La moda dei grandi SUV l’hanno lanciato loro, gli americani. Non sorprende, quindi, che gli Stati Uniti siano la terra preferita dai costruttori per lanciare modelli unici in questo segmento.

In mezzo a una fittissima concorrenza rappresentata da auto come la Cadillac Escalade e la Chevrolet Tahoe, c’è la Toyota Sequoia, che è stata completamente rinnovata dopo 14 anni. Si tratta di un modello che, probabilmente, non vedremo mai in Europa, anche se l’alimentazione ibrida potrebbe non chiudere del tutto la porta a uno sbarco del Vecchio Continente.

Ibrido di famiglia

Partendo proprio da ciò che si nasconde sotto la carrozzeria scolpita della Sequoia, il mastodontico SUV americano può contare su sospensioni anteriori indipendenti, molle posteriori con configurazione multilink e un telaio a longheroni ereditato dalla Land Cruiser 300 e dalla Lexus LX 600. Questo stesso chassis lo ritroviamo anche sul pick-up fullsize Toyota Tundra, ma le similitudini con quest’ultimo sono tante altre come vedremo tra poco.

Toyota Sequoia Capstone (2022)

A spingere la Toyota ci pensa un 3.5 V6 biturbo rinominato i-Force Max capace di erogare 443 CV e 790 Nm di coppia abbinato a un cambio automatico a 10 rapporti (proprio come il Tundra).

La Casa non ha ufficializzato i dati sui consumi, limitandosi a dire che il nuovo powertrain è “molto più efficiente” del precedente. E, probabilmente, lo sperano pure gli americani visto che il precedente Sequoia non era un campione di percorrenze con una media combinata di circa 6 km/l.

L’importante riserva di potenza non permette solo prestazioni vispe, ma anche buone capacità di traino visto che la Sequoia può trainare fino a 4.082 kg (il 22% in più della precedente generazione).

Più avventuroso o più lussuoso?

Chi conosce il Tundra avrà già notato le numerose somiglianze con la Sequoia. Proprio come il pick-up, il SUV sfoggia linee tese e muscolose, con un’ampia calandra con trama a nido d’ape e grandi fari LED con disegno a “T” rovesciata.

I passaruota squadrati e la linea di cintura molto alta caratterizzano la fiancata, mentre il posteriore è dominato da un lunotto di dimensioni generose e da fari LED a sviluppo orizzontale. Lo stile, comunque, cambia radicalmente a seconda dell’allestimento scelto. A listino si possono scegliere le versioni SR5, Limited, Platinum, TRD Pro e Capstone, con le ultime due che sono esattamente agli antipodi.

Toyota Sequoia TRD Pro (2022)
Toyota Sequoia TRD Pro (2022)

Il TRD Pro trasforma il Sequoia in un vero fuoristrada con protezioni per il sottoscocca, sospensioni Fox internal bypass, barra LED supplementare sulla calandra, cerchi in lega da 18” su pneumatici tassellati e inserti neri. In più, nella dotazione figurano tanti aiuti per la guida su percorsi accidentati come il Multi-Terrain Select, il bloccaggio del differenziale posteriore, il Crawl Control e il Downhill Assist Control.

Fotogallery: Toyota Sequoia Capstone (2022)

La Capstone punta tutto sul lusso con accenti cromati, cerchi in lega da 22”, pedane di risalita elettriche ed eleganti rivestimenti per l’abitacolo, il quale è anche meglio insonorizzato rispetto agli altri allestimenti.

Un salotto per 7

A prescindere dalla versione scelta, gli interni della Toyota sono estremamente curati e rappresentano un salto in avanti enorme rispetto alla precedente generazione. L’abitacolo può accogliere fino a 7 persone, con l’ultima fila che può scorrere di 15 cm per gestire al meglio lo spazio di carico.

Toyota Sequoia Capstone (2022)

La dotazione tecnologica comprende un quadro strumenti da 12,3” e, negli allestimenti più ricchi, un sistema d’infotainment con schermo da 14” sul quale visualizzare nitidamente le telecamere del Panoramic View Monitor. I sedili anteriori e della seconda fila sono riscaldabili e ventilabili elettricamente e non mancano l’impianto hi-fi da 14 altoparlanti e il tetto panoramico.

La Sequoia debutterà negli Stati Uniti nel corso dell’estate e i prezzi non sono ancora stati annunciati. Come detto, non sarà disponibile sulla rete ufficiale europea di Toyota e l’unico modo per vederla sulle nostre strade è rivolgersi al mercato dell’importazione parallela, preparandosi, però, a pagare una cifra extra per tutte le operazioni necessarie allo sbarco in Italia.

Fotogallery: Toyota Sequoia TRD Pro (2022)