Un anno fa al New York Stock Exchange suonava la campanella per Stellantis, quarto gruppo automobilistico mondiale nato dalla fusione fra Fiat Chrysler Automobiles e Peugeot Citroen. Il giorno prima il titolo aveva esordito a Parigi e a Piazza Affari.

All’epoca ogni azione valeva 12,76 euro, oggi, a mercati ancora aperti, tratta intorno ai 19 euro (19,3 il top raggiunto il lunedì scorso sulla Borsa italiana). Le quotazioni odierne sono leggermente appesantite da un contesto generale condizionato dalla chiusura negativa delle contrattazioni sia a Wall Street che in Asia. Il mondo si sta aggiustando rapidamente al nuovo scenario, fatto di tassi di interessi più alti, ma con una pandemia che preoccupa meno.

Nonostante questo, nell’ultimo anno di contrattazione, Stellantis ha fatto meglio di Tesla. Se si considera la variazione di prezzo, il gruppo guidato da Carlos Tavares è salito del 45,09% mentre l’azienda di Elon Musk ha registrato un aumento delle quotazioni “solo” del 30,62% in euro.

Se a questo si aggiungono i dividendi e l’operazione di Faurecia, la performance di Stellantis arriva al 49,19%. Certo la capitalizzazione delle due rimane molto lontana: la prima sfiora i 60 miliardi di euro, la seconda ha superato i 1.000 miliardi di dollari. L’elefante e il topolino.

Un compleanno pieno di regali

Si tratta comunque di risultati importanti, di cui Tavares può ritenersi molto orgoglioso, viste anche le difficoltà di un anno caratterizzato non solo dalla pandemia ma anche dalla carenza dei microchip, dai colli di bottiglia in ogni ambito della produzione, dall’aumento dei costi legati a materie prime e trasporti.

Molti i traguardi già raggiunti, sia per i prodotti lanciati che per gli investimenti programmati. Nel 2021 sono stati più di 10 i modelli presentati, dalla Citroen C4 alla DS 4 e DS9, dalla Jeep Commander al Grand Cherokee, passando dalla Maserati MC20 alla Opel Mokka e alla Peugeot 308. Accanto a questi sono stati pianificati investimenti per più di 30 miliardi di euro fino al 2025 per implementare le strategie di elettrificazione e software per sostenere 14 marchi storici e 2 marchi di mobilità.

Ambiziosa anche la strategia di elettrificazione, con 33 veicoli elettrificati attualmente disponibili, compresi i furgoni a celle a combustibile e altri 8 veicoli elettrici a batteria in arrivo nei prossimi 18 mesi. Numerose anche le partnership come quella con LG Energy Solution, Samsung SDI e Vulcan Energy e grande attenzione alla trasformazione del software con collaborazioni importanti come quella con Amazon, BMW, Foxconn e Waymo.

Quel futuro pieno di sfide

“Abbiamo ancora molto da fare per continuare a migliorare la nostra nuova azienda, ma siamo sulla buona strada”, ha dichiarato Tavares. “La corsa è iniziata e Stellantis riuscirà a fare la differenza nel difficile settore in cui opera. Sapremo cogliere le opportunità lungo la strada, facendo in modo che le nostre stelle continuino a brillare.”

Molto lavoro quindi ancora da fare, di cui scopriremo ulteriori dettagli in occasione della presentazione del nuovo piano strategico a lungo termine, previsto per il 1° marzo di quest’anno. Intanto, alla luce dei dati ACEA diffusi proprio ieri, Stellantis è il secondo gruppo in Europa, con una quota di mercato del 20,2%.

In occasione di un’intervista rilasciata proprio ieri ai principali network editoriali europei, Tavares ha ribadito l’intenzione di non chiudere impianti in Europa: “generalmente mantengo le promesse che faccio, ma noi abbiamo anche bisogno di rimanere competitivi”, ha detto, citando in particolare i costi di produzione in Italia che sono “significativamente più alti, a volte il doppio, di quelli di altri Paesi europei”, principalmente dovuti a esorbitanti prezzi dell’energia. E, spostando il focus sull'Italia, Tavares ha fatto sapere che sta ancora negoziando con il Governo italiano per l’apertura della giga factory a Termoli.