"La messa al bando delle auto tradizionali deve essere modificata, spostata almeno al 2040 cioè 5 anni oltre la nuova scadenza fissata dalla Ue per il 2035". A dirlo all'ANSA è stato il ceo del Gruppo Renult, Luca de Meo, a margine della conferenza odierna sui risultati finanziari.

Anche riguardo alle norme Euro 7 secondo de Meo le regole andrebbero riviste, l'industria dell'auto avrebbe bisogno di più tempo per adeguare le tecnologie attuali.

Perché c'è bisogno di più tempo

Secondo Luca de Meo bisognerebbe posticipare il bando delle auto benzina e diesel al 2040 per fare in modo che il mercato delle auto elettriche si sviluppi sia a livello di infrastrutture di ricarica che di discesa dei prezzi al pubblico.

Sull'Euro 7, secondo il manager, bisognerebbe conservare la nuova attenzione all'inquinamento che proviene da freni e pneumatici, "ma per i motori è assolutamente impossibile soddisfare entro il 2025 i limiti Euro 7 con regole che non sono state ad oggi ancora definite- ha detto -. Non è possibile farlo. E l'Euro 6 Final va benissimo".

I primi risultati della nuova offensiva prodotto

Nel primo semestre dell'anno le vendite mondiali del Gruppo si attestano a 1.134.000 veicoli, in crescita del 13% rispetto all'anno precedente. In Europa le vendite registrano un aumento del 24% su un mercato in crescita del 17%.

In particolare, la marca Renault supera le 772.000 unità (+12% rispetto), le vendite di Dacia aumentano del 24% (oltre 345.000 unità) grazie soprattutto alla Sandero (il veicolo più venduto a privati in Europa) e Alpine continua a crescere con circa 1.900 veicoli venduti (+9%).

Il fatturato del Gruppo ammonta a 26,8 miliardi di euro (+27,3 % rispetto al primo semestre 2021); il margine operativo (2 miliardi di euro) è pari al 7,6% del fatturato (+3,0 punti rispetto al primo semestre 2022); il margine operativo del Ramo Auto (1,5 miliardi di euro) ammonta al 6,2% del fatturato (+4,1 punti rispetto al primo semestre 2022). Il risultato netto è di 2,1 miliardi di euro, in aumento di 3,8 miliardi di euro sul 2022.

Il free cash-flow è di 1,8 miliardi di euro, di cui 0,6 miliardi di euro di dividendi ricevuti da Mobilize Financial Services, in aumento di 0,8 miliardi di euro. Breakeven in miglioramento del 50% rispetto al primo semestre.