Esordio tutt'altro che "speedster" per Porsche alla Frankfurt Börse, in una giornata nera per i principali listini europei (Milano maglia nera, con l'indice Ftse-Mib in calo del 2,4% ai minimi da novembre 2020).

Dopo un primo prezzo a 84 euro le azioni della Casa di Zuffenhausen sono rapidamente salite fino a un massimo di 86,78, sia pure tra scambi rarefatti (meno di 125.500 'pezzi' scambiati), per poi ritracciare fino a un minimo di 82,38, inferiore agli 82,50 euro del prezzo di collocamento.

La chiusura è stata a 82,54 in linea con il prezzo di collocamento, anche se nell'afterhour (la sessione serale di scambio dei titoli) le azioni del costruttore tedesco hanno riguadagnato terreno, me senza riportarsi oltre quota 84.

L'andamento del titolo Porsche ha risentito della debolezza della piazza tedesca (indice Dax a -1,70%) e, in genere, della pessima performance del comparto automotive (Stellantis a Piazza Affari ha perso il 4,77%, Pirelli il 4,44%).

Debacle delle borse europee

I timori di un'escalation geopolitica, cresciuti dopo i danni al gasdotto Nord Stream, la probabile annessione del Dombass post-referrendum alla Russia, le prospettive di un'economia vicina alla recessione, il rimbalzo dell'inflazione tedesca e il ribasso di Wall Street hanno spinto le piazze azionarie in territorio pesantemente negativo.

A farne le spese è stato soprattutto il titolo della capogruppo Porsche Automobil Holding SE, crollata del 10,93%, mentre le azioni Volkswagen hanno incassato una pesante flessione dell'6,85%.