidamento su sensori ad ultrasuoni negli specchietti laterali per misurare la profondità di un guardo, che sulla Evoque 2018 è maggiorata di 10 cm rispetto al vecchio modello (da 50 a 60 cm), mentre il ClearSight Ground View sfrutta videocamere nella mascherina e negli specchi per restituire al guidatore una visuale della strada "in trasparenza" come se non ci fosse il cofano motore, aiutandolo quindi nei passaggi in fuoristrada dove bisogna sapere esattamente cosa incontrano le ruote.