Da una crisi all’altra. La carenza di chip sta rallentando il mondo dell’auto da oltre un anno e le sue conseguenze potrebbero durare almeno fino alla fine del 2021.

Una volta terminata, però, gli analisti credono che potrebbe esserci un nuovo problema: l’eccesso di chip. I tantissimi investimenti fatti per aumentare la produzione dei semiconduttori negli scorsi mesi, infatti, potrebbero trasformarsi in un boomerang per tutte le Case.

L'intervento di aziende e governi

Dall'inizio della crisi i costruttori di chip hanno speso tantissimo per aumentare la propria capacità di produzione e rispondere così all’elevata domanda del mercato.

Ad intervenire sono state anche le Case e i governi nazionali. In Corea del Sud, ad esempio, lo Stato ha investito circa 450 miliardi di dollari (380 miliardi di euro) nella produzione di semiconduttori.

L’amministrazione americana di Joe Biden, invece, ha stanziato 50 miliardi di dollari (42 miliardi di euro) per rafforzare la produzione interna. Intel e Bosch, infine, stanno programmando nuovi stabilimenti in Germania.

Gli scenari futuri

Quando la crisi dei semiconduttori sarà rientrata (Volkswagen si aspetta miglioramenti entro la fine dell’anno) si potrebbe generare un eccesso di offerta. A differenza di quanto insegna la legge del mercato, in questo caso l’aumento di chip sul mercato potrebbe causare una crescita esponenziale dei prezzi delle componenti.

Visti i massicci investimenti, infatti, è difficile pensare che i semiconduttori verranno svenduti. Le aziende cercheranno di rientrare delle spese e di ottenere una certa percentuale di profitto ed è probabile che a farne le spese saranno le Case e, di conseguenza, i consumatori finali. E il rischio è che il conto sia piuttosto salato.

Data la forte spinta all’elettrificazione, le auto avranno sempre più componenti elettroniche e il loro prezzo potrebbe dipendere in maniera crescente dall’andamento del mercato dei chip.

Tuttavia, altre analisi di BlommbergNEF avevano messo in evidenza come dal 2025 le auto elettriche potrebbero risultare più economiche di quelle a benzina e diesel. Insomma, prevedere con esattezza quello che succederà nei prossimi anni è davvero difficile.