Da tempo ormai molti costruttori hanno iniziato a recitare il de profundis per le citycar, destinate a scomparire dal mercato europeo per via delle norme anti inquinamento che formano l'Euro 7, pronto a entrare in vigore nel 2025. Anzi no.

Ora che il il successore dell'Euro 6 è stato rinviato e addolcito (anche se non ancora in maniera ufficiale) le piccole di segmento A e B potrebbero rimanere in commercio. Vediamo come e perché.

Più facile

Alla presentazione dei nuovi standard per l'Euro 7 praticamente ogni costruttore europeo e ogni associazione di categoria avevano dichiarato che fossero impossibili da rispettare per le citycar. Non tanto dal punto di vista tecnico, quanto da quello commerciale.

Secondo quanto dichiarato dalla Acea, associazione dei costruttori auto europei, rispettare le nuove norme sarebbe costato 1.000 euro in più a modello alle Case, il doppio ai consumatori. 

Così facendo modelli popolari come Fiat Panda, Volkswagen Polo, Skoda Fabia (giusto per fare un esempio) avrebbero listini ben più cari e risulterebbero anti economiche. Risultato: un repulisti alla gamma e addio alle piccole, per un calo tra il 7 e il 10% delle immatricolazioni europee secondo quanto dichiarato da Luca De Meo, presidente dell'Acea.

Fiat Panda 4x40°

Fiat Panda 4x40°

Volkswangen Polo 2021

Volkswangen Polo

Ora che l'Euro 7 è stato ripensato in tempistiche e standard le citycar potrebbero avere salva la vita. "Dovrebbe consentire la produzione di auto più economiche", ha dichiarato un membro dell'Acea ad Automotive News. "Il fatto che la proposta del Consiglio sia un passo nella giusta direzione toglie un po' di pressione".

C'è chi dice no

Dall'altra parte della barricata c'è Transport & Environment, associazione formata da ONG europee che promuove il trasporto sostenibile a livello europeo, che per bocca di Anna Krajinska, responsabile delle emissioni dei veicoli e della qualità dell'aria di T&E, ha affermato che "non c'è alcuna garanzia che le Case automobilistiche riprendano a produrre auto di piccole dimensioni con un Euro 7 meno severo". A supporto della tesi ha sottolineato come ormai i SUV abbiano preso il posto delle auto di segmento A e B.

Come scritto all'inizio però non è ancora detta l'ultima parola: la votazione sulle modifiche all'Euro 7 infatti si terranno al parlamento europeo a inizio novembre.