La patente digitale è uno di quegli argomenti che ciclicamente tornano alla ribalta, grazie a dichiarazioni di un qualche politico o l'arrivo di una circolare nazionale o europea. Con il risultato sempre uguale a sé stesso: nulla di fatto. Ora però pare che - finalmente - ci siamo.

Nei giorni scorsi si è infatti tornati a parlare della digitalizzazione della patente di guida, così da poterla "smaterialzzare" custodendola nel proprio smartphone. Come funzionerà?

Patente digitale, come funziona

Attualmente non è possibile digitalizzare i propri documenti: a ogni richiesta deve infatti essere mostrata la versione fisica. Poco importa se si dispone di una copia controfirmata. Fanno naturalmente eccezione eventuali denunce di smarrimento. Con la pandemia però qualcosa è cambiato. Ricordate il Green Pass, obbligatorio per accedere a varie strutture, mezzi di trasporto e altro? Si poteva avere sia la versione cartacea sia un QR code sul proprio smartphone, da far inquadrare a ogni richiesta da parte delle autorità.

Proprio su questo principio si baserà la patente digitale, che verrà integrata all'interno dell'app IO, l'applicazione per interagire con la Pubblica Amministrazione, locale o nazionale, con possibilità di ricevere notifiche, effettuare pagamenti e consultare documenti. Secondo le statistiche attualmente è stata scaricata più di 37milioni di volte, segno di come sia forte la voglia di digitalizzazione da parte degli italiani.

La patente di guida statunitense sull'iPhone

Sulla app, che si trasformerà così in un IT Wallet (portafogli digitale), come spiegato in occasione di un'audizione del Sottosegretario alla Presidenza Consiglio ministri con delega all'innovazione tecnologica Alessio Butti, si potrà così caricare la propria patente di guida - assieme alla tessera sanitaria e a quella per la disabilità - nel corso dell'anno.

Il comitato tecnico avrebbe già effettuato vari test, sia di funzionamento sia di compatibilità. Sempre stando a quanto spiegato da Butti la patente elettronica potrà essere salvata anche all'interno di un IT Wallet privato, riferendosi probabilmente a software di terze parti come Apple Wallet o Google Wallet, sistemi per iOs e Android che permettono di archiviare biglietti, carte di credito e altro ancora (a seconda del Paese di residenza).

In caso di controllo basterà così mostrare il QR code sul proprio smartphone, senza quindi paura di aver dimenticato portafogli - e quindi documenti - a casa. L'unica accortezza sarà naturalmente quella di avere la batteria carica, altrimenti la digitalizzazione servirà a ben poco. Alla scansione le forze dell'ordine potranno accedere a tutte le informazioni del caso, come punti rimasti, eventuali sospensioni o altro, senza dover così ricorrere a un altro terminale inserendo i dati manualmente. 

Come detto non ci sono ancora tempistiche precise. I primi test per il pubblico dovrebbero iniziare tra non molto, con l'apertura a tutti prevista per l'estate 2024.