Nel settore dell’auto, “la strada rimane l’elettrico, ma se il problema sono le emissioni, è lì che dobbiamo guardare, non allo strumento per abbatterle, ovvero i motori”. Parola di Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, che interviene al Fuel Mobility Forum di Roma per ribadire la posizione del Governo: la mobilità del futuro non è solo a batteria.

L’esecutivo tiene quindi la barra dritta su un tema molto caro e molto caldo negli ultimi mesi: quello dei biocarburanti. Il palco del convegno diventa così occasione per rivelare le mosse di Palazzo Chigi, che prepara la strategia per muoversi sullo scacchiere internazionale. Il prossimo appuntamento sarà il G20 del 9 e 10 settembre a Nuova Delhi, in India.

Viaggio in Oriente

“Come guardare il futuro?” chiede Pichetto Fratin ai player dei carburanti alternativi. “Evitiamo di guardarlo in modo univoco – si dà la risposta –. Da qui, la posizione italiana, che è stata già accolta dal G7 e che porremo anche al G20, sperando che abbia un percorso nell’Unione europea”.

“Noi – aggiunge – chiediamo di valutare tutte le tecnologie che possono aiutarci ad abbattere le emissioni. Al momento sono stati accettati gli e-fuel, ma riteniamo che anche i biocarburanti possano essere una soluzione, se sarà provato scientificamente un bilanciamento tra captazione delle materie prime ed emissioni. Fino al 2035, tutte le strade sono aperte”.

Biofuel oil research in laboratory

Campioni di biofuel prodotti in laboratorio

Spazio al biometano

Il ministro ricorda poi che è stato appena pubblicato il bando per installare i 21.255 punti di ricarica previsti dal Pnrr e sposta il focus sul biometano: “Ci stiamo ragionando – annuncia –. L’obiettivo è arrivare entro fine 2024 ad avere 2 miliardi e mezzo di metricubi”.

“Significa – conclude – un quantitativo pari all’uso di tutti i mezzi pubblici. È una gamba su cui utilizziamo i fondi del Pnrr. Abbiamo aperta anche la partita dell’idrogeno, dove mettiamo complessivamente 3,6 miliardi di euro”.