Se vi incuriosisce seguire l’andamento in Borsa dei titoli azionari delle aziende legate all’automotive, magari vi piace anche giocare a Monopoli e sapete bene che, quando esce la carta “Imprevisti”, un brivido percorre la schiena di chi l’ha trovata. E, nel 2021, sembra che il mazzo fosse pieno solo di queste carte.

Dopo la chiusura nel 2020 le aziende auto hanno riaperto, ma si sono dovute confrontare con sfide che le hanno messe a dura prova. E non si tratta solo della corsa che tutti stanno facendo per lanciare nuovi modelli elettrici ed elettrificati nel più breve tempo possibile.

Dietro le carte “Imprevisti” ci sono: la carenza dei microchip, i colli di bottiglia che hanno causato ritardi nelle consegne, l’aumento dei costi, le nuove chiusure. A questo si è aggiunta l’impennata nel costo delle materie prime e l’aumento dei noli, che hanno fatto da corollario a una situazione sanitaria ancora molto instabile. Un bollettino di guerra che potrebbe far pensare a una débâcle in Borsa per i titoli delle Case auto che invece, in alcuni casi, hanno fatto registrare enormi rialzi.

In America non c’è solo Tesla…

Il 2021 è stato un anno molto positivo per la Borsa americana con l’S&P500 salito quasi del 27% (+36% in euro), registrando per il terzo anno guadagni a doppia cifra, e il Nasdaq del 21% (+30% in euro).

L’indice americano del settore Auto nel 2021 ha fatto segnare un aumento di circa il 51%, ma ci sono titoli che hanno fatto molto meglio. Se invece guardiamo alle capitalizzazioni, Tesla è la regina dell’anno, poiché ha raggiunto e superato 1 trilione di dollari, anche se le quotazioni del titolo sono salite “solo” del 50% circa.

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Elon Musk

È passato un po’ in sordina forse il +136% di Ford, che ha raccolto i frutti di una forte virata verso l’elettrificazione e ancora di più il +280% di Lucid, arrivata a Wall Street nel luglio del 2020, con un’unica auto elettrica in produzione e una capitalizzazione già superiore rispetto a quelle di Stellantis o di BMW.

Due gli elementi da segnalare per quest’azienda. Il primo è che, al momento, la Lucid Air è l’auto elettrica con la ricarica più veloce sul mercato. Il secondo è un nuvolone che si è addensato sul quartier generale di Newark, California, da quando la Securities and Exchange Commission americana ha aperto un’indagine sull’operazione che ha portato in Borsa l’azienda. Seguiremo gli sviluppi dell’azienda guidata dal CEO Peter Rawlinson, ex ingegnere di Tesla.

Altra osservata speciale in Borsa è Rivian, quotata al Nasdaq a novembre, che nel giro di una settimana ha superato la valutazione di Volkswagen, anche se poi ha ritracciato per stabilizzarsi intorno ai 90 miliardi di dollari di capitalizzazione, comunque più alta sia di GM che di Ford. Tre modelli a catalogo e poche auto consegnate ma due elementi distintivi.

Il primo è che Amazon è azionista al 20% della società, con tutto il significato che questo si porta dietro. Il secondo è che l’azienda di Robert RJ Scaringe è riuscita a battere i grandi nomi come Tesla, Ford e General Motors, presentando per prima il suo pick-up elettrico già nel mese di settembre.

In Europa brilla Daimler

Anche le Borse del Vecchio Continente chiudono bene il 2021 con l’EuroStoxx 50 salito del 21%, il Dax di Francoforte del 15%, la Francia del 28% e il nostro FtseMib quasi del 23%, premiato dall’effetto “Draghi”.

L’indice del settore auto ha fatto segnare il +26%, poco più dell’EuroStoxx600, che raccoglie i 600 titoli a maggior capitalizzazione. Il gradino più alto del podio, per quanto riguarda le quotazioni, è occupato da Daimler che ha fatto segnare un aumento di circa il 42%, seguita da BMWVolkswagen e Stellantis.

Mercedes Classe C Station Wagon
Gli interni della Mercedes Classe C

Ferrari, dopo il sold out registrato dai modelli Icona e la terza posizione nel Campionato costruttori, ha chiuso l’anno con un rialzo delle quotazioni di circa il 21%, molto meglio di quanto non abbia fatto Aston Martin, che ha chiuso in negativo del 22% (in euro). Anche per Renault bisogna mettere il segno meno davanti alla chiusura dell’anno, che si è assestata intorno al -16%.

In Asia, l’India spiazza tutti

Poche soddisfazioni dall’area Asia Pacifico con Cina, Giappone, Corea del Sud che rimangono indietro. In questa zona del mondo, alle due estremità della classifica delle azioni del settore auto si trovano Tata Motors e Nio.

La prima ha fatto segnare un rialzo superiore al 160%, in euro, premiata per la forte spinta verso l’elettrico, dopo la creazione da parte della società indiana di Tata Passenger Electric Mobility Limited ed essere diventata la seconda azienda di auto più grande in India, superando Hyundai, nel mese di dicembre.

Tata Nexon EV (6)
La Tata Nexon EV

Nio invece, dopo aver chiuso il 2020 con un rialzo superiore al 1000%, ha archiviato il 2021 con una perdita in Borsa di oltre il 30% in euro. I risultati economici non hanno soddisfatto gli investitori e anche le vendite, nonostante siano raddoppiate nel terzo trimestre, sono risultate comunque inferiori rispetto alle altre startup cinesi come Li Auto e Xpeng, che sono quasi triplicate.

In Cina il 2022 sarà l’anno della Tigre d’Acqua, un evento che si verifica ogni 60 anni. Le persone nate nell’anno della Tigre sono coraggiose, competitive e sicure di sé: vedremo se quindi nasceranno nuove startup capaci di graffiare i produttori già esistenti, anche in Borsa.

Cosa aspettarsi per il 2022

Difficile prevedere cosa accadrà quest’anno, che comunque inizia con le stesse criticità con cui si è concluso il 2021. Quindi quali saranno gli eventi che caratterizzeranno l’anno appena iniziato? Nuovi modelli elettrici, nuove partnership, nuove gigafactory, ma anche nuove aziende che potrebbero iniziare ad affacciarsi concretamente nel panorama dell’automotive, magari da altri settori. È il caso di Apple, Huawei e Xiaomi che presenteranno “cellulari con quattro ruote”. Saranno questi i nuovi “imprevisti” nel Monopoli del 2022? Non rimane che iniziare a tirare i dadi e giocare.