Nell’anno del centenario Bentley presenta la terza generazione della berlina Flying Spur, la quattro porte derivata dalla coupé Continental GT che andrà a vedersela con altre ammiraglie di lusso, a partire dalla Rolls Royce Ghost fino alle versioni più potenti delle Audi A8, BMW Serie 7 e Mercedes Classe S.
La nuova Flying Spur ha linee più scolpite e marcate della vecchia generazione, che riflettono le novità allo stile viste con le Continental GT e il SUV Bentayga: si notano quindi il frontale massiccio, i fari a led lavorati per ricordare un diamante tagliato e la grande mascherina anteriore, più ampia che in passato e resa ancor più vistosa alla rifinitura a listelli verticali.

Le nervature laterali danno carattere alla fiancata, che al pari del coperchio del baule è più “movimentata” e tridimensionale rispetto al vecchio modello. Sul cofano è presente la statuetta della B Alata, un dettaglio che fa capire di essere al volante di una vera Bentley (ne è dotata la più costosa Bentley Mulsanne).
Tre modi di personalizzare la plancia
La Flying Spur è un’automobile studiata per essere guidata da uno chaffeur, quindi i passeggeri posteriori saranno felici di sapere che la terza generazione è basata su un pianale allungato di 13 cm nel passo rispetto al vecchio modello (raggiunge i 3,20 metri): lo spazio per le ginocchia non manca nemmeno per gli spilungoni.

Il telaio in alluminio deriva dalla Continental GT, ma è stato rivisitato in funzione della lunghezza maggiorata, perché la Flying Spur misura 5,30 metri in lunghezza. L’abitacolo è un trionfo di legni e pellami, anche se non mancano concessioni alla tecnologia: nella consolle è presente ad esempio uno schermo tattile da 12,3”.

Il display è ribaltabile, come già per la Continental GT, in modo da essere richiamato solo quando serve e consentire al guidatore di personalizzare l’aspetto della consolle: può scegliere fra lo schermo, una superficie in legno e tre indicatori a lancetta per la bussola, il termometro e il cronometro. I sedili sono riscaldabili, ventilati e hanno la funzione massaggio.
La tecnologia al servizio del comfort
L’ammiraglia inglese è spinta dal motore a benzina W12 6.0 biturbo da 635 CV e 900 Nm, in grado di regalarle un certo brio nonostante il peso di 2435 chili (calcolato senza carburante e altri liquidi): Bentley dichiara un tempo di 3,8 secondi per lo scatto da 0 a 100 km/h e una velocità massima di 333 km/h.

Il cambio, un robotizzato doppia frizione a 8 marce, si abbina alla trazione 4x4: la ripartizione non è fissa al 40:60 fra gli assai delle ruote come per il vecchio modello, ma può variare automaticamente a seconda della velocità, dello stile di guida e del fondo stradale.
La Flying Spur è dotata inoltre delle sospensioni con molle ad aria, delle ruote posteriori sterzanti (migliorano maneggevolezza o stabilità) e delle barre anti-rollio attive, in grado di ridurre il coricamento laterale della vettura. Anche lo scarico è controllato dall’elettronica, perché emette una “voce” più o meno intensa a seconda delle preferenze.