La guida autonoma è la sfida dell'auto per i prossimi anni e numerosi costruttori stanno lavorando per rendere i loro modelli, in un futuro ancora non specificato, in grado di guidarsi da soli. C'è chi fa tutto in casa e chi invece si affida (anche) a realtà esterne. Del secondo gruppo fanno parte Ford e Volkswagen che con le loro partecipazioni in Argo AI, startup statunitense nata nel 2016 per mano di ex dipendenti Google e Uber, da anni stanno lavorando a prototipi di auto a guida autonoma.

Un'azienda che ha visto investimenti miliardari (1 da parte di Ford, 2,5 da parte di Volkswagen), aumentando il proprio valore fino a 7 miliardi di dollari. Prospettive però non rispettate e oggi le due Case hanno annunciato l'intenzione di chiudere Argo AI, assorbendo buona parte dei lavoratori all'interno delle rispettive unità per lo sviluppo della guida autonoma.

Troppo presto

Di fatto i tempi non sono ancora maturi per lanciare modelli in grado di fare a meno di esseri umani alla guida e a testimoniarlo, come sottolineato da Ford in un comunicato stampa, c'è stata l'incapacità di Argo AI di attrarre nuovi investitori. Cosa che ha portato l'Ovale blu a chiudere il terzo trimestre 2022 con una perdita netta di 827 milioni di dollari a causa della svalutazione di 2,7 miliardi di dollari dell'azienda con sede a Pittsburgh.

Ford e le consegne a guida autonoma

Ford non abbandonerà del tutto i propri programmi, limitandosi però a sviluppare tecnologie di Livello 2+ e Livello 3, ancora assimilabili al concetto di guida assistita e non autonoma. Sistemi più attuali che possono garantire redditività mentre quelli di Livello 4 e Livello 5, dove l'auto può prendere il pieno controllo della guida ancora oggi non garantiscono ritorni economici tali da giustificare investimenti così importanti. "E non dovremo necessariamente creare noi stessi questa tecnologia" specifica la nota pubblicata da Ford. Da Detroit quindi sono scettici sulla possibilità che la guida autonoma possa essere realtà nel giro di pochi anni

Una visione simile ma differente rispetto a quella di Volkswagen. Se infatti anche in quel di Wolfsburg hanno deciso di non investire più in Argo AI, il nuovo CEO del Gruppo Oliver Blume a sottolineato come "Nello sviluppo di tecnologie future, contano la concentrazione e la velocità. Il nostro obiettivo è offrire ai nostri clienti le funzioni più potenti nel più breve tempo possibile, impostando il nostro sviluppo nel modo più conveniente possibile."

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Lo sviluppo passerà a Cariad, il reparto voluto da Diess responsabile della divisione software del colosso tedesco, in collaborazione con Bosch nell'ambito dell'Automated Driving Alliance, con lo scopo di "rendere la guida parzialmente e altamente automatizzata adatta all'uso di massa e disponibile per tutti".

"L'obiettivo - si legge nel comunicato pubblicato dalla Casa - è fornire ai veicoli del Gruppo Volkswagen funzioni che consentano ai conducenti di togliere le mani dal volante in alcuni momenti". Secondo i programmi l'arrivo è previsto nel corso del 2023. Discorso a parte per la Cina, dove Cariad continuerà a collaborare con Horizon Robotics per la guida autonoma da sviluppare esclusivamente per il mercato cinese.

Per quanto riguarda invece l'aspetto hardware il Gruppo Volkswagen ha da poco avviato una partnership con Qualcomm per la realizzazione di chip ad alte prestazioni per la guida automatizzata.