A distanza di 11 anni dal lancio della prima generazione, per la Rolls-Royce Ghost è arrivato il momento di vedere la luce nella sua seconda incarnazione. Un progetto di sviluppo, quello della nuova berlina di lusso, che ha impegnato le donne e gli uomini di Goodwood per diversi anni alla ricerca di un nuovo livello di eccellenza visto che la Ghost è, di fatto, il modello più di successo nei 116 anni di storia del brand inglese.
Se, infatti, la Phantom è l'ammiraglia indiscussa, emblema stesso dello Spirit of Ecstasy, è proprio la Ghost l'auto che traina le vendite di Rolls-Royce (per un totale, insieme anche a Dawn, Wraith e Cullinan, di oltre 5.000 vetture nel 2019, record di sempre) grazie alla sua natura a metà strada tra la berlina di rappresentanza sulla quale farsi condurre dall'autista e la sedan prestigiosa da godersi anche dietro al volante.
Tutta nuova, ombrelli a parte
Oltre al nome, del modello precedente restano lo Spirit of Ecstasy anteriore e i famosi ombrelli all'interno delle portiere. Tutto il resto è stato re-immaginato, ridisegnato e riprogettato da zero, a cominciare dall'architettura che, questa volta, è interamente d'alluminio. Si tratta di una struttura realizzata da Rolls-Royce e già utilizzata per Phantom e Cullinan.
Fotogallery: Rolls-Royce Ghost 2020
Il vantaggio di questa adozione è l'ampia libertà di azione dei progettisti in termini di design e di meccanica e ciò segna già un netto stacco col passato, considerando che la precedente Ghost condivideva invece la piattaforma d'acciaio con la BMW Serie 7 (la Casa bavarese è proprietaria del brand britannico).
Ora, dichiarano il Rolls-Royce, l'abbandono di una struttura vincolata dalle logiche di produzione di massa è in grado di nobilitare ulteriormente il DNA della Ghost. Le due sospensioni anteriori, per esempio, sono state fatte avanzare il più possibile in modo da poter far arretrare invece il motore e raggiungere così una distribuzione dei pesi del 50:50.
Ancora, questa architettura consente non solo l'adozione della trazione integrale ma anche del sistema di quattro ruote sterzanti per rendere semplificata la manovrabilità della Ghost, che è cresciuta di 9 cm e ora tocca i 5,54 metri.
Considerando poi che la piattaforma è anche studiata per garantire delle eccellenti doti dinamiche, impossibile non citare il monumentale 6,75 litri V12 twin-turbo che è stato rimappato specificatamente per la Ghost e che eroga 570 CV e 850 Nm di coppia.
Inconfondibilmente "Rolls"
Il design della nuova Ghost è stato immaginato partendo da uno dei desideri principali dei clienti della precedente generazione, e cioè il fatto di avere qualcosa di estremamente speciale che però non "urlasse" lo status symbol, che non fosse invasivo. Il centro stile ha quindi lavorato secondo i concetti di minimalismo e di riduzione di tutto il superfluo, a vantaggio della celebrazione dei materiali. In altre parole, per appagare più nella sostanza che nella forma.
Per dare importanza al frontale, per esempio, anziché troppe cromature o strutture invasive, si è optato per la luce: 20 diodi a LED posizionati nella parte superiore della griglia illuminano i listelli che sono stati lavorati con un trattamento opaco posteriore per evitare che i riflessi fossero eccessivi. Estremamente pulite, le fiancate presentano poche novità e restano, chiaramente, le porte che si aprono ad armadio, mentre dietro il terzo volume è più snello che in passato.
All'interno dell'abitacolo non ci sono grandi novità rispetto a quanto visto sugli ultimi modelli della Casa. L'impostazione resta quindi sempre piuttosto classica, con attenzione maniacale alla selezione, all'accoppiamento e alla verifica dei materiali, ma fa la sua comparsa una nuova rifinitura per la fascia antistante il passeggero anteriore.
Riprende l'ormai iconica trama del cielo stellato e l'effetto delle 850 stelle è dato dall'illuminazione di 152 diodi LED. Il pannello è lavorato con laser di precisione e, quando non attivo, tutto è completamente invisibile grazie ai tre strati di materiale composito con i quali è realizzato. Può sembrare solo un dettaglio o un vezzo, ma per lo sviluppo di questa Illuminated Fascia, come viene chiamata, ci sono volute più di 10.000 ore di lavoro.
Sulla Ghost 2020 debuttano anche le portiere con assistenza completamente elettrica. Ora da dentro l'abitacolo, tirando la maniglia, gli sportelli vengono azionati da dei piccoli motori e così l'apertura è ancora più semplice. Per poi richiudere la portiera basterà premere il pulsante sulla maniglia esterna.
Promette di "planare" sull'asfalto
La proverbiale capacità di isolamento delle Rolls-Royce, il cosiddetto effetto "tappeto volante", sulla Ghost si spinge ancora oltre grazie a nuovi affinamenti. Tutto l'impianto di ammortizzazione è stato riprogettato: c'è un braccio oscillante al di sopra della sospensione anteriore che viene introdotto per la prima volta su una "Rolls" e che funziona in concerto al sistema Flabearer, cioè quello che, tramite telecamere che leggono la strada, è in grado di preparare ogni singola sospensione a controllo elettronico continuo ai cambiamenti della superficie.
Oltre alle stereocamere, anche il GPS gioca un ruolo chiave nel garantire il massimo del comfort: in base al percorso e alle curve, la Ghost è in grado di pre-selezionare la marcia giusta.
100 Kg di materiale fonoassorbente
Venendo al comfort acustico, già di per sé l'architettura in alluminio garantisce più impedenza acustica rispetto ad una scocca in acciaio. La struttura della Ghost però è stata progettata con forme complesse per evitare le risonanze e con una struttura a sandwich in grado di ospitare nelle portiere, nel sottoscocca, nel tetto e persino all'interno degli pneumatici dei materiali fonoassorbenti di ultima generazione, per un totale di 100 Kg.
Curiosità: alla fine di questa cura "insonorizzante", durante le fasi di collaudo, l'abitacolo della Ghost risultava troppo isolato, creando un'esperienza quasi disorientante. A Goodwood, allora, hanno lavorato per far emettere a tutte le componenti (l'impianto di climatizzazione, la risonanza del vano bagagli) un lieve suono coordinato alla stessa frequenza, come una colonna sonora soft d'accompagnamento appena percettibile.
Tecnologia di lusso
Secondo la Casa, la Ghost è l'auto più evoluta che abbiano mai prodotto a Goodwood. I gruppi ottici sono LED e laser con possibilità di illuminare fino a 600 metri e c'è anche il visore notturno a infrarossi. Ci sono poi quattro telecamere per la visione panoramica, la visione a 360° e la vista aerea, così come non manca un modulo Wi-Fi, il parcheggio automatico e un head-up display ad altissima risoluzione.
Va da sé che anche il comparto di assistenti alla guida sia di prim'ordine, mentre per quanto riguarda l'impianto audio, siamo davanti ad un capolavoro di ingegneria: è un sistema sviluppato proprio da Rolls-Royce che prevede una camera di risonanza nella sezione anteriore dell'auto, trasformandola di fatto in un subwoofer integrato.
Ci sono ben 18 altoparlanti per una potenza totale di 1300 W, oltre a due microfoni attivi che identificano le frequenze di disturbo e per poi contrastarle.