Mercedes 300 (1951)
Il primo Salone dell'auto di Francoforte del Dopoguerra ha avuto luogo nel 1951 ed ha avuto come star indiscussa proprio lei, la nuova Mercedes 300. Si trattava infatti del felice ritorno della Casa alle ammiraglie, seguito ad una prima fase postbellica in cui la produzione si era dovuta limitare alla piccola 170.
La 300 (codice W186, W189 per la quarta serie) era un vero manifesto della volontà di ritornare all'eccellenza: offriva 115 CV espressi da un 6 cilindri con cilindrata di 3 litri e un prezzo di partenza di 17.600 Marchi dell'epoca. Oltre alla 4 porte con 6 finestrini, era disponibile anche come cabriolet "tipo D" a quattro porte.
La 300 è stata scelta come vettura di rappresentanza dal presidente federale Theodor Heuss e soprattutto dal Cancelliere Konrad Adenauer, che ha utilizzato la sua (nella foto) anche in importanti missioni all'estero come la visita a Mosca nel 1955 e gli incontri con Nikolai Bulganin e Nikita Khrushchev al Cremlino e legando talmente tanto l'auto alla propria immagine che a questa è presto stato dato il soprannome di "Mercedes Adenauer".
Ma non è tutto: la 300 è diventata anche uno status symbol per numerose altre celebrità come il re Gustav Adolph di Svezia o gli attori Gary Cooper, Erroll Flynn e Fernandel, il cui vero nome è Fernand-Joseph Désiré Contandin. Il "cliente" più famoso è però Papa Giovanni XXIII, la cui 300d Landaulet è una delle più famose papamobili. La serie è uscita di produzione nel 1962, sostituita dalla 300 SEL W112.
Jaguar E-Type (1961)
Vera leggenda automobilistica, la Jaguar E-Type (nota anche come XKE) ha esordito al Salone di Ginevra 60 anni fa ed ha fatto subito scalpore. Sotto il lungo cofano c'era inizialmente un sei cilindri da 3,8 litri con quasi 270 CV sufficiente per accelerare da zero a 100 km/h in ben 7 secondi e la velocità massima di 241 km/h otteneva la sensazione che fa oggi parlare di auto che filano a 400 km/h.
La foto qui sopra mostra l'allora boss della Jaguar William Lyons in occasione del debutto ufficiale, a Ginevra nel 1961 appunto. Nel corso della sua lunga carriera, durata fino al 1975 con ben tre serie di cui l'ultima con motore V12, la E-Type ha trovato parecchi estimatori specie negli Usa, dove era relativamente economica rispetto alle auto sportive italiane.
VW tipo 3 (1961)
Aria di novità quella che si respirava in Casa Volkswagen 60 anni fa: dopo oltre un decennio di monoprodotto o quasi, al Maggiolino e al suo derivato Bulli si è infatti affiancata la 1500 nota anche come Typ 3.
Gli affezionati del marchio non si sono comunque trovati di fronte una vera rivoluzione: il passo era invariato rispetto al Maggiolino mentre il motore, sempre boxer, restava nella parte posteriore della 1500 ma era stato ridisegnato per essere più "piatto" e lasciar spazio a un bagagliaio aggiuntivo. Per questo, l'auto è stata resa disponibile anche come station wagon, ma era stato ridisegnato per essere più "piatto".
La 1500 produceva 45 CV nella versione standard mentre il modello S ne aveva 54, ed è rimasta in gamma fino al 1973, quando è stata rimpiazzata dalla Passat.
Alpine A310 (1971)
Circa 50 anni fa il settore delle auto sportive viveva un periodo florido anche in Francia. Con l'A310, Alpine ha presentato l'erede della leggendaria A110, un modello molto più grande per soddisfare le nuove esigenze di comfort dei clienti.
Caratteristica particolarmente distintiva della prima A310 erano i sei fari singoli dietro ad un unico elemento trasparente: concepita come una "Porsche francese", l'A310 la eguagliava senza dubbio nel prezzo che era analogo a quello della 911 S anche se la francese era spinta da un po' tranquillo 1.6 che sviluppava 115 CV.
Essendo stato l'ultimo sviluppo interno prima dell'acquisizione da parte della Renault, l'A310 ha ancora un posto importante nella storia dell'azienda.
Fiat 127 (1971)
Un buon decennio dopo la Mini, 50 anni fa Fiat ha stabilito nuovi standard nella costruzione di piccole auto con la 127: questa ha impressionato per il suo aspetto moderno, il motore installato trasversalmente e la trazione anteriore. Questo layout ha influenzato molti altri modelli come le Audi 50/VW Polo o Ford Fiesta .
Fa 127 ha fatto parte dell'offerta globale fino al 1987 e ha toccato circa 4,5 milioni di esemplari usciti dalla catena di montaggio. Il suo designer, il giovane e talentuoso Pio Manzù, figlio dell'artista Giacomo Manzoni, non è purtroppo vissuto abbastanza per vedere questo successo in quanto è rimasto vittima di un incidente stradale nel 1969, due anni prima del lancio della vettura.
Mercedes SL (1971)
Ben 50 anni fa, la celebre SL 230/250/280 ha lasciato il posto ad un modello molto differente, la R107. Più massiccia e imponente, la nuova giustificava però queste forme con un superiore livello di sicurezza che era stato una delle priorità nella progettazione.
La serie 107 è stata l'unica SL ad aver dato vita a che ad un modello coupé: siglato C107, aveva però il passo più lungo e 4 posti ed è stato prodotto fino al 1981 mentre la SL open-top è rimasta in listino fino al 1989.
In fase di sviluppo sono stati presi in considerazione anche i motori Wankel, che la Casa ha collaudato con le concept C111, ma si è poi optato per i nuovi V8 a benzina 350 e 450 SL, ai quali nel 1974 si è affiancata la 280 a 6 cilindri.
Opel Ascona C (1981)
L'ultima Opel Ascona è arrivata sul mercato 40 anni fa. Si tratta peraltro dell'importantissima terza generazione, passata dalla trazione posteriore a quella anteriore, e basata su una piattaforma globale di General Motors. Di conseguenza, l'Ascona C è persino mutata nella Cadillac Cimarron.
L'Ascona C non era particolarmente entusiasmante, non aveva più di 130 CV sotto il cofano, tuttavia è stata ben accolta: quando è stata sostituita dalla Vectra nell'ottobre 1988, erano stati costruiti più di 1,7 milioni di veicoli.
VW Polo II (1981)
Altra novità del 1981, la seconda generazione della Volkswagen Polo ha sorpreso con la sua berlina. Ciò ha reso la piccola vettura sorprendentemente spaziosa nonostante fosse lunga solamente 3,65 metri.
Nel febbraio 1982 è stata introdotta la versione a tre volumi Derby mentre la terza variante di carrozzeria, la Polo Coupé, ha seguìto nell'agosto 1982. Si differenzia dalla berlina in quanto ha un lunotto più piatto ed è stata progettata più per la sportività sin dall'inizio.
La Polo II ha fatto parte della gamma VW per ben 13 anni. Furono costruite 1,7 milioni di copie.
Ford Ka (1996)
Sì, è proprio così: Ford Ka avrà effettivamente 25 anni nel 2021, 25 in cui è stata amata o detestata per il suo design "New Edge" tutto fatto di linee curve, per qualche problema di ruggine, ma comunque non è passata inosservata e ha totalizzato 1,5 milioni di unità.
L'origine del nome risale alla cultura egizia, per la quale la parola Ka indicava la parte di un'anima che dà forza vitale, e Ford ha utilizzato questa opportunità per pubblicizzare la sua city car come "Auto con un'anima".
La prima Ka era una 3 porte lunga appena 3,62 metri e con grandi paraurti, ma ha avuto due versioni derivate come la SportKa da 95 CV e la StreetKa, una roadster basata sul telaio della Fiesta.
Mercedes SLK (1996)
Il boom delle convertibili con tetto metallico è iniziato 25 anni fa con la prima Mercedes SLK. Ciò non ha sempre portato a buoni risultati, ma il design della SLK può essere considerato di successo.
Già nel 1994 la Mercedes ha mostrato uno studio poi implementato usando la base della Classe C, che ha debuttato due anni più tardi, e con un tetto capace di aprirsi o chiudersi in modo automatico in soli 25'.
Amata dalla clientela, la prima generazione o R170 è stata costruita fino al 2004 in 311.222 unità ed ha avuto due discendenti.
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