La complessità crescente dei modelli sta portando tante Case a rivedere i propri processi di produzione e i rapporti coi fornitori.

Da questo punto di vista, uno dei temi più delicati riguarda l’approvvigionamento dei chip, un ingrediente fondamentale per le auto moderne, che stanno vivendo una "crisi" senza precedenti. Tradizionalmente i brand ricorrono a fornitori esterni, ma alcuni stanno prendendo una direzione diversa. Hyundai, infatti, starebbe pensando di sviluppare i semiconduttori totalmente in casa.

Una Ioniq “fatta in casa”

Le voci sono state riportate dalla Reuters che cita un articolo del Seoul Economy Daily. L’idea di Hyundai sarebbe quella di concepire e produrre i chip che saranno equipaggiati su uno dei modelli in arrivo nel 2022.

Nello sviluppo dei semiconduttori, la Casa farebbe affidamento sul suo centro di ricerca Hyundai Mobis Co e sulla cooperazione con alcune aziende produttrici di chip come la Magnachip Semiconductor Corp.

Secondo la testata sudcoreana, il primo modello ad equipaggiare questa nuova generazione di componenti elettronici potrebbe essere la Ioniq 6, una berlina elettrica con autonomia superiore ai 700 km.

Una crisi senza fine

La decisione di Hyundai arriva in un momento di grande caos per l’intero mondo dell’automotive. La crisi dei chip sta facendo sentire ancora i suoi effetti in varie parti del mondo e anche in Italia.

Ad esempio, l’impianto di Melfi, dove vengono assemblate Fiat 500X, Jeep Compass e Renegade rimarrà fermo circa 10 giorni per la mancanza di semiconduttori. Alcuni costruttori stanno facendo uscire dagli stabilimenti vetture incomplete oppure senza optional (tipo Volkswagen sulla Fox “brasiliana” venduta senza autoradio).

Le conseguenze, però, continuano ad essere gravi ed è difficile immaginare quando la situazione tornerà regolare. Intanto, negli USA Ford ha dichiarato di aver chiuso agosto con un calo delle vendite del 33% rispetto allo stesso periodo del 2020 proprio in virtù delle mancate consegne dovute ai chip mancanti.

Ecco, quindi, che la scelta del brand Hyundai potrebbe rivelarsi un’arma interessante per ridurre le problematiche di approvvigionamento e “fare da sé”.