Terza tappa della 20quattro ore delle Alpi, tre di notte, sull'asfalto la neve spazzata dal vento comincia a brillare come un tappeto di minuscoli diamanti sotto la luce dei fari Matrix LED della nuova Audi A4 Avant. Nevica, fuori ci sono -8° C. Istintivamente raddrizzo lo schienale del sedile di qualche grado, per stringere meglio il volante e prepararmi alle curve del Berninapass. L'Audi virtual cockpit dice che ho sei minuti per raggiungere il controllo orario in vetta e mancano quasi cinque chilometri. I minuti che seguono tra silenzio, tornanti e muri di neve sono il ricordo più nitido e intenso della mia partecipazione alla gara endurance che ha visto quattro Audi A4 Avant 3.0 TDI 272 CV tiptronic quattro (come avrete notato, il numero quattro ritorna spesso) percorrere 1.335 km da Sestriere a Cortina d'Ampezzo in 24 ore, attraverso 18 passi alpini e condizioni climatiche a tratti davvero difficili.

Da Ascona a Madonna di Campiglio

Le regole del gioco sono facili: quattro blocchi da sei ore per ognuno degli equipaggi composti da quattro giornalisti, cambio di driver "al volo" senza spegnere il motore e controlli orari periodici come nelle gare di regolarità ACI. A me è toccata la tappa più difficile e suggestiva: quella notturna da Ascona, in Svizzera, fino a Madonna di Campiglio. Alle 23:30 di lunedì 15 febbraio la "mia" Audi A4 Avant n. 2 entra in perfetto orario nel parcheggio di un hotel ad Ascona e il collega che scende mi guarda, sorride e mi fa: "Divertiti, è una figata". Tempo di regolare specchietti, sedili e volante e parte il cronometro: alla mia destra come navigatore c'è Giorgio Tibaldo, una vita da pilota di Formula 2000 e Formula 3 e una seconda vita da istruttore di guida. Si presenta e mi dice: "Non ho mai fatto il navigatore". Gli rispondo: "E io non sono un pilota, quindi andrà bene", sorridiamo, entriamo subito in sintonia. Si parte, saranno sei ore da ricordare.

Più agile con la MLB

Prima direzione Bellinzona, tra paesi e strade di fondovalle, dove ho tempo di ripassare a mente le indicazioni del briefing tecnico prima della partenza: occhio ai limiti nei centri abitati, specie nella rigorosissima Svizzera; occhio che sui passi ci sarà ghiaccio; ricordate che le strade sono aperte al pubblico ma ricordate anche che questa è una gara di regolarità. Insomma, divertitevi "con la testa". Mi piace. Metto l'Audi drive select della A4 Avant nell'impostazione sportiva dynamic e comincio a prendere confidenza sull'asfalto: il nuovo telaio MLB a motore longitudinale dà alla media dei Quattro Anelli un senso di agilità nettamente superiore a quello della serie precedente (finalmente!), l'assetto è piatto senza diventare troppo duro e lo sterzo dinamico risponde bene anche ai piccoli angoli. Motore e cambio lavorano in un'unione che sembra ideale: il 3.0 TDI da 272 CV e 600 Nm ha un tiro quasi infinito e l'automatico tiptronic a 8 rapporti con convertitore di coppia fa il suo lavoro rapido e impercettibile. A Bellinzona giriamo per Mesocco e cominciamo la salita verso il Passo del San Bernardino (2.065 metri) per il primo controllo orario.

Quattro… e cinque passi sulla neve

Arriva la neve e subito Giorgio mi suggerisce di regolarmi sui limiti di tenuta: sterzo bruscamente e la A4 Avant segue i miei comandi facendo crepitare il manto sotto le gomme, poi pesto sul freno a ruote dritte e vedo che le nuove Pirelli Winter Sottozero 3 dimensioni 245/35 R19 si aggrappano senza bisogno dell'intervento dell'ABS. Più si sale e più la neve si mescola al ghiaccio, quindi decido di passare alla modalità auto per rendere il motore più dolce e le sospensioni più morbide. La Audi A4 Avant ha un'ottima direzionalità in ingresso curva e il sistema quattro distribuisce la trazione tra gli assi in funzione delle necessità: quando il posteriore allarga si sente l'anteriore che comincia a tirare con più forza, mentre quando l'auto scivola sulle lastre di ghiaccio basta ridurre un po' l'angolo di sterzo e lasciar fare l'elettronica per ritrovare subito motricità. Arriviamo al primo controllo orario a San Bernardino "al pelo" - colpa di un imprevisto tunnel chiuso poco dopo Ascona - e cominciamo a scendere verso Thusis, con lo sterzo dinamico che richiede rotazioni ridotte per affrontare i tornanti e permette di concentrarsi sulla strada, per evitare le parti ghiacciate dell'asfalto. Dopo Thusis si risale verso lo Julierpass (2.284 m), dove comincia a nevicare, poi le indicazioni insistenti e precise di Giorgio dicono giù a St. Moritz e di nuovo su verso il Bernina, punto più alto di questa 20quattro ore delle Alpi con i suoi 2.323 metri. Neve sopra, neve sotto e tanto vento: nonostante i (troppi) caffè e le Red Bull, nel cuore della notte la stanchezza comincia a farsi sentire. La visibilità però resta eccellente grazie soprattutto ai fari Matrix LED della Audi A4 Avant, che con la loro profondità eccezionale permettono di guardare lontano e d'impostare le manovre con anticipo. La discesa dal Berninapass è un serpente di 30 km pieno d'insidie dovute al ghiaccio, dove i freni e la tenuta della A4 Avant confermano la sensazione di grande sicurezza. Dopo Poschiavo la neve finisce e comincia un tratto più veloce e guidato, l'Audi si sgranchisce un po' le gambe ma il 3.0 TDI da 272 CV ha così tanto "fiato" che basta poco gas per tenere un'andatura molto sostenuta sulle strade totalmente deserte. Alla dogana di Campocologno si entra in Italia, poi passiamo per Tirano e ricominciamo ad andare su verso il Passo dell'Aprica (1.172 m), che collega Valtellina e Val Camonica, arrampicandosi tra boschi e pareti di roccia. Tocchiamo Edolo e poi la suggestiva Ponte di Legno, dove si comincia a salire verso l'ultimo passo, quello del Tonale situato a 1.883 metri.

Audi A4, sicura che è un piacere

Il Tonale è l'ultima fatica e anche l'ultima neve che troviamo per strada, poi restano solo 44 km e un'ora di strada verso Madonna di Campiglio. Le statali scorrono veloci sotto le ruote della Audi A4 Avant e, mentre comincio ad assaporare l'arrivo dopo una notte passata - in tutti i sensi - "in bianco", penso che questa nuova Audi A4 è un bel passo avanti. La trazione integrale quattro ha permesso a un'auto da famiglia di superare senza troppo sforzo condizioni climatiche estreme, ma questo me lo aspettavo. Ciò che mi ha sorpreso di più è la nuova piattaforma MLB, più leggera e rigida, che permette alle sospensioni di lavorare meglio e rende la Audi A4 più agile e quindi più divertente, a tutto vantaggio del piacere di guida. Dopo 337 chilometri, a Madonna di Campiglio - in perfetto orario - lascio l'auto a una collega per l'ultima tappa e un po' la invidio: nonostante sia sveglio da quasi 24 ore, penso che il letto caldo potrebbe aspettare ancora sei ore. O anche di più. Comunque il controllo orario sul Berninapass l'ho rispettato e il mio equipaggio n. 2 si è classificato 2° al termine della gara. D'altronde, 2+2 fa sempre quattro.

Fotogallery: Audi A4 Avant, la nostra 20quattro ore delle Alpi in notturna [VIDEO]