Non è raro che i costruttori di supercar o comunque di modelli di nicchia scelgano di non sviluppare interamente da zero i loro motori, operazione estremamente costosa, ma di derivarli da una base preesistente. Esempio lampante è quello di McLaren, oltre 10 anni fa p tornato alla produzione stradale con la MP4-12C, una berlinetta dotata dei un particolare V8 M838T poi confermato, in varie evoluzioni, su tutte le successive. 

Si trattava di un V8 di 90° che è stato sviluppato da Mclaren in collaborazione con l’azienda Ricardo partendo dalla base di un motore Nissan progettato per le competizioni di durata, siglato VHR35 e montato a suo tempo su alcune vetture prototipo e sulla Nissan R390 GT1 che ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans del 1998. Oggi, il motore viene ancora utilizzato, nella versione M838TE, su diverse supercar della Casa di Woking tra cui la 540C, la 570S e la 600LT con potenze differenti.

Un po’ di tecnica

Realizzato completamente in alluminio nello stabilimento della Ricardo a Shoreham-by-Sea, nel West Sussex, l’M838T è un V8 biturbo con le due bancate che formano un angolo di 90° tra loro. Caratterizzato da un alesaggio di 93 mm e da una corsa di 69,9 mm per una cilindrata totale di 3.799 cc, il V8 McLaren dispone di un sistema di distribuzione a doppio albero a camme in testa con 4 valvole per cilindro e di un sistema di iniezione elettronica.

Tra le tante tecnologie presenti in questo motore troviamo anche un gruppo di sovralimentazione composto da due turbocompressori prodotti dalla Mitsubishi Heavy Industries (MHI) e un sistema di lubrificazione a carter secco che permette all’olio di circolare in maniera ottimale nonostante le forti accelerazioni laterali e longitudinali. 

La prima versione da 600 CV

Rispetto al VHR35 di Nissan con cui condivideva il basamento, l’alesaggio e la doppia sovralimentazione, il V8 progettato da Ricardo sotto indicazione di McLaren portava con sé alcune modifiche ai turbocompressori, all’elettronica, al sistema di distribuzione e ai collettori di scarico che gli hanno permesso di essere omologato per l’utilizzo stradale.

Il V8 biturbo delle supercar McLaren

La prima versione introdotta sulla MP4-12C sviluppava una potenza massima di 600 CV a 7.500 giri/min, poteva raggiungere tranquillamente gli 8.500 giri/min e produceva una coppia massima di 600 Nm tra i 3.000 e i 7.000 giri/min.

Stando a quanto dichiarato dalla stessa McLaren, la MP4-12C era la vettura con il miglior rapporto tra potenza ed emissioni di CO2. A questo si aggiunge anche il fatto che la granturismo della Casa di Woking era una delle poche vetture stradali sovralimentate in grado di raggiungere un fondo scala di 8.500 giri/min.

Le versioni successive 

Oltre alla versione M838T che è stata equipaggiata successivamente anche sui modelli 650S e 675LT con potenze di 650 e 675 CV, nel 2013 McLaren ha introdotto sulla P1 l’M838TQ, un’evoluzione del V8 biturbo che era stata modificata per poter alloggiare l’unità elettrica del powertrain ibrido e per garantire un miglior raffreddamento dell’intero blocco motore. 

Il V8 biturbo delle supercar McLaren

L’M838TQ produceva una potenza di 737 CV a 7.200 giri/min che, unita ai 179 CV erogati dal motore elettrico, portava la potenza massima del powertrain a 916 CV.  A 4.000 giri/min il motore erogava una coppia massima di 980 Nm, 720 dei quali erano prodotti dal motore termico e 260 prodotti dall’unità elettrica. 

Sulla McLaren P1 GTR destinata al solo utilizzo su pista, invece, il V8 biturbo è stato portato a 800 CV per una potenza complessiva di tutto il sistema di 1.000 CV. La coppia, in questo caso, era di 1.050 Nm.

Motore Potenza  Produzione Modelli
M838T da 600 a 675 CV dal 2011 al 2017 McLaren MP4-12C, 650S, 675LT
M838TQ da 737 a 800 CV dal 2013 al 2017 McLaren P1, P1 GTR
M838TE da 540 a 600 CV dal 2016 McLaren 540C, 570S, 600LT

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