Non solo lo stop a benzina e diesel dal 2035. A dividere l’Europa dell’auto è anche la proposta di regolamento sull’Euro 7. Il “no” al dossier Ue parte da Italia, Germania, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria, che si riuniscono a Strasburgo con i rispettivi ministri dei Trasporti per fare fronte comune contro la Commissione europea.

“Il Governo italiano è fortemente contrario al regolamento sull’Euro 7”, tuona il nostro vicepremier, Matteo Salvini, a cui fa eco collega ceco, Martin Kupka: “La proposta è controproducente ed è necessario modificarla nei prossimi mesi, dal momento che richiede azioni non realistiche”.

Il pericolo paventato è che i nuovi standard possano portare a un aumento dei prezzi e rallentare l’aggiornamento delle flotte. Nelle settimane a venire, sarà perciò inviato un resoconto a Bruxelles sulle alternative al testo presentato.

La Commissione difende però il suo operatore: “Un punto molto importante nella nostra proposta – dichiara una portavoce – è che la precedente normativa Euro 6 è del 2012; da allora, l’industria si è adattata, c’è stata una evoluzione e le imprese sono già molto vicine ai livelli di ambizione della nuova normativa Euro 7”.

“No” anche al 2035

Foto - Salvini a Strasburgo

Il ministro Matteo Salvini a Strasburgo

L’incontro è anche occasione per fare il punto sul file 2035: “Aggiungo la posizione contraria anche al dossier CO2 per i veicoli leggeri e pesanti, a meno che non rientrino i biocarburanti e i sintetici e-fuels”, rilancia Salvini.

Il vertice arriva infatti dopo che la proposta sul phase-out si era arenata al Consiglio dell’Ue, chiamato a votare sull’accordo raggiunto nei mesi scorsi con l’Europarlamento. Un passaggio apparentemente formale, ma che ha invece bloccato tutto l’iter normativo, portando al rinvio della decisione finale.

Con l’Italia in prima fila, un gruppetto formato anche da Polonia, Ungheria e Germania ha infatti acceso il semaforo rosso contro la proposta di vietare le vendite di auto a combustione dalla metà del prossimo decennio. A pesare è stata – ed è tutt’ora – soprattutto la posizione di Berlino, che chiede un riconoscimento ufficiale dei nuovi carburanti alternativi.

Apertura e-fuels

A questo proposito, indiscrezioni molto importanti sono state pubblicate nel fine settimana da Automotive News Europe (ANE). In base alle informazioni raccolte, la Commissione europea sarebbe pronta ad accontentare il Governo tedesco attraverso “una dichiarazione che spiegherebbe il possibile ruolo dei cosiddetti e-fuels”.

“La nuova dichiarazione – si legge sul sito della testata – modificherebbe le regole che determinano quali tipi di auto possono circolare in Europa, in modo da consentire l’uso di alcuni veicoli che possono bruciare solo e-fuels dopo l’entrata in vigore di un divieto effettivo sulle nuove automobili con motore a combustione”.

Campioni di e-fuel

Campioni di e-fuels

Conferme arrivano ora da Dana Spinant, portavoce dell’esecutivo Ue. “Non solo stiamo seguendo la questione con grande interesse, ma siamo anche pronti a fornire chiarimenti in merito alle preoccupazioni espresse da uno o più Stati membri, con i quali siamo in contatto per trovare una soluzione”.

Secondo ANE, è però “improbabile che vengano proposte nuove regole prima delle elezioni europee del prossimo anno, a causa del tempo necessario per approvare una normativa a Bruxelles”. Intanto, il commissario europeo all’Industria, Thierry Breton, avvisa:

“A oggi ancora nessuna decisione è stata presa. Lo dico ai Costruttori, aspettate che la democrazia abbia completato il suo percorso per poter prendere decisioni. Mantenete entrambi i motori finché la decisione non sarà finalizzata nelle prossime settimane, ma non anticipiamo cosa farà la democrazia. Ciò che è in discussione oggi è sapere se integreremo o meno i motori termici con carburante sintetico”.

Wissing, progressi in settimana

In serata è arrivata anche la dichiarazione del ministro tedesco dei Trasporti, Volker Wissing, che ha mostrato ottimismo sulla querelle dello stop ai motori inquinanti dal 2035, riguardo soprattutto alla richiesta della Germania di inserire un capitolo nella proposta di direttiva che salvi l'uso di biocarburanti ed e-fuel.

"I colloqui che abbiamo avuto finora hanno portato molta chiarezza", ha affermato Wissing a Strasburgo, come riportano i media tedeschi. "Sappiamo dove ci sono ancora ostacoli da superare e sono fiducioso che forse questa settimana possiamo fare progressi", ha sostenuto. "Qualsiasi soluzione che consenta l'approvazione di motori a combustione interna che funzionano esclusivamente con carburanti sintetici dopo il 2035 è una buona soluzione per noi», ha concluso Wissing.