Parlando di innovazione, sembra che negli ultimi tempi l’elettrificazione abbia monopolizzato le attenzioni delle Case. Al contrario, altre aree di sviluppo, come quella della guida autonoma, danno l’impressione di aver rallentato. 

Non è così. Gli sforzi dei costruttori sono equamente divisi per portare avanti nuove soluzioni su più fronti, lavorando anzi sull’integrazione tra le varie aree per avere prodotti sempre più competitivi e all’avanguardia. Ne abbiamo parlato al Salone di Monaco con George Massing, vice-president Mercedes Digital Vehicle e Mobility, il quale ci ha spiegato che la Casa della Stella si sta evolvendo da costruttore di auto a vera e propria software company: un processo lungo, ma ormai inesorabile.

La legge (non) è uguale per tutti

“Nel mondo dell'auto, la vera differenza la faranno i servizi - spiega Massing - Le Case, quindi, stanno cambiando modo di lavorare, concentrandosi sempre di più sulla tecnologia legata al digitale, alla connettività e al software.

In questo senso, la principale differenza tra guida autonoma ed elettrificazione sta nel fatto che per l'elettrificazione è stata definita una roadmap precisa. La politica ha stilato obiettivi e tempi e le Case sanno che devono muoversi in un certo modo per rispettarli. In effetti, sulla guida autonoma la normativa è ancora frammentata e, in molti casi, non del tutto chiara. Se in California o in Nevada, o anche in Germania, il legislatore ha messo ordine sulla materia, in tanti altri Paesi ci sono ancora evidenti lacune.

Fino a poco tempo fa, ad esempio, la guida autonoma di Livello 3 in Europa non era consentita. Ora invece è ammessa, anche se solo in certi stati (come la Germania appunto) e a determinate condizioni. Di fronte a questi scenari, le Case aspettano a introdurre certe tecnologie. “Il fatto che la guida autonoma di Livello 3 inizi a essere accettata in certi Paesi non può che accelerare l’adozione di misure simili anche in altri Stati”. Ma quello legislativo non è il solo fattore di ostacolo alla diffusione della guida autonoma.

Mercedes tra nuove tecnologie, connettività e guida autonoma

Una questione di "educazione"

“Le persone devono essere pronte ad accogliere un’innovazione tecnologica - aggiunge Massing - Guardiamo cosa è accaduto con i sistemi di infotainment: si sono evoluti con l’arrivo degli smartphone, che ci hanno educato ad interfacciarci con touchscreen e applicazioni. Ci vuole tempo perché un’auto che guida da sola sia accettata. Dobbiamo proporla in modo graduale perché gli automobilisti si devono sentire a proprio agio con certe tecnologie, che altrimenti non sono attraenti".

Ma questo non significa che non ci sia una ricerca continua in questi campi, che rappresentano la vera nuova opportunità di brand identity. È accaduto anche con il sistema MBUX, presentato nel 2018. Mercedes ci lavorava dal 2015, ma ha atteso che i tempi fossero maturi per portarlo al debutto. E lo stesso fa con l'assistenza alla guida, aggiungendo un pezzo alla volta.

Il problema dell'autoapprendimento

La domanda, quindi, sorge spontanea: quando vedremo la guida autonoma di Livello 5? Difficile dirlo, stando a quanto spiegato da Massing. Perché la guida autonoma di Livello 5 dipende da due fattori distinti: uno riguarda la tecnologia, uno riguarda l’autoapprendimento dei computer. “Parlando di tecnologia - dice Massing - abbiamo sensori in grado di raccogliere ogni tipo di informazione: lidar, radar, telecamere, infrarossi, Gps fotografano perfettamente l’ambiente in cui un’auto si muove. In più, abbiamo computer con una potenza di calcolo sufficiente ad analizzare e gestire tutte queste informazioni".

Mercedes tra nuove tecnologie, connettività e guida autonoma

Riguardo al secondo aspetto, però, c’è ancora bisogno di tempo. È necessario che le auto percorrano chilometri, analizzino quello che accade nella vita reale e imparino guardando come si comportano gli automobilisti nei diversi contesti. "Abbiamo iniziato con l'assistenza alla guida in autostrada - spiega Massing - Poi abbiamo svolto test in alcune grandi città europee dove il traffico è particolarmente ordinato. Ora dobbiamo buttarci in scenari più caotici e imprevedibili".

Così facendo, le auto dotate di intelligenza artificiale imparano mano a mano a muoversi in diversi contesti. Quando si disporrà di un numero sufficiente di dati e quando questi saranno catalogati, allora la guida autonoma di Livello 5 sarà possibile, ma ci sono tempi tecnici da rispettare.

I vantaggi della guida autonoma

Quando parliamo di guida autonoma, di solito, ci viene in mente un’auto in grado di portarci a destinazione senza che si faccia nulla, con gli occupanti che si rilassano o lavorano durante il tragitto. Ma le tecnologie che permettono alle vetture di muoversi da sole offrono infinite altre possibilità che miglioreranno la nostra qualità della vita. 

Massing fa degli esempi: “Abbiamo un progetto in collaborazione con la City of London con il quale monitoriamo il traffico cittadino, analizziamo le aree dove avviene il maggior numero di incidenti, o le cause più comuni, valutiamo gli ingorghi. In questo modo potremo definire strategie per rendere le strade più scorrevoli e sicure. E questa è solo una delle tante opportunità”.

Fotogallery: La guida autonoma secondo Mercedes